La filosofia della melanzana

Questa settimana il mio oroscopo, facendomi notare che molti di quelli che ancora oggi sono considerati paradisi in terra sono a rischio di estinzione a causa del riscaldamento globale e che Bob Henson in “The rough guide to climate change” consiglia di andarli a visitare il prima possibile, mi invitava ad estendere alla mia esistenza questa linea di pensiero. Ammetto che avrei potuto iniziare un percorso di consapevolezza e di miglioramento più ortodosso ma il primo pensiero che mi è venuto in mente, e che vi si è quindi saldamente installato, è stato che allora potrei ritrovarmi da un momento all’altro a corto di quelle cose che ogni giorno mi sembrano a portata di mano; che, tanto per fare un esempio, anche le melanzane potrebbero estinguersi! E allora meglio adeguarsi ai consigli dell’oroscopo e correre ai ripari: ho recuperato dalla memoria la prima pietanza a base di melanzane della mia infanzia, quella delle melanzane a cotoletta, che riempivano la casa di profumo nelle mattine d’estate (con una piccola variazione, se rimane del tempo prima della repentina estinzione).

Ingredienti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 melanzane tonde; 100 g di farina; 100 g di pangrattato; 2 uova grandi; sale; pepe; erbette aromatiche.

Preparazione:

Lavate le melanzane sotto l’acqua corrente, asciugatele per bene e tagliatele a fette. Sistematele in uno scolapasta e aggiungete un cucchiaio di sale su ogni strato. Copritele con un piatto capovolto e mettete sopra al piatto un peso. Lasciate a riposare le melanzane in questo modo per almeno venti minuti. Il sale, avendo proprietà idroscopiche, drenerà l’acqua dalle melanzane togliendo loro l’amaro. Sciacquate di seguito ogni fetta sotto l’acqua e poi asciugatela tamponandola con una salvietta pulita.

In tre differenti piatti preparate il mix per fare le fritture: primo piatto farina, secondo piatto uova sbattute, terzo piatto pangrattato. Riguardo a quest’ultimo vi potete sbizzarrire: potete aromatizzarlo con erbe e spezie, aggiungendo per esempio un trito di menta fresca o dell’origano o, ancora, del basilico. Potete anche usare del pane raffermo per ottenere il pangrattato:mettete il pane nel mixer e date una prima frullata a secco; quando il pane inizia a sbriciolarsi, aggiungete l’erbetta fresca che avete scelto e, se lo gradite, mezzo spicchio d’aglio (in questo giorni, tra l’altro, è possibile trovare l’aglio fresco, che è in grado di sprigionare lo stesso profumo senza i consueti danni collaterali ). Frullate il composto fino ad ottenere la grana desiderata, per le melanzane a cotoletta, vi consiglio una grana piuttosto fine.

A questo punto non resta che passare ogni fetta di melanzana nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.

A cottura terminata aggiustate di sale e mangiatele ben calde come aperitivo oppure nel mezzo di una fragrante rosetta o, ancora (ascendendo in un climax di goduria) preparate una salsa di pomodoro (fresco sarebbe meglio), aggiungete uno spicchio d’aglio ancora in camicia (cioè lasciando dentro la sua pellicina e schiacciandolo con la lama del coltello) profumatela al basilico e aggiungete le melanzane già fritte negli ultimi istanti di cottura della salsa. Spegnete il fuoco, spolverate di parmigiano e la cena è pronta. E non dimenticate: basilico, basilico e ancora basilico. Questa è la filosofia della melanzana.

Buon appetito!