Eataly, ve le meritate le marchette

Non c'è nulla di peggio delle risse da pollaio, dei talk show dove i presenti si insultano, dandosi sulla voce. E non c'è niente di peggio delle risse autoreferenziali. Però è anche vero che quando qualcuno ti prende a male parole, in qualche modo devi reagire. Il post sulla cacio e pepe da 20 euro è stato incensato da molti e legittimamente criticato da altri. Noi abbiamo risposto con un secondo post e pensavamo di aver detto tutto. Ma così non è. Ci si attacca ancora, questa volta è Fabio Cagnetti (che non conosciamo), in maniera piuttosto offensiva e allusiva. Proviamo a rispondere, sui fatti, più che altro per trasparenza verso i lettori di Puntarella Rossa.

Pare che Puntarella abbia cavalcato la moda della stroncatura di Eataly.
Ah sì? A noi, pare che fino alla nostra recensione, che non è una stroncatura di Eataly, ma un racconto sul ristorante Italia e in particolare sulla cacio e pepe da 20 euro, siano apparsi solo peana, agiografia, gridolini d'entusiasmo. Dov'erano tutti questi stroncatori che ora ci fanno la lezioncina?

– Puntarella ce l'ha con Eataly
Ah sì? A dir la verità abbiamo dedicato a Eataly diversi articoli prima dell'apertura, nient'affatto denigratori, e abbiamo intervistato Nicola Farinetti, che con grande gentilezza e simpatia ha accettato l'intervista. Poi il famoso pezzo, aveva quest'introduzione violentissima contro Eataly: "Lode a Oscar Farinetti, che ha sostituito il degrado e la follia urbanistica con uno straordinario tempietto laico del cibo". Ostile eh? Poi ha aperto Eataly e abbiamo fatto il nostro lavoro: andare, provare, dare un giudizio. Scandaloso, eh?

– Puntarella ce l'ha con Farinetti perché è ospitata anche sul Fatto e quindi è filo Travaglio e quindi ce l'ha con il Pd.
Questa è fantastica. Se c'è una cosa di cui sono accusati spesso il Fatto e dintorni sono dietrologie e complottismi. Il teorema Cagnetti è da manuale. Neanche il giudice Calogero avrebbe potuto far di meglio. Travaglio ci avrebbe chiamato intimandoci: fate a pezzi quell'odioso democratico di Farinetti. Noi abbiamo ubbidito e mandato il nostro killer Agrette Sauvage, scovando una falla nel sistema. Oppure, peggio: servi e leccapiedi, abbiamo interpretato il volere del capo supremo Travaglio e killerato Farinetti sperando di piacere al Capo. Fantastico. Volevamo segnalare tra l'altro il nostro attacco al liquore Strega, che ancora una volta ha assegnato il premio a Mondadori, quindi a Berlusconi: Travaglio ci sarà grato in eterno. (Ah, tra parentesi, Farinetti è corteggiatissimo, ma non solo dal Pd, come raccontavamo qui).

– Dice che Puntarella è veterocomunista (ma Travaglio non è liberale?) perché pensa che arricchirsi sia un crimine e per questo contesta Farinetti.
Dice che è una cazzata. Il punto contestato è un altro: Farinetti non propone "le eccellenze della gastronomia italiana", come propagandato e come ripetuto da Cagnetti. Promuove i suoi prodotti. Che poi siano buoni, se non ottimi, è una cosa che ci conforta. Ci conforterebbe di più che si sapesse che sono suoi, così uno può scegliere e capire di cosa stiamo parlando. Einaudi lo diceva così: "Conoscere per deliberare". L'altro punto è la nuova omologazione: si parte con la biodiversità e con i prodotti da salvare nell'Arca, si propagandano le qualità eccezionali del pistacchio di Bronte e della carne La Granda e si finisce con il farne dei feticci, onnipresenti e irrinunciabili, come se non ci fosse altro pistacchio e altra carne.

