Il Pdl vuole creare l’Ordine dei cuochi, Barbieri dice sì, noi diciamo per carità

 

Facciamo ordine. Anzi, facciamo l'Ordine dei cuochi. Con un Parlamento paralizzato, senza maggioranza, senza commissioni, senza dignità, ecco che il Pdl pensa all'essenziale e fa il propostone: perché non istituiamo l'ordine dei cuochi? Per la precisione, il disegno di legge 274 proposto dal senatore pugliese Francesco Maria Amoruso, esperto di carbonara (intesa come setta) e di scarpe, chiede l'istituzione dell'Albo nazionale dei cuochi professionisti, del quale potranno far parte i cuochi che lavorino da almeno dieci anni e che dirigano équipe di almeno quattro persone. Carlo Cracco taglia lo scalogno e pensa ad altro, Bruno Barbieri invece dice sì.

Superato lo choc, leggiamo Barbieri, che qualcosa di sensato lo dice (ve lo immaginate Cracco che paga la quota dell'Ordine?). Dice che ormai chiunque può aprire una scuola di cucina e che sulle ricette non si paga il copyright: "Perché uno come Gualtiero Marchesi non può prendere delle royalties sul raviolo aperto, creato 30 anni fa e che è un pezzo di storia della gastronomia italiana?". Bah, può darsi. Ma l'Ordine che c'entra? Non c'è bisogno di scomodare Grillo e il Movimento 5 Stelle per ricordare come gli ordini, a cominciare da quello dei giornalisti, siano un'istituzione anacronistica, che non esiste fuori dall'Italia, che serve solo a far pagare nuovi balzelli e a istituire vincoli burocratici grotteschi a cui non corrispondono benefici di nessun tipo, se non per la macchina di funzionari pronta a sedersi nelle nuove poltrone.

2 Commenti

  1. Seguo con interesse i vostri post e suggerimenti. Ma questa foto di Cracco ve la sareste potuta risparmiare.

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