L’Italobox vale i suoi 18 euro?

Dopo qualche mese torniamo sul luogo del delitto, ovvero Italo, e diamo un'altra chance al mitico Italobox Eataly, pranzo da poltroncina che sostituisce la carrozza ristorante Trenitalia. Al debutto (qui) il pacchetto c'era sembrato incongruo, per dimensioni e prezzo. Lo scrivemmo e il solerte digital team di Ntv, nonostante il temibile nome, ci rispose (qui) con cortesia e simpatia, spiegando che gli Italobox non sono da intendersi come pranzo e che il prezzo è giustificato dalla qualità. Restammo in civile disaccordo, sperando che comunque, con il tempo, Italo aggiustasse il tiro e proponesse qualcosa di più sostanzioso e meno costoso. L'altro giorno abbiamo riprovato il box nella versione Orto. Ci siamo sentiti un po' emozionati e un po' cretini a scartare questo pacco gonfio di volantini e packaging di ogni tipo. Dentro c'erano: 1 una scatoletta con involtini bicolori ripieni 2 una miniscatoletta di crema di Parmigiano 3 grissini 4 sfogliatelle di pane croccante 5 una bottiglietta d'acqua. Abbiamo mangiato in quindici secondi gli involtini, carote e melanzane. Discreti, ma troppo acetati. Poi abbiamo sbocconcellato i grissini. E infine abbiamo aperto la scatoletta con la crema di Parmigiano. Che farsene di questa crema? I grissini si infrangono contro la massa cremosa, le sfogliatelle son finite. Abbiamo ingurgitato un po' di cucchiaiate di crema, sapore gustoso e deciso che però alla lunga dà una lieve sensazione di nausea. Infine, rosi dall'arsura da parmigiano, ci siamo scolati l'acqua a garganella. Finito il box, mentre ci chiedevamo quanto tempo mancasse per arrivare a Milano per mangiare finalmente  qualcosa, abbiamo respinto sdegnosamente gli sguardi incuriositi e ironici degli altri passeggeri. Poi è arrivato il gentile controllore con il Pos al seguito: "Fanno 18 euro. Le è piaciuto?". Abbiamo sorriso, pensando tra noi: "Caro Italo, ma proporci un bell'hamburger di fassone no?".

Gli involtini bicolore Ursini La crema al parmigiano reggiano