Biondamara Roma. Che Prati sia un quartiere spesso prescelto per ristoranti e locali di vario genere, non è certo una novità. Ma dalle prime riaperture post Covid, questa zona è letteralmente esplosa, regalando ai romani un bouquet di nuove aperture vario e piuttosto interessante. Basti pensare (giusto per citarli alcuni) a Rever, al bis più informale di Enoteca La Torre, ai ravioli cinesi di Bao Bao Dumpling o al più recente Casadora, il pastificio con cucina.
A questi nomi va aggiunto Biondamara, aperto a giugno 2021, progetto dei fratelli Alessandro e Marco Lucchini, imprenditori bolognesi d’origine ma romani d’adozione. Biondamara alias, come lo presentano i due, il nuovo salotto urbano della birra artigianale. Sì, perché qui la birra sembra davvero al centro di tutto: non solo al bancone, ma anche per la realizzazione di cocktail e piatti.
Urban Lounge Beer
Come nasce Biondamara? Dopo aver gestito per anni l’impresa di famiglia, Alessandro e Marco hanno deciso di dare sfogo alla loro passione per la birra mettendo a punto varie ricette e dar vita, con la collaborazione di birrifici amici, a nuove produzioni. Produzioni che si possono assaggiare nel nuovo locale, che ha un’anima da birreria, ma si presenta come un ristorante: una sorta di ristopub, ma ben curato e dove esteticamente non è lasciato nulla al caso. Gli spazi sono piuttosto accoglienti, siamo in via Paolo Emilio 69/a: nella prima sala, sulla sinistra, il bancone per i cocktail e sulla destra un salottino che chiama i clienti per il momento dell’aperitivo. Si avanza e si trova una nuova sala, più grande, dove spicca il tavolo sociale protagonista di serate conviviali. Andando ancora avanti, si arriva allo spazio principale: 70 coperti, un altro grande bancone (questa volta per le birre, in tutto sono 14 alla spina) con tanti sgabelli, specchi, rigogliose piante e scelte di design che fanno emergere la cura per i dettagli, tra elementi in ferro, cemento, marmi e mattonelle. Le tonalità principali del grigio, a tratti quasi argento, contrastano con quelle del giallo (per sgabelli e divanetti). C’è poi uno spazio esterno con altri 40 coperti.
Le birre, la cucina i cocktail
Dicevamo delle 14 birre alla spina, oltre a queste ce ne sono due stagionali a rotazione. Sostrato del progetto, troviamo la birra anche nei cocktail e nei piatti. E a proposito di questo, in cucina troviamo Giacomo Zezza (già ai fornelli dello stellato Bistrot 64). Il menu si articola in varie sezioni, partendo con Per Stare Insieme, proposte golose pensate per l’aperitivo. Si prosegue con Anti-Vino, una sorta di antipasti tra cui battuta al coltello, coscia di Manzafassona Piemontese, cavolo, nocciole e mousse di robiola (14 euro) e Selezione della Bionda, crudo di Parma stagionatura 20 mesi, mortadella di Mangalitza, mozzarella di bufala DOP, stracciatella vaccina artigianale, salsa marinara, crema di avocado (14 euro).
Troviamo poi Primi Ricordi, ovvero varie versioni di polpette: di manzo, con salsa al pomodoro e parmigiano (16 euro); di vitello, alla cacciatora e la sua salsa (16 euro); di pollo, con peperoni in agrodolce (16 euro): di baccalà, con maionese all’aglio nero e crema di piselli (16 euro); di ceci e topinambur, con pepe e crema di pecorino (16 euro); di pane, con guanciale e crema alla carbonara (16 euro). Non mancano i Panini, con base Burghetta, un bun di pane alla birra che viene lasciato intero e farcito con varie tipologie di polpette, condimenti, salse e formaggi e verdure (tutte a 18 euro). Nella sezione Secondo Noi ci sono, invece, piatti più strutturati sia di carne che di pesce, come il filetto di baccalà confit con salsa marinara, indivia e olive taggiasche (24 euro), il petto d’anatra scottato all’arancia con finocchi saltati (26 euro) e lo stinco di maiale marinato alla birra e cotto a bassa temperatura con patate alla provola (22 euro), oltre a una selezione di carni alla griglia tra cui le costine di abbacchio con salsa verde (24 euro) e la costata di manzo (razza Marango) con salsa bbq (30 euro). I piatti del Contorno sono pensati per essere condivisi, come la caponata agli ortaggi misti di stagione (6 euro) e la verdure di campo ripassata in padella (6 euro).
Per gli amanti della pizza c’è poi la sezione La Nostra Panpizza, che comprende pizze classiche, come la Bufala Dop (14 euro), e più originali, come la funghi e cicoria con pomodori semi dry, funghi arrostiti, pecorino, cicoria (16 euro), realizzate con impasto alla birra lievitato 72 ore. Sul menu tutti i piatti sono presentati in abbinamento con una tipologia di birra. Infine La Dolce Bionda, dove l’abbinamento non è previsto ma i dessert, in questo caso, sono preparati con la birra, per esempio il Beertozzo che come suggerisce il nome è una sorta di maritozzo con la Tripel nell’impasto, farcito con panna montata e zucchero di canna (7 euro) o il Birramisù, con la birra Porter nei savoiardi, insieme a spuma al mascarpone e cacao amaro (7 euro).
Le collaborazioni
E sempre parlando di cucina, il progetto gastronomico di Biondamara può contare su interessanti collaborazioni trimestrali. I primi mesi di apertura del nuovo locale di Prati hanno visto coinvolto Max Mariola, mentre adesso è il turno di Igles Corelli, che ha realizzato due personali versioni della Burghetta e che è ai fornelli con Giacomo Zezza per tre serate fino a dicembre. E il palco in sala? L’idea dei fratelli Lucchini è quella di dare spazio ai talenti – musicisti, artisti, maghi e comici di strada – che qui possono esibirsi e intrattenere i clienti durante le serate al Biondamara.
Biondamara. Via Paolo Emilio 69a, Roma. Tel. 06 5133505. Sito. Facebook. Instagram
Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 24, chiuso la domenica