Mangiare all’aperto a Milano nel 2016 Ciliegi in fiore, risotti alle violette e tramonti lenti. La primavera riapre terrazze e giardini, angoli urbani dalle suggestioni bucoliche. Bésame Mucho, Ceresio 7, la Terrazza Triennale e la Terrazza di via Palestro brindano con spritz e prosecchi in alto sulla città, mentre Erba Brusca, Ratanà, Al Fresco e Cascina Cuccagna riscoprono la campagna in città. Se da Innocenti Evasioni gli chef Eros Picco e Tommaso Arrigoni invitano a un viaggio in Oriente, il nuovo Vista Darsena, curato dallo chef Stefano Cerveni trasporta a ritmo di chill out gli amanti dell’aperitivo di Café del Mar a Ibiza. Intatto nel tempo resiste il fascino dei cortili interni delle osterie sui Navigli.
Mangiare all’aperto a Milano
Al fresco – Via Savona
Un vecchio magazzino di un’industria dismessa oggi è diventato serra, bistrot all’italiana, atelier d’artista con giardino da un’idea di Emanuele Bortolotti, agronomo e paesaggista. Ma è con Ferdinando Ferdinandi, l’amico proprietario del winebar Piquenique che tutto prende forma. Al fresco è un rifugio di pace tra ciliegi e glicini in fiore, dove ci si incontra non solo per condividere le gioie del palato ma per stare bene insieme fra erbe aromatiche, un buon bicchiere e una torta fatta in casa. Ma cosa si mangia? Cucina tradizionale e creativa: come la vellutata di zucca mantovana, funghi porcini, chips, olio e semi di zucca (16 euro), risotto con brodo d’astice e ostriche (20), guancette di rana pescatrice, crema di topinambur alla liquirizia, lattughino stufato e melagrana (26), cacciucco “sbagliato” (30), zuppa inglese “metafisica” (10).
Al fresco, via Savona, 50, tel 0249533630, Pagina Facebook
Erba Brusca – Navigli
Al confine tra campagna e città, tra fragoline di bosco e suggestioni bucoliche, sorge Erba Brusca. Erede di un vecchio e glorioso locale milanese, l’Osteria del Tubetto, che Alice Delcourt insieme a Cesare Battisti e a Danilo Ingannamorte del Ristorante Ratanà hanno deciso di recuperare. Cassette di frutta e bottiglie di vino esposte su un mobile-liberia giocano a ricreare un ambiente domestico mentre nel dehors si può pranzare all’ombra di un pergolato, di fianco alle vasche dell’orto e con vista sul verde dei campi. Un grazioso giardino invita a fermare il tempo, rilassandosi al sole o al fresco. Erbe aromatiche, ortaggi e fiori eduli, dall’orto alla tavola. Le biciclette di Erba Brusca poi, sono a disposizione per chi voglia fare una passeggiata pomeridiana sul lungo Naviglio.
Tra i piatti ecco il risotto al bergamotto con pancetta, polvere di limoni bruciati e timo (12 euro), i pizzoccheri fatti in casa con bitto delle valli, patate e verza (13), piccione di Moncucco arrosto e il suo paté con cicoria di campo, mele marinate all’aceto di sidro e rosmarino (20). Ci sono anche due menu da 32 e da 45 euro.
Erba brusca, Alzaia Naviglio Pavese, tel 02 8738 0711, Pagina Facebook
U Barba – Lodi
Genova a Milano. La cucina di casa, quella del pranzo con la famiglia e con gli amici trova spazio in un luogo informale, accogliente, semplice dove poter mangiare, bere, chiacchierare e magari giocare anche a bocce. U Barba è il ritrovo sicuro dove andare per delle trofei (8euro) o dei pansoti alla salsa di noci, al pesto di pra o al sugo di carne (10) come a casa della nonna.
U Barba, via Decembrio 33, tel 0245487032 Pagina Facebook
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna – Porta Romana
Nascosta tra i palazzi di Corso Lodi, alle spalle di Porta Romana, si trova dal 1695 una delle più antiche cascine agricole milanesi: la Cascina Cuccagna. Esempio di recupero di un bene storico grazie ad un progetto di rigenerazione nato dal basso, la cascina è stata riaperta al pubblico nel 2012, a seguito di un attento restauro conservativo, interamente finanziato da un gruppo di associazioni e cooperative sociali. Oggi in uno spazio aperto alla cittadinanza, un avamposto agricolo in centro città il ristorante Un posto a Milano (piatto del giorno+selezione dal buffet+vino o birra+caffè+acqua €15) è guidato dallo chef Nicola Cavallaro. Tra le proposte: l’os büüs (osso buco, 12 euro), baccalà e ceci (12), hamburger di fassona nel menu bambini (10), tagliolini con carote e curcuma per vegetariani (12).
Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2, ang. via Muratori, tel 02 5457785, Pagina Facebook
Terrazza Triennale Osteria con vista – Parco Sempione
Nel tempio del design, una tavola minimal e una ricetta classica dalle materie prime eccellenti. Osteria con vista al secondo piano della Triennale di Milano è aperto sette giorni su sette fino a mezzanotte e mezza. Alla guida della cucina ci sono gli chef Stefano Cerveni, del ristorante stella Michelin Due Colombe a Borgonato, Brescia, e Fabrizio Ferrari, sempre sul campo a dirigere i fornelli. Flan di catalogna o involtini di spada alle erbe e mandorle, se il menu del pranzo (46 euro in media) o della cena (70 euro) è troppo esigente, prenotate per un brunch la domenica. Il piatto forte è uno dei più appetitosi comfort food meneghini: l’ossobuco alla milanese con la gremolada e il risotto giallo.
Terrazza Triennale Osteria con vista, viale Alemagna 6, tel 02 3664 4340, Pagina Facebook
Osteria Grand Hotel – Navigli
Il 3 marzo 1981 nasce Osteria Grand Hotel, conosciuta come El Gandin, con campi da bocce e terrazzo per ballare. Tra i primi locali alternativi della nouvelle vague dei Navigli, l’osteria è stata per dieci anni teatro di jazz, blues e rock di ogni genere. Cooper Terry e Aida con Vittorio Castelli, Luciano Invernizzi, Guido Cairo, Gianni Bedoni, Tomelleri, Bonafede, Massimo Urbani con Larry Nocella, Enzo Jannacci, Lella Costa, Angela Finocchiaro, Nadia Furlon col suo Caffè Chantant, sono tutti passati da qui. Finiti gli anni modaioli, l’osteria si è riavvicinata alle sue origini, ripartendo da una proposta eno-culinaria più curata e qualificata (pranzo di 4 portate a scelta 40 euro). Dall’impronta tradizionalista, la cucina segue le stagionalità più che le tendenze, sempre alla ricerca di piccoli produttori dalle grandi passioni. Tra i piatti gnocchi di patate con pesto di favce e pecorino (10) e ganassino di fassona con salsa verde (17). Dessert da 6 (sorbetto) a 9 euro (marquise con crema di zabaglione).
Osteria Grand Hotel, via Ascanio Sforza, 75, tel 02 8951 1586 Pagina Facebook
Al Garghet – Gratosoglio
In dialetto milanese significa “il gracidare delle rane”, Al Garghet è un angolo incontaminato poco fuori la porta sud di Milano, un tempo regno dei prati e delle rane di cui ancora conserva l’antica magia. Nel XIII secolo fu abitato per la prima volta da alcuni monaci, poi divenne gendarmeria degli spagnoli, poi casa del “campé”, l’uomo che sorvegliava le risaie. Oggi è il tempio dell’antica cucina milanese: lardo con paté di fegatini (14 euro), tagliatelle con sughi di stagione (14) e cassoeula (15). Ah, il menu è scritto a mano e in dialetto milanese.
Al Garghet, via Selvanesco, 36, tel 02 534698, Pagina Facebook
Ratanà – Porta Nuova
In una splendida palazzina dei primi del Novecento, un tempo parte delle prime ferrovie di Milano, all’interno di un giardino al centro del quartiere Porta Nuova Garibaldi, lo chef Cesare Battisti reinterpreta la gastronomia milanese e lombarda secondo la sua creatività e gli umori del giorno. Culto della materia prima e cura nell’esecuzione fanno dei suoi piatti delle preparazioni semplici che esaltano gli ingredienti: luccio mantecato (16 euro), tagliolini freschi con spugnole (22), goulash di fassona (25). Due business lunch (19 euro) rinnovati quotidianamente e un aperitivo con “rubitt“ permettono di assaggiare la cucina di Battisti a prezzi contenuti magari sotto gli ombrelloni bianchi nelle giornate di sole.
Ratanà, via G. De Castillia, 28, tel 02 8712 8855, Pagina Facebook
Capra e cavoli – Isola
Porchetta di tonno, carciofiori e Ofelia la burrata, non siete seduti alla tavola di Alice nel paese delle meraviglie ma in un loft giardino dove food e relax trovano la pace. Ogni piatto racconta una storia, assicura Luca Giovanni Pappalardo, che si definisce lo chef umanista. Capra e Cavoli non è solo vegetariano, sua Santità il tofu è costretto a lasciar spazio a fiori di baccalà (22 euro) e hamburger di ceci (15). La tradizione si veste di nuovo ogni giorno per l’aperitivo e la cena, e nel weekend per il brunch.
Capra e Cavoli, via Pastrengo 18, tel 0287066093, Pagina Facebook
Innocenti evasioni – Certosa
Il classico e l’art nouveau sfociano in giochi d’acqua e verde lussureggiante del giardino zen da una stella Michelin nella parte nord della Milano industriale. Nel 1998 gli chef Eros Picco e Tommaso Arrigoni hanno dato vita a un angolo urbano sospeso tra eleganza, armonia e buon gusto dove ogni ospite inizia un viaggio attraverso le creazioni dei due maestri. La consapevolezza di Eros Picco acquisita nell’esperienza asiatica e francese si arricchisce dell’estro e della creatività di Tommaso Arrigoni, chef resident del programma Detto Fatto su Rai2 in una cucina che guarda alla tradizione solo per poi rivisitarla e rivitalizzarla secondo il ciclo delle stagioni. Il viaggio inizia con un carpaccio di tacchino al miele (18 euro), per poi passare a un riso carnaroli Acquerello (16,50), fino a un filetto di rombo (24). Per chi viaggia più velocemente un menu di 6 mezze porzioni a 49 euro.
