Anatomia del sushi. Secondo il Cerruti

Settima puntata di “Piatti al Vinile”, rubrica quindicinale di Puntarella Rossa sul supplemento settimanale del manifesto “Alias”, nella sezione Ultrasuoni. Questa settimana due milanesi e un romano: il romantico e fuori dal tempo Casottel, il ristorante Milano da bere anni '80 Blitz e il giapponese Doozo, anche lui nella campagna Support Japan contro la psicosi nuclare.
E naturalmente la musica tutta da gustare: Stefano Rosso, Jannacci, Gaber, Sandy Marton e 29 songs for Japan
Buon appetito e buon ascolto!

 

 

Casottel (Milano)

Via Fabio Massimo 25 (tel. 02.57403009)
C’è il camino che crepita, il campo da bocce abbandonato in giardino che ancora echeggia di antichi colpi, i tortelli di zucca (quelli veri, dolci dolci, che se non sei abituato rischi uno shock) e soprattutto c’è la poesia, in ogni angolo. Ci capiti una sera nebbiosa, e ci trovi di tutto, i quattro amici paonazzi che parlano di politica e minacciano di tirare fuori, da un momento all’altro, la chitarra e lo spinello (“che bello!”), il neo bobo’ che fa la corte alla tipa e si gioca la carta del sensibilone romantico, il nostalgico slow food alla Gianni Mura a caccia di felini ungheresi e dei soliti, a volte funesti, sapori di una volta. Qualcuno sostiene di averci visto addirittura l’Armando e il Cerruti che berciavano di folber. Arrivarci non è difficile. Basta seguire corso Lodi fino al punto esatto in cui la città cede alla pianura. Lì c’è una cascina, quello è il Casottel.
Bonus: il bancone da latteria.
Malus: la cantina.
I voti di Puntarella
Cucina: 7
Ambiente: 7
Servizio: 7
 

Blitz (Milano)

Via Cenisio 9 (tel. 02312388)
Quando senti il menu recitato a memoria, a velocità supersonica, non credi alle tue orecchie: pennette alla vodka, risotto alle fragole, risotto allo zar (vodka, caviale e salmone), insalata Blitz con mango e avocado e poi gamberetti e rucola come se piovesse. Ti guardi intorno e vedi Daniela Poggi che ti sorride dalle pareti, insieme a decine di altre star e starlette da Drive in. Nell’aria ti sembra di sentire Sandy Marton con la sua People from Ibiza. Intorno “bella gente” e giovanotti che smascellano e alludono a foto che non devono essere pubblicate di Lea di Leo, pornostar e regina dei telefoni erotici. Insomma, pura Milano da bere anni ’80, aggiornata alla Milano da sniffare di oggi. Un incubo. Ma anche un tuffo nella nostalgia, da provare almeno una volta.
Bonus: Antonello, il simpatico proprietario sardo, ribattezzato “eccezionale”: la sua parola preferita.
Malus: il resto.
I voti di Puntarella
Cucina 6,5.
Ambiente: 7
Servizio 7
 

Doozo (Roma)

Via Palermo 51-53 (Tel. 064815655)
Il sushi al tempo di Fukushima. Un cartello avverte: i prodotti usati sono arrivati dal Giappone prima dell’11 marzo; dopo, gli ingredienti sono di origine non giapponese. La prima tentazione, lo sanno i macellai dei tempi della mucca pazza, in questi casi è disertare, per evitare rischi. Ma rischi non ce ne sono e aiutare il Giappone, anche mangiando sushi, è un dovere, oltre che un piacere (volendo su Itunes, ci sono anche 29 songs for Japan). Anche perché, a parte la cucina, nei ristoranti nipponici di giapponese c’è poco: il salmone è scozzese, i branzini arrivano da allevamenti italiani e greci, il gambero rosso dalla Sicilia, il riso è di Vercelli, la birra è prodotta a Dusseldorf. Di giapponese restano solo le alghe nori e le farine per la tempura. Che però ora arriveranno dalla Corea o dalla Cina.
Bonus: il cortiletto esterno.
Malus: l’ambiente interno, bello ma un po’ freddo.
I voti di Puntarella.
Cucina: 8
Ambiente: 7
Servizio: 8