Baba Bao a Roma, la ravioleria cinese da tenere d’occhio al Tuscolano

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Baba Bao a Roma. Nel quartiere Tuscolano c’è un nuovo punto di riferimento per gli amanti dello street food asiatico. Baba Bao è una ravioleria tradizionale cinese, che ha aperto i battenti a maggio 2023, a pochi passi dalla fermata della metro A-Numidio Quadrato.

La scelta della zona non è casuale: “La Tuscolana è diventata un luogo di riferimento per la nostra comunità, un punto di incontro, anche per il cibo. Ci sono molti studenti universitari cinesi, che hanno scelto di vivere qui“, ci spiega la proprietaria, Zhu Jie, ospite lo scorso 30 settembre del festival culinario “Multi” a Piazza Vittorio, dove ha parlato della cottura al vapore, tipica della cucina del Gigante Asiatico. “C’è tanto da raccontare sul nostro cibo, voglio che ogni cliente che entra viva una vera esperienza. Gli italiani hanno un’immagine un po’ standard dei piatti cinesi, ma la Cina è grande e ogni regione offre piatti particolarissimi“.

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L’ambiente

Baba Bao a Roma ha uno spazio interno con una decina di tavoli, più un’area esterna. Già dal dehors del locale, attraverso una vetrata che dà sulla strada, è possibile osservare la lavorazione dal vivo dei ravioli fatti a mano, che vengono poi serviti espressi ai clienti. Un’usanza ormai abbastanza consolidata nella nuova ristorazione cinese, che si lascia alle spalle l’ambientazione classica, con dragoni e tinte dorate, per parlare a una nuova generazione di giovani consumatori.

L’arredo è caratterizzato da numerose immagini colorate affisse, così come piccoli oggetti, tazze e ventagli, fino alle statuette in miniatura. “Volevo portare un angolo di Cina a Roma. Sono immagini in stile anni ’50 e ’60, che vedevo nelle trattorie cinesi quando ero bambina, non in quelle delle grandi metropoli, ma in quelle delle piccole realtà, dove si entrava e si mangiava velocemente“, ricorda Zhu. Anche l’aglio appeso sopra al soffitto non è casuale: “Noi veniamo da una famiglia contadina, l’aglio era presente nelle nostre case rurali“.

Ovunque si trovi del grano, ci saranno delle persone che lo faranno bollire e che alla fine capiranno come preparare dei fogli sottili, avvolgerli, riempirli e cucinarli“. Questa la frase che accoglie chi entra nel ristorante, con un chiaro riferimento all’arte dei ravioli, mentre sulla serranda dell’ingresso campeggia un grande murales dipinto, visibile quando il negozio è chiuso, che ritrae un uomo intento a preparare baozi. Una sintesi tra tradizione, street food e street art.

Gli antipasti e i primi piatti caldi

Si parte con gli antipasti, dove spiccano gli Imperial Rolls (4 euro), degli involtini con gambero e suino, avvolti da filamenti croccanti (i “baffi dell’imperatore”), che giocano sul contrasto tra un ripieno morbido e una copertura che garantisce l’effetto crunch. Un piatto che potrebbe creare qualche problema a chi non è avvezzo all’uso delle bacchette. In tal caso, meglio chiedere l’aiuto delle forchette. La proposta degli involtini include anche una versione vegetale, i Vegetable Rolls, con funghi misti, bietina cinese e spinaci (3). A questi si aggiungono i Butcher Curry Rolls (3,50), con carne macinata al curry e menta. Poi ci sono le patate dolci fritte (3), i bocconcini di pollo fritti (6) e vari contorni vegetali.

Tra i primi piatti caldi è possibile scegliere fra gli Spaghetti alla Pechinese, delle tagliatelle fresche fatte a mano con dadini di suino in salsa doubajian ed erba cipollina, più due varianti di piatti a base di riso: quello con pollo al curry e quello con spezzatino di manzo e cipollotti (tutti 7).

I ravioli

Passando ai ravioli, protagonisti del menu e realizzati con la farina del Molino Pasini, la scelta è tra 12 diversi tipi, tutti serviti in porzioni da 4 pezzi. I prezzi variano dai 4 ai 6 euro, in base al ripieno. Ci sono quelli con carne di maiale o quelli di vitello e agnello, disponibili anche al curry e al coriandolo. Immancabile lo Xiao Mai, aperto sulla sommità, con gamberi, pollo, funghi shiitake, bambù, uova di pesce e impasto all’uovo.

Poi c’è la variante con farina integrale e ripieno di pollo e funghi, quello al nero di seppia e la versione vegetale, con funghi, spinaci e vermicelli di soia. Tutti sono al vapore a eccezione del Guotie, grigliato e di cui vi abbiamo già parlato in un pezzo dedicato al ristorante Dampings di Prati (QUI il nostro articolo), indirizzo di riferimento per assaggiarli, così come per lo Xiao Longbao, il raviolo al vapore ripieno di maiale e brodo. Il servizio da Baba Bao è molto rapido e soprattutto tecnologico: si ordina tramite applicazione dal tavolo. Per provare più piatti, meglio evitare di farli arrivare tutti insieme, altrimenti il rischio è di mangiarli freddi.

Baozi, Baoburg e Mo

I baozi, paninetti ripieni cotti al vapore dalla forma rotondeggiante e chiusi nella parte superiore, sono lavorati con un impasto lievitato 48 ore. C’è quello con carne di maiale e quello vegetale con farina integrale (3), mentre il Sean Jian Bao è grigliato (5).

Per quanto riguarda i bao, panini tagliati e farciti, il locale propone la versione burger, con pancia di maiale impanata, bacon croccante e cipolla caramellata, più salsa ‘nduja. Altra alternativa è quello con pollo croccante (entrambi 3,50). Nel menu c’è spazio anche per il Mo (6), un tipo di panino croccante originariamente fatto con pane simile a quello arabo e per il Cioco Bao (4), bao al cioccolato fondente, ideale se si vuole concludere il pasto con un’alternativa dolce.

Baba Bao Ravioleria. Via Scribonio Curione 42, Roma. Tel. 06 45471116. Facebook. Instagram.
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 23.

 

Baba Bao a Roma

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