
I migliori ristoranti vegetariani e vegani di Torino. A Torino – un paradosso per una città nota per bollito e brasato al barolo – continuano ad aumentare i locali vegan friendly, tanto da essersi guadagnata il posto tra le 10 città migliori al mondo per viaggiatori vegetariani e vegani, secondo il quotidiano britannico The Independent. Un’offerta variegata che va dagli hamburger ai piatti tradizionali piemontesi rivisitati e privi di proteine animali. Ecco i migliori ristoranti vegetariani e vegani di Torino, i più curiosi e originali che Puntarella Rossa ha selezionato per voi.
I migliori ristoranti vegetariani e vegani di Torino
Soul Kitchen
Lo chef brianzolo Luca M. André, ha aperto Soul Kitchen nel 2013, rivoluzionando il concetto di ristorazione vegetariana e vegana in città, fino ad allora legata più alla gastronomia. Il locale, una ex officina meccanica nel quartiere Vanchiglia, è accogliente, arredato con tavoli e mobili recuperati dai mercatini. L’idea di Luca, che ha viaggiato a lungo nelle capitali europee tra Londra e Berlino, è quella di introdurre nella cucina la “cultura del bello”, con una particolare attenzione all’impiattamento, sempre ricercato e originale. Due menu diversi a pranzo e a cena, più veloce ed economico il primo, che cambia ogni settimana, più elaborato il secondo, che cambia ogni mese e mezzo. I piatti si ispirano alla tradizione italiana con l’accostamento di ingredienti provenienti da tutto il mondo: dal mandarino cinese ai legumi del Sudamerica. Come l’antipasto Domenica dai nonni, fatto con polenta di grano antico piemontese e latte (8€), la cacio e pepe sbagliata con spaghetti di alga kelp in crema ai tre pepi, scorza di limone, granella di mandorle alle erbe aromatiche e aria alla barbabietola (11€) o la zuppa Rawmen, tipico piatto della cucina giapponese rivisitato in chiave crudista (11€).
Soul Kitchen – Vegan & Raw Restaurant, via Santa Giulia, 2. Tel.: 011 884700. Aperto dal martedì al sabato a pranzo 12:30-15:30 e a cena 19:30-23:30. Pagina Facebook
L’orto già salsamentario
Aperto da un anno e mezzo e guidato dallo chef Eduardo Ferrante, è diventato in poco tempo uno dei punti di riferimento per la cucina vegana e crudista nel panorama torinese. Nel cuore del quartiere residenziale di Borgo Po, ha preso il posto del Salsamentario, storica salumeria della città aperta nel 1928. Il menu è stagionale e particolarmente attento ad ogni esigenza, da piatti e birra gluten free (senza glutine) a nut free (senza frutta da guscio). Tra gli antipasti più sfiziosi, il Cappuccino Salato (9€), un croissant salato ripieno di crema ai broccoli, servito con un bicchiere di spuma di fagioli cannellini e al posto del cacao, una spolverata di granella di olive nere essiccate. Nel menù piatti della tradizione piemontese rivisitati, dai tomini crudisti con cavoli e anacardi (9€) al brasato di tempeh di soia fermentata con crema di topinambur (più conosciuto come rapa tedesca) patate di montagna e corallo all’alga spirulina. A pranzo si può ordinare anche la pizza: dalla multicereale, alla pizza al farro o alla canapa (10-12€). Particolarmente ricca l’offerta dei dolci: brownies, tiramisù e torte crudiste al cacao e al pistacchio (6€).