– Dice che Puntarella era prevenuta per il costo di 20 euro
Dice che è un'altra cazzata. Venti euro sono tanti, troppi per una cacio e pepe, ma abbiamo mangiato da All'Oro e da Metamorfosi, per dirne due, spendendo un pacco di soldi, ma rimanendone estasiati e felici come una Pasqua

– Effetto centro commerciale e "deposito di negri morti"
Sull'effetto centro commerciale, ognuno ha i suoi gusti. Ma leggere "deposito di negri morti" fa gelare il sangue. Sentirci fare la morale da chi è capace di scrivere "deposito di negri morti" fa rabbrividere. Passiamo oltre.

La brigata Eataly è in rodaggio.
Può darsi, i prezzi però non sono in rodaggio: 20 eurini netti, mentre loro si rodano

– Difficile trovare personale competente
Difficile, sì. Anche trovare 50 euro per andare al ristorante è piuttosto complicato, di questi tempi

Riassumendo: il parmigiano non c'entra, il prezzo è eccessivo, il piatto è sbagliato. Ma Puntarella ne parla male perché consuma "una vendetta" e pur di "stroncare purchessia".
Vendetta, dici? In che senso? Ma che è, un regolamento di conti mafioso? Siamo andati al ristorante e abbiamo fatto il nostro dovere di critici, mangiando e raccontando quello che è successo.

Un infortunio "magari bramato e cercato dal recensore"
Santa carità, noi ci aggiravamo per Eataly come dei bambini immersi in una vasca di cioccolato, quando ci si è fermato l'occhio sulla cacio e pepe da 20 euro. Abbiamo detto: ullallà, 20 euro. La vogliamo provare? Come sa chi ci legge da qualche annetto, Puntarella Rossa vuole consigliare il lettore sui ristoranti e le osterie dove andare a mangiare. La stragrande maggioranza delle nostre energie è per selezionare posti nei quali vale la pena andare. Molti li scartiamo, senza scrivere nulla. Altri, pochissimi in percentuale, li stronchiamo. Ma solo quelli per i quali si crea un'aspettativa che non corrisponde alla realtà. E' un servizio al lettore-cliente. E al ristorante che vuole migliorare, cambiando quello che non va. E anche, non dimentichiamocelo, un libero esercizio della critica, tutt'altro che infallibile.

– Aleggia qua e là il fastidio per il "misterioso" recensore della misteriosa Puntarella.
Puntarella Rossa non partecipa al volemose bene della critica gastronomica italiana. Al s'abbracciamo di chef e proprietari e uffici stampa e critici gastronomici, tutti attovagliati allo stesso tavolo. Siamo fuori dalle conventicole. Andiamo in anonimato e ci teniamo all'anonimato: è l'unico modo per restare indipendenti. Se poi le nostre recensioni non piacciono, è un altro discorso. Ma la nostra credibilità è in quello che scriviamo. E' nel sito Puntarella Rossa e nelle centinaia di articoli che sono lì, a testimonianza di quel che facciamo.

– Non si critica chi lavora
Giusto, noi si doveva dire che è Eataly è una meraviglia in terra e in cielo e che la cacio e pepe aveva un prezzo moderato, era ottima e bollente e non aveva il parmigiano. Non si critica chi lavora. E anche "stiamo lavorando per voi" e "non disturbate il manovratore" e "lasciateci lavorare". Vabbè, se è così, allora ve le meritate le marchette. Eccola qui "Cacio e pepe al ristorante Italia": una serata magica per accontentare i palati più esigenti nella splendida cornice di un locale raffinato e indimenticabile". Buon appetito.

40 Commenti

  1. Adesso mi sembra stiate esagerando. Quello sulla cacio e pepe a 20 euro era un articolo secondo me poco brillante, nonostante l'autocompiacimento dell'autore, ma certamente legittimo, che puntava a far parlare di sé e ci è riuscito. Questo invece mi sembra catalogabile seduta stante sotto la categoria "neurodelirio". Oltre a rivelare inequivocabilmente la presenza di qualcosa di malvissuto dietro il successo di Eataly, per motivi che non mi interessa approfondire.

