Ristoranti in centro a Roma, i migliori locali buoni e non (troppo) costosi

Ristoranti in centro a Roma, i migliori. ENGLISH VERSION Diamo per scontate le eccellenze, da Pipero al Pagliaccio, dal Sanlorenzo a Roscioli, perché già conosciute e costose, e proviamo a mettere giù qualche nome di trattorie e osterie in centro a Roma. Non è facile, che le trappole turistiche non mancano e la qualità si trova più facilmente in periferia. Ma alla fine, ecco la nostra top ten (con qualche nome di riserva).

Ristoranti in centro a Roma

TRATTORIA 

Armando al Pantheon

Una delle migliori trattorie di famiglia romane, a due passi dal Pantheon. Specialità romane rivisitate: polpettine di farro in salsa di tartufo o gorgonzola, spaghettini alla “Verde”, quelli alla “Claudio” (con funghi e zafferano). E dolci fatti in casa, come la torta antica Roma. E poi amatriciana e carbonare, trippa, coda, abbacchio e pure coratella con i carciofi. C’è anche un menu vegetariano. Non ci sono, purtroppo, tavolini fuori.

Armando al Pantheon, Salita de’ Crescenzi 31, Roma. Tel.0668803034. Sito

GOURMET

Retrobottega

Uno dei migliori ristoranti di Roma, per qualità delle materie prime, estro degli chef (Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi) e modernità dell’approccio. Nella nuova versione, Retrobottega è diventato ancora più minimale ed elegante, quanto di più lontano si può pensare dall’immagine della trattoria romana. Del resto qui siamo nel regno di una cucina davvero speciale. Qualche esempio? Risotto ricci e tartufo (22 euro), Agnolotti gallina e funghi (18), Piccione cime e pastinaca (28),06 68136310 puntarelle cipolle e melograno (28). Da provare almeno una volta. Di fianco c’è06 68136310 e dietro è nato da poco il wine bar06 68136310.

Retrobottega, via della Stelletta 4 Roma, tel 06 68136310

ITALO-FRANCESE

Casa Coppelle

Casa Coppelle è un posto affidabile, in una delle piazze più belle di Roma. La cucina punta su una strana accoppiata, specialità italiane e romane affiancate (e a volte mescolate) ad altre francesi.  Nel menu brillano i paccheri di Gragnano con ripieno d’agnello e purè di bufala con salsa pachino e coulis di basilico. Ma anche il brasato di cinghiale. Il pane fatto in casa è buonissimo, l’arredamento molto accurato (comprese le toilette) e c’è qualche tavolino all’aperto. Primi tradizionali da 8-9 euro e secondi tradizionali da 12 a 15. Si sale con lo stinco di maiale (20 euro) e tournedos al pepe rosa flambé al cognac (24).

Casa Coppelle, piazza delle Coppelle 49, Roma. Tel. 06-68891707. Sito

BOLOGNESE

Colline Emiliane

Si sta a casa alle Colline Emiliane, che sono lì in zona piazza Barberini dal 1890 (con questo nome dal 1931 e nell’attuale proprietà dal 1967). Un posto caldo, tranquillo, che fa cucina bolognese ed emiliana, gestito da una famiglia simpatica e gentile. Da tempo hanno preso le redini del ristorante Paola e Anna (aiutate dai mariti Massimo e Mauro), due sorelle figlie del cavaliere Trento Latini e della signora Onorina, arrivati qui nel 1967. Qui erano di casa artisti come Federico Fellini e Paolo Poli, tra i molti. Una trattoria agli antipodi di certe suburre romane,  dove puoi mangiarti i cappelletti in brodo, la mortadella con i pistacchi, il prosciutto di Langhirano, un bollito misto o il giambonetto (la loro specialità) e accompagnarli con un ottimo Lambrusco o Sangiovese, senza spendere una fortuna. Tra le specialità, ma non c’è sempre, l’Engadina, torta di noci e miele che arriva dalla Svizzera e che la signora Paola prepara personalmente, come tutti i dolci, e vi serve ancora calda. I primi sono sui 14 euro, i secondi, come il giambonetto di vitello con purea, specialità della casa, 18 euro.

