Slow Fish Genova 2017: cinque cose da non perdere

Slow Fish Genova 2017. Torna al Porto Antico di Genova dal 18 al 21 maggio 2017 l’appuntamento internazionale promosso da Slow Food e dedicato al pesce e alle risorse del mare, coniugando convivialità, conoscenza scientifica e buone pratiche. Il tutto con l’obiettivo di tutelare gli ecosistemi acquatici e portare pesce sano sulle nostre tavole. Il tema di questa ottava edizione è “La rete siamo noi“: pescatori, artigiani e cuochi da tutto il mondo saranno presenti nella quattro giorni di eventi e sostenibilità. Nel mare magnum delle proposte, ecco cinque cose da non perdere al Porto Antico di Genova per Slow Fish 2017.
1. Percorsi Slow
Stand e punti informativi animeranno il Porto Antico, con Percorsi Slow: che pesci prendere, rivolto a pubblico e scolaresche. Percorsi che partiranno da Casa Slow Food, dove troverà posto la Cucina dell’Alleanza (gli eventi sono su prenotazione e i posti limitati): 40 posti a sedere e 15 appuntamenti con i cuochi dall’Italia e dal mondo che tutti i giorni si alternano ai fornelli per cucinare, ma anche per raccontare i prodotti che compongono le loro ricette, provenienti da produzioni rispettose dell’ambiente, del lavoro e del benessere animale.
2. Appuntamenti a tavola
Due le location in cui chef italiani e internazionali si daranno il cambio: il ristorante Il Marin di Eataly Genova (con una delle viste più belle del Porto Antico) e il Cavo Ristorante, nel cuore del centro storico, all’interno del Palazzo Branca Doria. Mercoledì 17 maggio da Eataly protagonisti Maurizio e Sandro Serva della Trota di Rivodutri (Ri) che rende protagonisti lucci, carpe, trote, tinche e gamberi di fiume. Giovedì 18 al Cavo Ristorante è il turno di Giorgio Dal Forno, del ristorante Ai tre canai di Marano Lagunare (Ud) e del pesce di laguna, mentre da Eataly riflettori puntati sugli “impasti selvatici” – fatti con farine ricavate da fiori e piante edibili unite a quelle di frumento – con cui Corrado Scaglione e Valeria Mosca realizzano le loro pizze arricchite da diverse guarnizioni marinare. Venerdì 19 è il turno di Luigi Taglienti (Lume Milano); sabato 20 la cucina del Marin si fa in quattro ed è affidata alle cure di Roy Caceres (Metamorfosi Roma), del giapponese Yoji Tokuyoshi (Milano), di Elvio Milleri (Era Ora, Copenaghen); con loro, il padrone di casa, Marco Visciola. Domenica è invece il turno degli stellati Moreno Cedroni (La madonnina del pescatore di Senigallia,An) e Mauro Colagreco (Mirazur di Menton).
3. Il Mercato come la Boqueria di Barcellona
C’è poi Il Mercato di Slow Fish 2017, che espone il meglio dei prodotti del mare, delle acque dolci e dell’entroterra e offre un’occasione per acquistarli, ma anche, novità di quest’anno, degustarli, cucinati da chef e pescatori. Il Mercato di Slow Fish sarà infatti arricchito dai 18 Fish-à-porter, novità ispirata alla Boqueria di Barcellona: una cucina nella quale cuochi e pescatori si alterneranno con le loro preparazioni e consigli su come fare la spesa.
4. Enoteca e Mixology nella Piazza delle Feste
La Piazza delle Feste di Slow Fish 2017 è a ingresso libero e offre una proposta per ogni palato. Alla tradizionale Enoteca con 300 etichette selezionate dalla Banca del Vino e raccontate dai sommelier Fisar, si affiancano le novità di questa edizione: i Temporary Tastings, appuntamenti guidati dai protagonisti della produzione vitivinicola italiana che presentano (e propongono in degustazione) i loro vini più rari; la Mixology – a cura di Velier, azienda genovese specializzata in vini, spiriti e distillati – per divertirsi a bere consapevolmente cocktail preparati dai migliori bartender genovesi e indovinarne i segreti per prepararli a casa; il punto Pizza n’ Fish, per degustare le ricette a tema pesce preparate dai maestri pizzaioli; infine il Punto Gamberi, dove si assaggiano i crostacei sanremesi proposti in tre prelibate versioni – crudi, sbollentati, o lievemente scottati sulla piastra.
5. Street food da varie regioni d’Italia
In Piazza Caricamento largo allo street food: abbinamento ideale tra i fermenti delle birre artigianali italiane, i piatti espressione delle cucine di strada, food truck e tante ricette delle regioni italiane. E quindi via con le arancine siciliane, il cacciucco livornese, le olive all’ascolana e le fritture di pesce dell’Adriatico.
*Foto dell’edizione 2015 di Slow Food tratte dal sito di Slowfish
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