  2. Ragazzi, mi sembra che stiate esagerando.
    Ho letto l'articolo di Fabio Cagnetti e non ho ritrovato né il tono né l'aggressività che invece esplode dalle vostra replica.
    Peraltro, i capoversi in corsivo da voi usati, che vorrebbero far sembrare richiamare letteralmente il testo di Cagnetti, sono una vostra libera interpretazione, anch'essa a mio avviso troppo libera.
    Per il resto, premesso che sono una semplice lettrice appassionata di cibo e che ho riso parecchio nel leggere la recensione di Agrette Sauvage (in senso buono) , mi è sembrato fuori luogo quanto al contesto e antipatico nei toni infilare in una recensione del ristorante Italia, commenti acidi e precisazioni inutili sul "luogo" Eataly e sui suoi frequentatori. 
    Tutto qui :)

  3. Che livore… Ragazzi stiamo parlando di cibo, rilassatevi anche perchè non crederete davvero che le critiche di un blogger qualunque valgano veramente qualcosa…
    Comunque hai voluto puntualizzare sulla frase “deposito di negri morti”, lascia che ti illumini: 1. Nell’articolo era scritto per fare una battuta tant’è vero che la parte negri morti era scritta sbarrata; 2. È una citazione di pulp fiction, precisamente è cio che dice Jimmy a Jules dopo che gli hanno portato il cadavere di Marvin. Se la ritieni una frase macabra prenditela con quentin tarantino e con chi gli ha dato l’oscar per la sceneggiatura. E prima di parlare informati e fatti
    Una cultura cinematografica, ma soprattutto ripeto INFORMATI: vuoi fa tanto il critico ma parli senza conoscere…. Comunque a voi tutti blogger pseudo gourmet pseudo intenditori pseudo competenti dico: abbassate la cresta che contate meno
    Di zero.

  4. "Ci conforterebbe di più che si sapesse che sono suoi, così uno può scegliere e capire di cosa stiamo parlando"
    Dovrebbe uscire a poco un' Ansa: Farinetti metterà sui prodotti di proprità una sua foto, sorridente sotto i baffi. Così tutti contenti. Stop.

  5. Tanta 'stima' per i vostri articoli da una che non ha nulla in contrario alla ricchezza (anzi) o alla imprenditorialità soprattutto se di stampo 'etico' (nel senso che 'crea' ricchezza e cultura anche per gli altri).  Per il resto a me sembra che Eataly sia fuori luogo a Roma e che 'americanizza' (nel senso critico della massificazione e della grande distribuzione) il modo di stare a tavola italiano e dunque anche romano.   Se si continua così, la cultura di stare a tavola italiana– e romana — sparirà.  E dire che questo cultura del mangiare è un tesoro inestimabile, tutto italiano … il resto è una IKEA del mangiare (seppur di livello alimentare più alto), che si poggia su una cultura alimentare da centro commerciale.  Nouveau riche … poiché i veri 'riches' di solito aborrono questo tipo di aggregazione e/o di approccio.  Tant'è … Sono venuta a sapere, inoltre, che gli chef ospiti di questo supermercato sono obbligati a comperare TUTTI gli ingredienti lì … il che va bene in teoria ma non in pratica se questi chef normalmente utilizzano prodotti provenienti da altre fonti per realizzare il piatto che li rappresenta di più.  The show must go on …. 