L’orto già salsamentario, via Monferrato 14/A. Tel.: 011 1994 1740. Aperto dal martedì al sabato a pranzo 12:30-14:30 e a cena 19:30-23:00. La domenica aperto solo a pranzo dalle 12:30 alle 15:00. Pagina Facebook
Verdegusto
Per tutti i vegetariani che non vogliono rinunciare al piacere dei piatti tradizionali delle Langhe e del Monferrato, c’è Verdegusto. A due passi da Corso Vittorio Emanuele, in un ambiente curato e confortevole, è un ristorante di cucina vegetariana con menù stagionale e prodotti 100% italiani. Pane e pasta fatti in casa e prodotti di piccola pasticceria. Lo chef Thomas Balocco dà a ogni piatto un nome particolare. Tra gli antipasti, La prima d’inverno fatto con uovo morbido su cappa di fungo porcino cotto al forno ricoperto da fonduta di caprino con erbe aromatiche (14€). Tra i primi, il Tortello liquido con tortelli di pasta fatta in casa ripieni di peperone liquido giallo e rosso con crema di patate agli agrumi e bottarga di tuorlo (14€), e Più autunno di così: risotto mantecato alla ricotta di seirass (tipica piemontese) con fichi in composta al pepe di Jamaica, sfere di mosto Nebbiolo e marroni caramellati al sale rosa (13€ una porzione per due persone).
Verdegusto Italian green taste, via Vincenzo Bellini 8. Tel.: 011 1921 7540. Aperto dal martedì al sabato a pranzo 12:30-14:30 e a cena 19:30-22:00. Il lunedì aperto a pranzo. Pagina Facebook.
Flower Burger
L’incontro tra hamburger e cucina vegana ha dato vita al Flower Burger, la prima veganburgeria gourmet italiana, nata a Milano dall’idea del giovane imprenditore Matteo Toto e sbarcata anche a Torino un anno fa. Il burger è a base di lenticchie e la particolarità è il pane, coloratissimo. Dal rosa shocking ottenuto con l’aggiunta di succo di ciliegia e barbabietola nell’impasto, al nero del carbone vegetale, al giallo della curcuma. I prezzi vanno dai 6.50€ degli hamburger più semplici ai 9€ dei più ricercati come il Cherry Bomb, grande successo di questa stagione. L’impasto del Cherry è con ciliegia e barbabietola,il burger di lenticchie è accompagnato da insalata fresca, formaggio flower cheddar, pomodori e la speciale salsa Rocktail fatta con senape, cognac e alga nori (usata nel sushi). La scelta è tra 6 hamburger fissi più il panino del mese. Tutti i giorni a pranzo c’è il 10% di sconto che raddoppia il lunedì (20%). A cena lo sconto del 10% si applica al menù completo di bevanda e patate, cotte in forno a tocchetti, rigorosamente con la buccia.
Flower Burger, via Antonio Bertola 29/c. Tel.: 011 1901 9773. Aperto tutti i giorni a pranzo dalle 12 alle 15 e a cena dalle 19 alle 23. Pagina Facebook
Giuggiole bioveganeria
Nata per promuovere un progetto più grande, di un eco villaggio nella Valle Germanasca, la bioveganeria Giuggiole ha l’obiettivo di avvicinare la cucina vegana al grande pubblico per renderla più “popolare”. Qui il vegan è una filosofia di vita, i materiali utilizzati sono riciclabili, i prodotti sono locali a km 0, niente zuccheri o farine raffinate e birre e liquori artigianali. Il menù cambia spesso in base alla stagione, punti fissi sono le vellutate, le creme di legumi, l’hummus e le ricette a base di seitan. Alcuni piatti sono tipici della cucina italiana rivisitati in chiave vegana come gli gnocchi fatti in casa all’amatriciana con seitan e l’aggiunta di “un ingrediente segreto” (9€), la farinata di porri e salvia gluten free (€7), il risotto al cavolo rosso con mele e mandorle (8€). Il menù completo a cena costa 25€, a pranzo i prezzi sono più bassi (10€ un primo o secondo più contorno).
Giuggiole bioveganeria, via Sant’Ottavio 56. Tel.: 3737746252. Aperto a pranzo da lunedì a sabato dalle 12:30 alle 14:30 e a cena dal mercoledì al sabato dalle 19:30 alle 22:30. Pagina Facebook.
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