Clamoroso, Kotaro rompe con La Torre

Clamoroso a Viterbo: Kotaro Noda, il giovane divo dei fornelli, uno dei primi chef giapponesi stellati in Europa, salito agli onori delle cronache per aver inventato la cucina 'nippo-viterbese', non lavora più all'Enoteca La Torre di Viterbo. Licenziato, a quanto pare. Anche se al ristorante la mettono in modo più elegante, confermando l'indiscrezione avuta da Puntarella Rossa: "Si è esaurita la collaborazione con Kotaro Noda''. Motivo? No comment.

Non era una collaborazione qualunque quella che lo ha portato alla corte del maitre Luigi Picca. Kotaro Noda, 37 anni, dopo l'esperienza all'Enoteca Pinchiorri, ha lavorato per sette anni alla Torre e ha fatto guadagnare all'Enoteca pure una stella Michelin (due forchette nel Gambero Rosso 2010). Uno chef che era un fiore all'occhiello per bravura e che di recente aveva anche dimostrato anche grande sensibilità. Tanto da lanciarsi nell'organizzazione della cena di solidarietà per il suo popolo, martoriato da terremoto, tsunami e crisi nucleare, che si è svolta domenica e di cui vi abbiamo parlato qui. Troppo impegno, forse? Voci dicono che sia stata proprio la cena a far traboccare il vaso di un'intesa che evidente non c'era più. Tanto che l'Enoteca non figura tra gli sponsor della serata.

Comunque stiano le cose, resta una certezza, ovvero che prossimamente non si potranno più assaporare i suoi famosi dolci con i legumi (apice della fusione italo-giapponese), né le capesante arrosto al masala con salsa di bieta, né i doppi ravioli farciti di baccalà mantecato e fagioli bianchi con vongole. Ma solo per ora. Perchè Kotaro ha lasciato Viterbo e si è rifugiato temporaneamente dagli amici di Doozo. Del resto può contare anche sull'amicizia di chef che conoscono bene il panorama romano, come Francesco Pesce. E poi tra i suoi sogni, ci aveva confidato, c'è quello di aprire un ristorante tutto suo ''in una grande città, dove la gente è più aperta e sa apprezzare'' il gusto di una cucina davvero ''cosmopolita''. Roma, a occhio. 

* La sua storia in un'intervista 

** Una recensione di Passione Gourmet

*** L'ultima recentissima recensione sul blog di Luciano Pignataro

4 Commenti

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*