    • Stefano, se ti limiti a pensare ad una Cacio e pepe, ovvero 80 grammi di spaghetti cotti in pentola e mantecati con due cucchiai di pecorino (10-15 gr?) e del pepe macinato (5 gr?) niente  può giustificare 20 euro. Ma neanche 10.
      Se parti però dai 9-10 euro che costa una cacio e pepe in una qualunque trattoria romana, e ci aggiungi:
      una cottura perfetta ed una mantecatura ancor più perfetta, che fonda il profumo del pepe con quello del pecorino, e crei una cremosità strabiliante (il che vuol dire un cuoco di livello ed uno staff adeguato, così che puoi garantire la cottura ottimale della pasta perchè c'è un addetto che fa solo quello … sto esemplificando ovviamente)
      un tovagliato di valore e piatti posate e bicchieri di livello (ed il tovagliato va lavato bene e si rovina, i bicchieri ed i piatti si rompono, ecc)
      un servizio attento, puntuale e cortese
      un ambiente raffinato (che costa sia mettere in piedi che manutenere, nel caso di eataly ci sono i modigliani ed i sistemi di allarme relativi)
      vari amuse bouche, ecc, ecc
      … il prezzo sale. Senza dimenticare però che il contenitore non vale senza il contenuto, ovvero che il piatto a 20 euro deve essere perfetto mentre a 9 può essere semplicemente buono. Altrimenti i 20 euro diventano una esagerazione quando invece gli 80 (ottanta!) euro del Risotto alla zucca, code di scampi rosolate e aceto balsamico dell'Enoteca Pinchiorri non lo sono.

      • Se è vero quello che dici, e non dubito che sia vero, facendo le debite proporzioni, se una cacio e pepe mi costa 20 Euro quanto mi costa un piatto più elaborato a parità di qualità di ingredienti ? Come i vine bar che ricaricano un esagerazione sulle bottiglie che costano poco (7 euro a scaffale per intenderci) perchè tanto sono quelle che vanno via "come il pane" e le puoi vendere a 25 (tre volte tanto). Non puoi certo fare lo stesso ricarico sull'Amarone Dal Forno che da 250 euro passerebbe a 750. E' una considerazione personale ma trovo quasi immorale far pagare, a prescindere dalla qualità, una cacio e pepe 20 euro.  

        • In teoria (ma non sono un ristoratore, quindi esprimo solo una opinione) un piatto più elaborato costa poco di più perchè quelli che incidonoin un ristorante sono i costi fissi, mentre il costo delle materie prime incide pe ril 20-30% massimo sulprezzo del piatto. tanto è vero che iin generale in ogni menù i prezzi per tipo di portata oscillano poco (può far eeccezzione il tartufo, per esempio). Sulla immoralità … allora è più immorale chi 20 euro li paga, di chi li chiede.  … non sono d'accordo. Perchè allora è immorale chiedere 250 euro per un paio di jeans firmati  o 900 euro per una borsa in pelle. Io ho fatto ultimamente un esempio: da Roscioli la Carbonara (fa-vo-lo-sa) costa 15 o 16 euro (non ricordo, forse 15,50) e li vale tutti. Servizio spartano, tavoli piccoli e stretti, affianco alla cassa della gastronomia, praticament enelcorridoio di un  negozio. La stessa pasta, in un ristorante come Italia di Eataly, con un servizio impeccabile (non quello di Italia) ecc. ecc. ci sta che costi 22 euro

  6. Più leggo questo: ""Farinetti non propone "le eccellenze della gastronomia italiana", come propagandato e come ripetuto da Cagnetti. Promuove i suoi prodotti""
    e più mi vien da ridere. Prometto che cambio letture.
    Per caso avete anche notato che ad eataly ci sono circa 14000 referenze e circa 2000 produttori?

