In fuga da San Valentino: ho chiesto a 5 enoteche di Roma consigli sul vino (per bere anche da solo)

Il vino per San Valentino. Il vino mi ama e mi seduce solo fino al punto in cui il suo e il mio spirito si intrattengono in amichevole conversazione” scriveva Herman Hesse. Non potrebbe esserci quindi migliore compagnia di una buona bottiglia per trascorrere la giornata di San Valentino. Che si festeggi la preziosa libertà da single oppure si abbia la necessità di dimenticare una delusione amorosa, un bicchiere di vino sembra essere sempre la risposta giusta. D’altronde le solite smancerie iper edulcorate di San Valentino non sono per tutti e vi abbiamo già abbondantemente parlato di dolci, pranzi e delivery romantici.

Per questo, ci siamo fatti consigliare dai titolari di cinque enoteche e wine bar di Roma le bottiglie migliori per questa giornata: c’è il vino che coccola e accarezza e quello che rassicura, c’è quello allegro che fa volare e quello che addirittura fa innamorare; infine, c’è il vino violento. I consigli degli esperti sono tutti qui di seguito perciò se volete bevete da soli, ma non alcolizzatevi (o almeno non date la colpa a noi!).

Il consiglio di Fafiuché – Barolo Bussia 2016 (14%) di Parusso

Andrea Porta: “Data la circostanza e le restrizioni da Dpcm, mi vizierei con i soldi risparmiati per la cena. Per questo consiglio una bella bottiglia di Barolo”. Un vino che si esprime in modi molto variegati a seconda della microarea in cui viene prodotto. “Se ci si vuole confrontare con qualcosa di trasgressivo con tannini più maschi e aggressivi prediligerei un Barolo di Serralunga, ma consiglio di optare per un Bussia per chi vuole essere coccolato. Nello specifico un Marco Parusso 2016. Vino molto elegante, impreziosito da tannini soffici, è setoso al palato che vi accarezzerà come la vostra anima gemella. Da abbinare a un grissino o a un delivery zozzo, non ha importanza come lo si accompagna, il focus è tutto sulla bottiglia”.

Il consiglio di Barnaba – Champagne Brut Grande Réserve (12%) di Dehours 

Credit: IG _wd97_

Fabrizio Pagliardi di Barnaba opta per le bollicine. “Io prediligo sempre lo Champagne, in qualsiasi situazione. Questo è la linea base di Dehours, un prodotto molto rassicurante e non estremo.  Ha un profilo abbastanza classico, molto piacevole e non impegnativo da bere. La sua eleganza e un’acidità ben equilibrata lo rendono uno dei miei Champagne del cuore”.

Il consiglio di Mosto’ – Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2019 (13%) di Bossanova

Cerasuolo Bossanova

Ciro Borriello non ci sta alla narrazione della felicità di coppia a tutti i costi. “Non sei sfigato solo perché te lo dice la Perugina, godi di te stesso perché non ti manca nulla. Per San Valentino mi divertirei con un Cerasuolo d’Abruzzo. Mi piace perché il colore richiama la primavera ormai imminente ed è un vino allegro non da meditazione come può essere un Barolo. Questo rosato di Cantina Bossanova ha una discreta struttura e ti regala il frutto tipico del Montepulciano ma con una freschezza e un’acidità che gli permettono di avere una facile beva“.

Il consiglio de La Mescita – Bianco 2019 (13%) di Le Coste 

Bianco Le Coste

Angelo Consorte, titolare del wine bar di Garbatella, ha selezionato il Bianco di Le Coste. Un’affermata realtà del mondo naturale, che ha nobilitato il particolare terroir delle colline che si affacciano sul Lago di Bolsena. Frutto di una selezione di uvaggi autoctoni laziali come Procanico, Malvasia, Vermentino, Verdello e Romanesco, dopo una macerazione di quindici giorni, fermenta in botte di rovere francese dove affina per un anno. “L’ho scelto perché ti fa innamorare e dopo una bottiglia hai voglia di ordinarne subito dell’altro. Al naso combina perfettamente la freschezza data dalla volatile ai sentori di frutta a polpa gialla. In bocca ha una tensione continua tra acidità e mineralità tipica del territorio vulcanico. Per equilibrio e struttura ha la forza di sostenere abbinamenti con i piatti tipici della tradizione romana“.

Il consiglio di Les Vignerons – MostRo 2019 (12%) di Cascina Tavijn

MostRo Tavijn

Antonio Marino dall’enoteca di Trastevere consiglia MostRo di Cascina Tavijn, cantina piemontese guidata da un’istituzione della vinificazione al femminile: Nadia Verrua. “MostRo è un Grignolino in purezza vinificato in rosato secondo metodo ancestrale. Viene rifermentato in bottiglia, quindi è molto effervescente. È perfetto da bere da soli perché necessita almeno mezz’ora per aprirsi. È un vino violento, ci sono tanti lieviti in sospensione, quindi devi stare lì a giochicchiarci. In questo modo ci passi il tempo, magari se lo si aprisse con la dolce metà affloscerebbe la serata. Al naso è floreale, appena speziato, in bocca è equilibrato, succoso ma rimane comunque piacevolmente secco“.

 

Il vino per San Valentino