Dazio a Roma, la pizza napoletana (ma con un tocco crunch) si fa strada in periferia

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Dazio a Roma. Sono sempre di più i locali che nell’ultimo periodo inaugurano all’interno di hotel e strutture ricettive. Basti pensare al ristorante Beverly e alla caffetteria Cugino, aperti nel primo Hoxton Hotel romano, o la terrazza Hey Güey dell’Hotel Chapter, tanto per citarne un paio, oppure al recente progetto di Ciccio Sultano all’interno del W Rome. E poi c’è Dazio, pizzeria che ha fatto il suo ingresso sulla scena capitolina già da diversi mesi, a febbraio 2021, ma come sappiamo il momento non era certo facile: delivery e take away per iniziare, dunque, con la successiva apertura a maggio. Qui, presto, sarà inaugurato anche un Boutique Hotel.

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L’ambiente è decisamente interessante: gli spazi sono quelli del vecchio dazio di Roma, ovvero la soglia di ingresso in città, per oltrepassare la quale occorreva per l’appunto pagare un ‘dazio’. Siamo sulla Nomentana, nella parte nord est della città, un po’ in periferia, ma è forse l’indirizzo che mancava in questa zona di Roma. Dietro al progetto Federico Del Moro (imprenditore nella ristorazione) e Federico Coniglio, da anni impegnati nel settore, che hanno messo alla guida della pizzeria un duo intraprendente e capace e che fa parlare molto bene di sé, Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio.

L’ambiente

Dazio a Roma foto di GIULIO-DI-GREGORIO

Ma andiamo con ordine. Gli spazi del vecchio dazio di Roma, un contesto di grande valore storico, sono stati ristrutturati dando vita a un ambiente informale, alla moda, giovanile e confortevole, e che può contare su 55 coperti interni e 60 collocati nello spazio esterno. Dazio è solo uno dei tanti locali all’interno del Boutique Hotel da 8 camere che verrà aperto nei primi mesi del 2022. Ci sarà poi un Roof Garden da oltre 400 mq, sempre dedicato alla ristorazione.

I protagonisti

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A dirigere i lavori in cucina, dicevamo, Mattia Lattanzio e Giovanni Giglio. I due pizzaioli, grandi amici, di esperienze nei curricula ne hanno parecchie. Entrambi hanno mosso i primi passi in cucina, per poi spostarsi in pizzeria dove hanno applicato le tecniche e le conoscenze acquisite nel tempo (Beck, Gagnaire, Pipero, sono solo alcuni degli chef con cui hanno lavorato). L’incontro tra i due è avvenuto da Spiazzo, poi continuato da Seu Pizza Illuminati. Nonostante l’apertura in un momento nefasto, e quindi anche poco tempo per farsi conoscere dal pubblico romano, la coppia di pizzaioli ha già conquistato i 2 spicchi del Gambero Rosso.

La pizza di Dazio

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E ora veniamo alla pizza, tonda su base napoletana, ma rielaborata per renderla più croccante e con una leggera asciugatura in più. Per quanto riguarda l’impasto, che ha una lievitazione di 24 ore, è frutto di un attento lavoro sull’idratazione e sull’utilizzo del lievito madre liquido: l’obiettivo è quello di portare al cliente una pizza estremamente digeribile. Tutto quello che c’è sopra, invece, è lasciato all’estro di Mattia e Giovanni che si esprimono puntando tutto su qualità dei prodotti e stagionalità della materia prima. La carta è divisa in tre sezioni: “Vintage”, dove troviamo proposte più tradizionali tra cui Margherita (8 euro), Marinara (7 euro), Napoli (8, 50 euro) e Diavola con salame piccante e olive taggiasche (8,50 euro), “Dal Mercato” con la Hotpinambur, con crema di topinambur, topinambur e patate trifolate, fior di latte, pancetta croccante, purea di limone, olio all’habanero, chips di topinambur (10,50 euro), Zucca con crema di zucca, zucca al forno, cipolle rosse al forno, Castelmagno (10 euro), Friarielli e Salsiccia (9 euro), Porcini e Ciauscolo con fonduta di parmigiano e rosmarino fritto (12 euro), e “Crazy” con alcune proposte meno consuete come Lasagna con ragù, besciamella, mozzarella, parmigiano e basilico (10 euro), Sfinciona con crema di cipolla bianca, salsa sfincione, cipolle rosse bruciate, pane croccante alla cipolla, caciocavallo stagionato, basilico (11 euro) e Trippa e Pecorino (10 euro).

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E poi c’è tutta la parte dedicata ai fritti, lavorati per realizzare il giusto equilibrio tra cottura e umidità. Non mancano proposte più classiche come il supplì (2,50 euro), la crocchetta (2,50 euro) e frittate di pasta in differenti versioni (tra 3 e 3,50 euro), e poi c’è il Frymezzino (3,50 euro), un tramezzino fritto con mortadella, cremoso al taleggio e fior di latte, e il fiore di zucca. A rotazione i dolci (5,50 euro): 5-8 proposte che cambiano di volta in volta, dal Chiccomisú alla Cheesecake al mango, e poi il Triplo Cioccolato, il dessert Gianduja 3.0 e Pistacchio e Cedro candito. Ad accompagnare, birre artigianali: Ipa, Weisse, Pils, Blanche e Triple.

Dazio. Via Nomentana 1206, Roma. Tel. 06 83525515. Sito. Facebook. Instagram

[Tutte le foto sono di Giulio Di Gregorio]

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