  7. Ahi ahi ahi, puntarella, con Quentin Tarantino ti hanno proprio beccato! La cosa piu' rilevante, a mio parere, e' che il tuo articolo e' scritto benissimo e fa' sorridere in modo intelligente. E' vero che il tono e' radical-chic, ma forse e' per questo che l'ho trovato divertente. Sono radical chic anch'io :-)

    • ciao agnese, grazie dei complimenti. Però facciamo chiarezza su sta “citazione”. Una citazione ha senso se il contesto è adatto. Se uso la parola “spermatofrocio” in un pezzo qualunque, non è che poi ti posso venire a dire che sono ignorante e non sapevo che è una citazione dei Soliti Idioti, e che è satira politica, no? Che senso ha usare la frase “deposito di negri morti”? A parte che non tutti sono obbligati a sapere che è una citazione di Tarantino, è una franse che non c’entra proprio, non fa ridere, è incongrua e offensiva. però se a qualcuno fa ridere, pace, ognuno ha il suo senso dell’umorismo. e viva i radical chic (io però no… ;-)

  8. No, la cacio&pepe da 20 talleri è ingiustificabile, anche quando perfetta, confrontata con i paccheri di Gragnano con burrata e basilico di Massimiliano Sepe l'Altro, che vanno via a 10, nella nuova Feltrinelli Red al centro di Roma.
    E poi, ritrovarsi dentro Eataly in un'ora di punta tipica, a pranzo, non promette bene; quanto dura il rodaggio?
    Il personale è paziente è gentile, ok, ma perfino cinque commessi per banco non riescono a reggere la ressa, vanno in overflow e dimenticano i guanti, quando maneggiano alimenti sfusi. Per non parlare delle caviglie, continuamente incidentate da quegli ingombranti, irragionevoli, inguidabili, instabili maxi carrelli tricicli. Non ci si salva nemmeno al tavolo, i carrellati esfiltrano qualsiasi barriera. Una strage.
    Già, i tavoli, da occupare prima di ordinare, si vede che Eataly respinge i single, come suggeriscono anche le tavolate ottuple del ristorante; a Farinetti piace social? Anche nei gusti d'arte: la pregiata galleria di autentici Modigliani (collezione privata?) che illustra quel ristorante è introdotta, nel vestibolo, addirittura da un Faletti. Non se lo fila nessuno, ma appeso a sinistra, proprio prima del fatidico cordone, c'è una tela tricolore attribuita a "Giorgio Faletti". Si vede che Farinetti sostiene gli esordienti.
    È vero, il bistrot di pesce affiancato al bistrot di carne non invita i sensi e spregia i rispettivi allergeni; sarebbe forse stato più ragionevole e salutare accoppiare ciascun bistrot al suo analogo banco del fresco. O farà parte del rodaggio?
    Tutto sommato, l'impressione è che Eataly stia mutando la sua vocazione con la sua scala, da piccolo tempio delle nicchie gourmet dai-produttori-al-consumatore, a vasto centro alimentare tendenzialmente monofornitore, con un po' di apparente km.0, giusto per non litigare con Slowfood.
    Sarebbe il successo nel ramo alimentare di un modello economico neo-marxiano, grazie ad un produttore unico proprietario di tutti i mezzi di produzione e della stessa catena di distribuzione, orientata al pubblico piccolo-borghese ansioso di riscatto sociale.
    Ricorda la sintesi forattiniana d'un Berlinguer mezzo operaio col pugno alzato e mezzo borghese in vestaglia col tè fumante.
    Eataly è il compimento del compromesso storico?

  9. Ancora  pubblicità per Oscar gole farinetti,  bravi continuate, la critica. E' Santa.  Pero'vanno  recensite anche le altre zone di eataly, in modo che possano andare tutti rendersi conti, della qualita'. E del servizio.    Ieri sera alle21.00. Aveva prodotto e venduto solo6000 tra primi piatti e pizza.  Ancora effetto novità", con un consumatore strano come quello romano? 

  10. Certo che uno paga 20 euro per una cacio e pepe, gliela portano fredda e col parmigiano e come direbbe il marchese del grillo, visto che di romanità si parla: "Permetti che so' un po ic..zato!"

  11. Bravo Daniele. Mi associo INFORMATEVI e limitatevi a dire in modo chiaro quello che tutti riconosciamo essere assurdo: il prezzo per quella pasta fredda.

