La migliore carbonara di Roma English version. Scegliere la migliore pasta alla carbonara di Roma fa tremare i polsi: è un esercizio tanto quanto necessario, tanto impegnativo. E in una città come Roma che venera la carbonara come la regina delle paste, è compito ancora più difficile. Ma qualcuno dovrà fare questo sporco mestiere e così eccoci qui a provare una selezione ristretta di carbonare, che naturalmente scontenterà qualcuno, ma che difficilmente deluderà chi ne proverà una del podio. Ah, e naturalmente ve la raccontiamo per bene la carbonara dei top 5: come la fanno, che pasta usano, quale guanciale e quale pecorino. Buona carbonara a tutti.
La migliore carbonara di Roma
TRASTEVERE
Eggs
Eggs, il piccolo bistrot di Puntarella Rossa e Zum, che da vicolo del Cedro si è trasferito in via Natale del Grande, sempre a Trastevere, riserva alla carbonara una cura speciale. Che riguarda le materie prime, ma anche le varianti. Tutto è studiato nei dettagli dalla chef Barbara Agosti: la pasta (mezze maniche Mancini o spaghettoni Benedetto Cavalieri), il guanciale (l’abruzzese di Campo Felice o il Mangalica), le uova (Paolo Parisi, Peppovo o L’uovo e la canapa), il pecorino (della Valle del Tevere) e il pepe (selvatico del Madagascar). Naturalmente, c’è la versione super classica, ma il punto di forza sono le varianti: tra le altre, con i carciofi, pistilli di zafferano di Colfiorito, tartufo nero, fiori di zucca. Da provare anche la carbonara “rossa”, con uova d’anatra, ma anche quella blu, ovvero di mare, con il tonno rosso di Sicilia e i pistacchi di Bronte.
Costo: da 12 euro
Eggs, via Natale del Grande 52, Roma. Tel. 06 581 7281. Facebook
GIUBBONARI
Roscioli
La carbonara arriva da Roscioli nel 2006. E anche qui è uno chef non indigeno a produrla: si tratta di Nabil Hassein Hadj, che però ha un ottimo maestro, romanissimo, Arcangelo Dandini. Roscioli, patria dei gourmet romani con il suo impero a base di forno, gastronomia e ristorante (e ora anche caffè), propone una carbonara con pasta Verrigni/Roscioli trafilata in bronzo, guanciale di Valle Imperiale, Pecorino Romano DOP 24 mesi, uova Paolo Parisi, con una netta indicazione: separare l’albume dal tuorlo, utilizzare i tuorli e solo un poco di albume. Neanche il pepe è lasciato al caso: si tratta del pepe Pepe Sarawak. E’ inoltre possibile acquistare anche Carbonara Kit Roscioli, sia nello shop on line che alla salumeria in via dei Giubbonari.
Costo: 15 euro
Roscioli, Via dei Giubbonari, 21/22, Roma. Tel. 06 687 5287 Sito
CENTRO
Luciano
Per anni è stato lo chef di Pipero, poi si è affrancato e da un annetto ha aperto un locale suo a due passi da Campo de’ Fiori. Luciano Monosilio è giovane, ma già considerato uno dei maestri della carbonara. La caratteristica della sua carbonara è la cremosità. Monosilio usa pasta Felicetti, il guanciale è di Re Norcino (marchigiano).
Costo: 15 euro
Luciano Cucina Italiana, Piazza del Teatro di Pompeo, 18 – 0651531465
ESQUILINO
Trattoria da Danilo
Danilo Valente e mamma Lina fanno una delle migliori carbonare di Roma, in un’osteria tradizionale, senza pretese estetiche, ma con una sua quieta bellezza. Arriva nel piatto un nido di pasta, spaghetti di Gragnano, cremosi, sovrastata e incoronati da una ghirlanda di pancetta steccata di Bassiano. La carbonara viene servita con parmigiano stagionato minimo 18 mesi e con una spruzzata di pepe nero in grani, macinato al momento, sui bordi del piatto. Una carbonara semplice e soddisfacente, senza troppi fronzoli e artifici retorici. L’uovo? Uno a testa.
Costo: 10 euro
Trattoria da Danilo, via Petrarca 13, Roma. Tel. 06 7720 0111 Sito
PRATI
L’Arcangelo
Arcangelo Dandini è uno dei maestri della carbonara romana: “Oggi va di moda – ci racconta – ma una volta era il piatto del popolino”. Tra le particolarità della sua carbonara, l’assenza di pepe. C’è chi sostiene che il pepe sia elemento costitutivo della carbonara, perché il nome proverebbe dal colore del carbone, nero, dato proprio dal pepe. Ma per altri il nome proviene invece dai pastori che usavano il carbone a legna in Abruzzo. Fatto sta che Arcangelo evita il pepe, il cui profumo viene sostituito da quello affumicato di un buon guanciale. Dandini usa pecorino romano stagionato e un tuorlo d’uovo a testa (“Sono stato il primo a Roma a togliere l’albume”, ci racconta), per “un piatto che va sempre mangiato in compagnia”.
Costo: 15 euro
L’Arcangelo, via G. G. Belli 59, Roma. Tel. 06 321 0992 Pagina Facebook