Ristorante Jole a Roma tel. 06 5741382. Vagabondando tra i vicoli di Testaccio, con quella sua patina antica che si trasforma in clima modaiolo verso sera, forse non vi sarà ancora capitato di vedere l’ultima novità del quartiere. In piazza Orazio Giustiniani ai piedi del Monte dei Cocci, ha appena aperto Jole – in cucina con amore, che prende il posto di Za’atar, il ristorante mediorientale durato appena un anno.
Ogni chef dovrebbe mettere amore in cucina, ma nel caso di Jole l’amore di cui si parla, lo possiamo dire, è piuttosto speciale. Il nome del locale, infatti, non un caso: è quello della nonna di Luca De Medio, titolare da molti anni nel settore della ristorazione che, affiancato da Luca Piperno di Dolce (punto di riferimento romano per il brunch), ha deciso di lanciarsi in questa nuova avventura. E la base di tutto non ci poteva che essere la tradizione della cucina romana.
Jole, dunque, si aggiunge a tutti quei ristoranti tipici che proprio a Testaccio tengono alto il nome della romanità a tavola, come Da Felice e Flavio al Velavevodetto. Chissà se avrà lo stesso successo.
Jole a Roma
L’ambiente
La prima impressione che si ha di Jole è di un luogo fermo nel tempo. Una sorta di cantina, senza finestre e su piano strada, trasformata in un ambiente calmo, un salone di casa adattato con tavoli e sedie che ospita circa 40 coperti (più quelli del dehors). Postazione per mangiare semplice, in legno. Cassetti che sporgono, come fossero quelli di una vecchia scrivania, dal tavolo più grande all’ingresso. Qualche poltrona in fantasia barocca che con le sue tonalità accese vivacizza l’ambiente. L’atmosfera diventa accogliente e informale, “un po’ come era la casa di mia nonna Jole” racconta Luca De Medio. “Jole è sempre stata una maestra nell’arte dell’accoglienza. Era lei che apriva la porta di casa agli ospiti di cui amava circondarsi. Sapeva sempre come metterti a tuo agio e per questo abbiamo voluto ricreare la stessa atmosfera e lo stesso calore”.
A tavola
La tradizione romana, dunque. Con questa storia alle spalle è difficile immaginare una direzione diversa. Da Jole rivivono le ricette delle nonne, tramandate di generazione in generazione: l’obiettivo dei due titolari è proporre piatti genuini raccontando i gusti di una volta e seguendo la stagionalità dei prodotti. “Le regole di Jole valgono anche qua: i piccoli gesti fanno la differenza per noi. È per questo che su ogni tavolo serviamo una pagnotta appena sfornata, sinonimo di attenzione e convivialità”.
Il menu
Aprendo il menu si noterà il gioco dei nomi. Buona parte dei piatti vengono chiamati proprio come faceva Jole. Si parte con il Prima di Cena: birra e gazzosa sono “La bicicletta” (4 euro) o biancosarti e soda, “Da giovanotto” (4 euro). Varie proposte di aperitivi ante litteram, i drink di una volta insomma, serviti in bicchieri vintage e abbinabili agli antipasti, seguendo ancora il gioco dei nomi. “L’alesso” sono le crocchette di bollito con salsa verde (7 euro) e “Campagna Romana” è la vignarola con l’uovo in camicia e il guanciale croccante (8 euro). “A merenda”, invece, è la panzanella con alici marinate (6 euro): “Era la prima cosa che chiedevano i suoi nipoti di ritorno da scuola. Jole ci metteva solo pomodorini profumatissimi e olio extra vergine di oliva artigianale, aggiungendo gli odori dell’orto di casa”.
Tra i primi piatti non mancano Bombolotti all’amatriciana (10 euro), Bombolotti alla carbonara (10 euro) e Tonnarelli cacio e pepe (10 euro). Ma a tenere alta la bandiera del “fatto in casa”, qui c’è la pasta all’uovo tirata a mano e i ravioli, la ricetta che secondo i titolari rappresenta al meglio lo spirito di Jole. I Ravioli di Jole (13 euro), infatti, sono ripieni di coda alla vaccinara e poi saltati nel loro sugo. Molti piatti, come i drink pre cena, sono serviti in contenitori insoliti: il padellino, le tazzine antiche, i portavivande di una volta.
Per secondo si può trovare “In famiglia”, cioè le polpette (15 euro), “Dalla barca alla brace”, polpo rosticciato su crema di ceci e cicoria (18 euro), “Come a casa” ovvero il filetto di manzo con verdura e patate (19 euro). A proposito di verdure e contorni, in questo caso non ci sono piatti fissi perché variano in base alla stagionalità.
Si conclude con i dolci. Dal Tiramisù (5 euro) alla Millefoglie con ricotta e visciole (7 euro), dalla Granita di caffè, semifreddo allo zabaione e panna (6 euro) alle Bombette fritte con crema o nutella (6 euro).
In carta anche birre, vini (per il momento circa 25 etichette) e qualche bollicina.
Formule speciali
Un piatto importante del menu sono anche gli involtini alla romana, chiamati “È sempre domenica” (14 euro). Il concetto e la formula del pranzo della domenica da Jole assume un valore importante (così come da Gola), e richiama ancora di più quel clima familiare che lo staff vuole trasmettere ai suoi ospiti. Dal lunedì al venerdì, invece, il pranzo diventa light lunch: piatti rigorosamente della tradizione che cambiano ogni giorno, i primi a 7 euro e i secondi a 9.
Jole a Roma – in cucina con amore. Piazza Orazio Giustiniani 2, Roma. Tel. 06 5741382. Pagina FB
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena (tranne il sabato a pranzo)