  12. Ciao Puntarella, ti seguo da tanto tempo  (da quando non eri nemmeno un sito) e se fino ad oggi prima di scegliere un buon ristorante per il venerdì o dove mangiare un buon gelato navigo un pò fra le tue recensioni è perchè ho capito di condividere i gusti e i valori che ricerchiamo… insomma condivido il vostro stile. Stile che però a mio modesto parere è scivolato con questo articolo! Già perchè siete caduti nella trappola di chi provoca sperando di irritare e denigrare il livello dell'interlocutore lasciando che questi lo denigri!!! Rimanendo nelle citazioni: "non litigare con un cretino, gli altri potrebbero non capire la differenza". Insomma io non avrei risposto a nessuno.
    PS
    consulto il sito anche per le bellissime ricette di Alessia.

  13. Mi potete spiegare perchè i commenti di molti lettori sono così accaniti? Mi sembra davvero una farsa triste quella che si sta verificando. Il lavoro di Puntarella è quello di recensire, che lo faccia bene o meno non lo ritengo oggetto di discussione su tale blog. Ritenete inadeguate le recensioni, cambiate blog, è alquanto superficiale criticare Puntarella gettando denuncie di disonestà o altro. Non vi piace l'articolo, non lo leggete. Soprattutto perchè spesso i commenti sono di attacco al recensore o al sito stesso e NON AGGIUNGONO NULLA all'oggetto della recensione. Anche a me questo post di risposta non mi sembra particolarmente fruttuoso, ma non inizio ad attaccare il recensore o il sito…

  14.  
    l’articolo di Agrette Sauvage, ripreso e pompato dal sito del Fatto, è secondo me in malafede e prevenuto
    che Eataly abbia anche dei difetti non ci piove
    ma a me sembra che il tizio, protetto dall’anonimato, sia andato apposta a cercare l’aspetto più criticabile di tutta la struttura per poterne parlare male (nel coro quasi unanime, forse eccessivo, di lodi)

    lui non dice: “Eataly ha di buono questo, questo e quest’altro, mentre questo, questo e questo non convincono”
    (quello sarebbe buon giornalismo)

    no, lui punta dritto all’anello debole della catena e sceglie, secondo me apposta, il piatto tecnicamente più difficile da eseguire (ma che nell’immaginario collettivo del lettore non molto esperto è banale e ha degli ingredienti che costano poco)
    non discuto che il piatto sia stato sbagliato e costi anche troppo, ma l’incidente che causa la stroncatura (che per qualche lettore distratto sta addirittura diventando una stroncatura di Eataly in toto) secondo me è stato volutamente cercato
    e “questo è giornalismo” (NB citazione di Agrette Sauvage in un articolo uscito subito dopo)
    pure scrivere in forma anonima che Eataly gli ricorda gli atri di Euronics (manco Unieuro, tra l’altro) è giornalismo
    “E così mi sono incamminato verso il terzo piano. Seguendo la freccia.
    La prima notizia mi toglie il fiato. Nel vero senso della parola. Il tapis roulant è rotto. Ma come: ‘sto posto ha aperto due giorni fa e già è rotto, mi chiedo mentre sudando la mia camicia fresca di bucato mi arrampico fino al terzo piano, sicuro però, dentro me stesso, che alla fine ne varrà certamente la pena. ”
    ci sarebbero gli ascensori, ma come resistere alla tentazione di fare un gioco di parole su “togliere il fiato”?

  15. Mi spiace leggere un articolo così livoroso che ormai è distante chilometri dall'originario oggetto del contendere. Non risponderò con un ulteriore post, sarebbe il quinto su quel piatto di cacio e pepe e ho firmato una moratoria sulla quantità di caratteri spendibili per piatti meno rilevanti del raviolo aperto di Marchesi. Nemmeno sull'ormai storica cotoletta della Baresani si è scritto così tanto.