Colline Emiliane, via degli Avignonesi 22, Roma. Tel. 06/4817538 Sito

GOURMET

Grano

grano

 

Grano offre una cena di tutto rispetto. Nato nel 2007 da un’idea di Danilo Frisone e Saverio Crescente, il ristorante offre un menu mediterraneo. Piatti della tradizione, rivisitati con sensibilità nuova e qualche scelta originale. Stranezze divertenti, come la cacio e pepe che diventa risotto, la pasta e ceci con le vongole, il risotto alla carbonara. Il menu presenta combinazioni di piatti di carne o pesce con degli antipasti che variano dal polpo arrosto in un letto di farro, alla bufala campana. Tra i primi, raccomandati dallo chef, spaghetti con guanciale, cime di rapa e pecorino; fettuccine con guancia di vitello e San Marzano, paccheri triglie e porcini e il risotto cacio e pepe con petto di quaglia e carciofi. Non tutto è all’altezza, ma è comunque una cucina stimolante e divertente.

Grano, piazza Rondanini 53, Roma. Tel. 06/68192096. Sito

TRADIZIONALE

 

Matricianella

Tradizione, nient’altro che tradizione. Matricianella, a due passi da San Lorenzo in Lucina, offre montagne di fritti (vegetali, ma anche cervella e animelle d’abbacchio, bucce di patate e uno splendido carciofo alla romana) e naturalmente la matriciana, piatto forte, come da nome. Per finire dolce ebraico di ricotta e cioccolato e zuppa inglese alla romana. C’è anche un piccolo dehors. Servizio allegro e verace.

Matricianella, Via del Leone 4, Roma. Tel. 06/6832100. Sito

EBRAICO

Ba” Ghetto

Ba” Ghetto (nato nel 2009) resta una delle realtà più interessanti del quartiere, con alcuni piatti decisamente meritevoli e una bella atmosfera (anche perché di fronte c’è il Portico d’Ottavia). Qualche pecca, sia in cucina sia in servizio, lo rende non sempre affidabile, ma il locale continua a meritare una visita. Ottime le focaccine yemenite, sempre buoni goulash e baccalà, più deludente il carciofo alla giudia, secco e insapore. Dei dolci risulta stucchevole il kunafa (pasta fillo, pistacchi, mandorle e miele), ma è questione di gusti, i dolcetti mediorientali sono così. Qualche tavolo sul marciapiede per godere della bella stagione.

Ba” Ghetto, Via del Portico d’Ottavia 57, Roma. Tel. 06/68892868. Sito

OSTERIA VECCHIO STILE

Dal Cavalier Gino

Il Cavalier Gino è un pezzo della Roma che fu, e che ancora è, a due passi da Montecitorio. Difficile trovare posto a pranzo, ma l’atmosfera intima e calda merita un tentativo. Cucina schietta, senza colpi di coda (che non sia di vaccinara). Infinite le celebrità che hanno messo piede nella trattoria, a cominciare dal migliore di tutti: Sandro Pertini. Gino racconta volentieri episodi del passato. Tra le specialità, la coratella, la minestra in brodo d’arzilla e i primi della tradizione romana, a cominciare dalla cacio e pepe. Niente tavoli all’aperto.

Cavalier Gino, vicolo Rosini 4, Roma Tel:06 687 3434

 

Altre proposte in centro

Baccano via delle Muratte 23, tel 0669941166

Renato e Luisa, via dei Barbieri 25, tel 06686960

Settimio al Pellegrino, via del Pellegrino 117, tel 0668801978

Ristoranti in centro a Roma

4 Commenti

  1. Mi sono trovato veramente bene al ristorante Grano!

    ho mangiato due piatti particolari, per l’originalità del mix degli ingredienti e per la presentazione

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*