Innocenti Evasioni, via privata della Bindellina, tel 02 3300 1882, Pagina Facebook
Ceresio 7 – Sempione
Sul tetto dello storico palazzo dell’Enel, fra i nuovi grattacieli e il Cimitero Monumentale, il pranzo in una giornata di sole o l’aperitivo al tramonto è scenografico da Ceresio 7. Premiato per il Miglior servizio di sala dalla Guida Milano 2016 del Gambero Rosso, Ceresio 7 è guidato dallo chef Elio Sironi che definisce la sua cucina semplice ma esigente: astice e melone (30 euro), tartare di ricciola e lime (26 euro), risotto agli asparagi, menta e parmigiano (20), rombo al timo e zenzero (35), un assaggio di 7 piatti 85 euro. Una cucina che ha uno stretto legame con storia e cultura, che valorizza le materie prime e conserva un approccio al cibo intimo e primordiale.
Ceresio 7, via Ceresio 7, tel 02 3103 9221, Pagina Facebook
La terrazza di via Palestro – Porta Venezia
Affacciato sui giardini di Porta Venezia al quarto piano del Centro Svizzero di Milano, il ristorante e location eventi La Terrazza di Via Palestro combina i più alti sapori della cucina italiana con una vista mozzafiato sulla città. Interni di design e un dehors dove la zona lounge corredata da un piccolo roof garden diventa l’angolo perfetto per un buon aperitivo milanese. Tradizione e contemporaneità, la cucina della Terrazza di via Palestro (menu degustazione 75 euro), inserita nel circuito “Piatto d’artista”, lascia spesso i propri chef creare i sapori di un’opera d’arte. Cibo da vedere e da gustare (a prezzi alti).
La terrazza di via Palestro, via Palestro 2, tel 02 7602 8316, Pagina Facebook
Trattoria Madonnina – Navigli
Foto di famiglia, profumi di casa e a volte rumori di cucina. La Trattoria Madonnina vicino al Naviglio grande è il posto migliore per assaggiare l’autentica cucina milanese. Borragine al pomodoro, risotto allo zafferano (10) e cotoletta alla milanese (17), sono pochi i piatti ma quelli tradizionali da riscoprire nelle sere d’estate, magari sotto il pergolato del cortile della casa di ringhiera che ospita la Trattoria Madonnina.
Trattoria Madonnina, via Gentilino, 6, tel 02 89409089
Vista Darsena – Navigli
Aperitivo come a Ibiza ma affacciati sulla Darsena. E’ quello che promette il milanese doc Ugo Fava, già proprietario dell’Art Bar e Bistrot “Le Biciclette” e della Terrazza Triennale-Osteria con Vista. Da fine marzo il Café del Mar in versione meneghina sarà aperto tutti i giorni dalle 8 del mattino fino alle 2 di notte. Punto di forza è l’aperitivo con rivisitazioni dello Spritz e alcuni drink “vintage”. Il lato food è invece affidato chef stellato Stefano Cerveni che già cura la Terrazza Triennale, e che per il Vista Darsena ha pensato a specialità come lo spiedo “rivisitato” (da 4 a 8 euro). L’idea è quella di prendere alcuni piatti tipici della cucina italiana, come il risotto alla milanese o le lasagne, e inserirli a cubi su uno spiedo.
Vista Darsena, viale G. D’annunzio, 20, Pagina Facebook
Bésame Mucho – Repubblica
Dalla terrazza del padiglione del Messico di Expo alla terrazza di piazza Alvar Aalto, dal 12 aprile, l’aperitivo alla messicana arriva in città negli spazi del ristorante Bésame Mucho. Aperto a dicembre dello scorso anno a Porta Nuova, il ristorante interamente progettato da Ricardo Casas, giovane architetto di Città del Messico, è un luogo di incontro tra stile messicano e design che proprio in concomitanza con il Salone del Mobile inaugura la nuova proposta enogastronomica. Machete, margarita o mezcalina accompagneranno i classici totopo, piccoli triangolini di mais da intingere nel dipping al guacamole, un tacco (15 in media) e una tostada (14) secondo il menu del giorno. Poi enchiladas di aragosta (29) e churros a volontà (8). Dal martedì alla domenica, dalle 18 alle 20 il nuovo aperitivo (12,00 euro servizio compreso) è all’ombra dei grandi ombrelloni e dei grattacieli di Porta Nuova, comodamente seduti in Acapulco Chairs, icone del design messicano anni ’50.
Besame mucho, viale della Liberazione, 15 02 2906 0313