    Mi spiace per il livore che leggo, ma mi spiace ancora di più leggere dei corsivi che non corrispondono alle mie parole su Dissapore, montati ad arte per facilitare gli attacchi. E' a piccole cose come questa che mi riferisco quando parlo di mancanza di serenità.
    Mentre su Tarantino siete stati già avvertiti dai vostri commentatori; e pensare che vi avevo offerto l'assist per scrivere che, riguardo Eataly, non è ancora giunto il momento di farsi i pompini a vicenda.
    Per il resto, le mie posizioni sono già state espresse e non sento la necessità di ribadirle
    Keep calm and eat cacio e pepe
    Fabio Cagnetti, marchettaro della crisi ossia non retribuito

    • spiace anche a noi, il livore ci è parso essere nel post comparso su dissapore. Noi ci siamo limitati a rispondere a chi diceva che avevamo scritto una recensione per “vendetta”, perché si “bramava” una stroncatura “purchessia” per screditare Eataly, visto che Farinetti è inviso a Travaglio. Ecco, non ci pare un modo corretto, o “sereno”, di parlare di noi e abbiamo pensato di chiarire. Nulla di più e siamo perfettamente calmi. Quanto al deposito di negri morti, giudica il lettore. Come su tutto il resto. (ah, mai dato del marchettaro a nessuno, tra l’altro). Detto questo, sì, ne abbiamo parlato sin troppo. Un saluto.

  16. La verità semplice semplice è che Farinetti ed Eataly a Roma hanno dato fastidio, basta leggere certi post farneticanti su Dissapore o quello poco sopra di josephine.
    C'è chi teme, proprio in tempi di crisi, di confrontarsi con concorrenti che puntano sulla qualità? Forse solo quelli che non fanno qualità e non vogliono innovare.
    Riguardo le recensioni dei vari blog, compreso il vostro, (e compresa la Michelin) li prendo sempre con il beneficio del dubbio…..meglio verificare di persona.

  17. Grazie Puntarella. Grazie per la competenza che dimostrate nei vostri articoli. Grazie perché garantite un livello qualitativo alto nelle vostre recensioni, restando nell'ombra quando vi presentate nei ristoranti o tornando più volte in un locale per aggiornarci sull'evoluzione del servizio. Grazie per l'onestà intellettuale, rappresentata dal coraggio di mettere in prima pagina le critiche o di garantire il diritto di replica (vedi il caso Italo). Chi conosce davvero questo sito, allora può comprendere perfettamente il tono dell'articolo sulla cacio e pepe. L'onestà intellettuale non è da tutti. E nemmeno la capacità di analizzare un articolo ben scritto, farcito con la sana ironia che in questi non guasta. Voi garantite un servizio competente ai cittadini di Roma e dimostrate che si può fare giornalismo anche nel settore gastronomico. Questa è una dote rara, come quella di saper fare una cacio e pepe che valga effettivamente 20 euro.
    Continuate così!

  18. Leggo sempre P.R. ma non intervengo mai. Personalmente, nonostante non ami particolarmente il rosso e neppure Travaglio, P.R. rimane un bel punto di riferimento e la recensione non mi è sembrata così stonata. A me è arrivato che in questo ristorante le cose non vanno, per ora, come dovrebbero. I toni, il modo di scrivere, non mi interessano.
    C'è chi fa recensioni utili ed interessanti e chi gastrogossip. Puntarella è nel primo gruppo. E spero non si butti mai alla deriva dei click facili con articoletti tirati sù ad arte per creare discussioni infiammate.
    Anzi con l'occasione ringrazio P.R. per le dritte che offre spesso.

  19. invece un articolo utilissimo,sia quello del 2 che del 4 luglio,sul fatto.intanto mai avrei immaginato che i prodotti sono in gran parte farinetti-petrini,utile saperlo.20 euro è davvero tanto per un primo così semplice,leggere che non è manco memorabile è anche questo utile.in generale il posto a me piace,anche se lo trovo un po' troppo disorganizzato.e anche se l'ossessione per il cibo mi sta stufando.uno se fa il critico fa il critico.brava puntarella!

