
Vino libero e Antitrust Brutto colpo per il genio del marketing Oscar Farinetti: dicitura ingannevole e informazione scorretta sono i motivi della sanzione di 50.000 euro comminata al colosso di Farinetti, il quale deve provvedere anche alla sostituzione delle etichette e della cartellonistica.
Hanno subito sanzioni anche l’Associazione del Vino Libero e le due cantine della famiglia Farinetti, Fontanafredda e Mirafiore, le maggiori rappresentanti del progetto lanciato dall’imprenditore di Alba nel 2013.
L’AGCM si è espressa (bollettino completo qui) dopo alcune segnalazioni del Codacons, inviate per la prima volta nel 2014. Secondo l’autorità indipendente, “la dicitura “vino libero”, in mancanza di ulteriori specificazioni, lascerebbe erroneamente intendere ai consumatori che i vini promossi in vendita che si fregiano del marchio “vino libero”, siano totalmente liberi da concimi chimici, da erbicidi e da solfiti, potendoli indurre in errore circa l’effettiva portata del progetto “vino libero” e circa le caratteristiche del vino e il contenuto dei solfiti in esso presenti.” Dunque, se prima il vino di Farinetti si dichiarava libero da concimi di sintesi, libero da erbicidi e libero da solfiti, riguardo quest’ultimi, ora dovrà specificare di essere “libero da almeno il 40% dei solfiti rispetto al limite previsto per legge”.
La sensibilità sulla naturalità del vino è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, come dimostra il boom dei vini biologici e biodinamici. Farinetti ha capito che era il momento di sfruttare l’onda e di riposizionare il suo prodotto proprio con il progetto Vino Libero. Di cui avevamo parlato ampiamente qui, al momento della sua presentazione. Raccontando della vicenda solfiti, del genio di Farinetti e del suo populismo.
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