  20. AlessiaB. io sono contento che ti sia utile sapere che certi prodotti sono di farinetti- (petrini non ha proprio nulla), non mi viene in mente quale grande utilità, ma va bene. Però diciamo anche e ormai è scritto persino sui muri, e l'ho già scritto pure io, che  le aziende di farinetti sono 19 (non tutte sue ovviamente) mentre ad eataly roma ci sono circa 2000 diversi produttori.. Perchè altrimenti traspare che venda solo i suoi prodotti. Anche i suoi,  e ci mancherebbe. E' lui stesso si definisce un mercante, più di così.
    ciao

  21. I prodotti son di  Farinetti – Petrini? Il primo non c'entra una mazza col secondo e Petrini, penso ti riferissi a Carlin, non c'entra una  mazza con Eataly

  22. D'accordo sui 20 euro, ma non so cosa ci possa confortare il sapere se la carne o il chinotto sono di farinetti  o di paperino. ecche se vedo che è di farinetti allora scelgo un'altro chinotto? ma va la, per piacere, siete bravi, ma queste forzature lasciatele ad altri.

  23. Caro Puntarella, dalle ferie mi ero perso la "polemica" su Eataly (e sulla "cacio e pepe da 20 euro). Ho recuperato stamattina. Per ciò che ti può interessare, concordo con la linea "editoriale" … per quanto ovvio, nessuna Cacio e Pepe può costare 20 euro. Nessuna e in nessun posto … e nemmeno se servita calda … 
    Sceglie chi paga, ma credo sia giusto criticare – sempre – ciò che è sbagliato, stonato, esorbitante. L'articolo di Agrette mi sembra molto divertente e arguto nonchè (avendo visitiato il luogo ieri mattina) molto realistico. Così come sono molto realistici i tuoi diversi commenti e articoli pubblicati sul tema e le varie repliche (pro e contro). Non concordo con insulti e parolacce, ma vabbè … il web è anche questo.
    A me "Puntarella Rossa" (il sito) piace molto e lo consulto spesso. A volte concordo sui giudizi, a volte no. Su Eataly, secondo me, coglie nel centro. E senza voler "disfare" a tutti i costi l'esperimento. Il Portuense era un wc prima della ristrutturazione. E, sia pur con contratti "atipici", sicuramente tanti ragazzi hanno trovato il modo per raccattare qualcosa e fare esperienza.  E poi, cibo è bello, no ?
    Tuttavia, sfatiamo un pò di mito per cortesia: Eataly – che conoscevo da tempo, avendo vissuto qualche anno a Torino – è un solo un supermercato. Se vuoi "radical", non in mano alle multinazionali, un pò esotico per una certa massa di consumatori (domanda agli estasiati acquirenti di pistacchi : scusa dov'è Bronte … e conta le risposte esatte) ma sempre e solo un supermercato. Con buoni prodotti ? Certo. Con prezzi equi ? No ! La cosa in più e che ci sono una serie di tavole calde a tema (qualcuna migliore, qualcuna peggiore) che, se non altro, si sforzano di far conoscere qualcosa di nuovo agli avventori (giovani e meno giovani). A prezzi da supermercato (sia pur di "qualità")? Sicuramente, ancora una volta, no. Ma Farinetti è un imprenditore, mica un benefattore dell'umanità. L'importante è che paghi le tasse e non sfrutti troppo i ragazzi (stare li alle 10 di una domenica di fine agosto ed essere obbligati a sorridere a tutti i panzoni che chiedono informazioni sui vari cibi che nemmeno un demente … beh, non deve essere facile).
    In quanto alla spesa  … personamente, non vedo l'ora che riapra il mio bel mercatino di Campagna Amica, al Circo Massimo.
    Ciao Puntarella e, come si dice,  … complimenti per la trasmissione!

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