Luciano Monosilio e la riqualificazione di Piazza del Teatro di Pompeo: “Questo progetto lo dedico a Roma”

La riqualificazione di Piazza del Teatro di Pompeo. In una breve nota sul sito di Roma Capitale il 3 aprile viene ufficializzato l’affidamento su sponsorizzazione per la riqualificazione di Piazza del Teatro di Pompeo. Dietro quella manciata di righe, si nasconde il volto di un privato cittadino noto al pubblico gastronomico della Capitale: è Luciano Monosilio, che proprio in quella piazza ha portato 4 anni fa la sua insegna da solista “Luciano Cucina Italiana”.

Non è la prima volta, speriamo non sia l’ultima, che un privato si fa avanti per riqualificare un’area pubblica e di pubblico interesse come quella di questa piazza nel cuore di Roma, dalla particolare forma a trapezio e con una posizione strategica, tra Corso Vittorio Emanuele e Campo de’ Fiori. Anticamente si chiamava Piazza della Pollarola proprio per la presenza di negozi di pollari. Da più di vent’anni era coperta da macchine e da banchi per la vendita itinerante. Non più un punto d’incontro dunque, ma un parcheggio abusivo per automobili e bancarelle.

La piazza prima della riqualificazione

Monosilio di sua iniziativa si fa promotore della ristrutturazione dello spazio partecipando pubblicamente a Roma sei Mia”, un bando municipale che accoglie richieste per la realizzazione di progetti di riqualificazione urbana presentati e finanziati da soggetti privati. L’iter per l’approvazione è piuttosto lungo: il progetto, guidato dai tecnici del I Municipio, prende forma sin dall’apertura del ristorante.

L’obiettivo non è solo individuale, ma anche collettivo: restituire un luogo alla comunità di concerto con i residenti della zona. “Per me non è solo un progetto per il mio ristorante, è un progetto per la città di Roma, per una viabilità diversa. Io fra 12 anni me ne vado, mi scade il contratto d’affitto: la piazza mica me la porto a casa – commenta Monosilio col sorriso – Facendo una riunione di condominio una volta mi dissero: Roma è una città irreversibile. Io ho pensato che Roma sarà pure irreversibile, ma non per questo dobbiamo esserlo noi. Qualcosa per cambiare la dobbiamo fare, io ci credo nell’impegno come risposta a questo menefreghismo. Roma fa schifo, poi il primo che butta le carte per terra sei tu. Mi ci sono dedicato personalmente a questa cosa, tutti i giorni. Al di là del fatto che sei un commerciante, sai che con un tuo sforzo puoi fare concretamente qualcosa che resterà. Questo cambia anche lo spirito con cui vai al lavoro tutti i giorni. Sai di aver contribuito al benessere delle persone che lavorano là, che vivono là, che vengono anche a mangiare là”.

Dopo un lungo iter burocratico, a novembre 2020 cominciano i lavori per la piazza, che vedono la fine a gennaio 2021. Il restyling dello spazio ha portato una nuova delimitazione dell’area, con 18 colonnotti di marmo e sbarre in ferro, una ripavimentazione dei sampietrini, quattro panchine in marmo, una croce decorativa centrale, un piccolo parcheggio per i motorini e una rastrelliera per le biciclette. Tutte le bancarelle che insistevano prima in quest’area sono state spostate nel vicino mercato di Campo de’ Fiori. Lo spazio sarà destinato anche ed esposizioni artistiche di cui si occuperanno direttamente le istituzioni. Il pomeriggio è già pieno di gente, che vive quella rinnovata porzione di città all’aperto, e in questo momento storico, non serve sottolineare quanto ce ne sia bisogno. “Sicuramente lo vedo come un investimento, per me e per l’attività – conclude Monosilio – Potrei anche dire che la gente che veniva al ristorante non vedeva nemmeno l’insegna. Che le persone nel dehors soffocavano tra le macchine. Togliere quel Maracanà è stata una delle mie più grandi soddisfazioni”.

Il 21 gennaio si taglia ufficialmente il nastro della piazza rinnovata con i rappresentanti istituzionali e i residenti che hanno sostenuto e partecipato al progetto accanto a Monosilio. “Siamo orgogliosi di aver contribuito a rendere il nostro Municipio e la nostra città più bella e vivibile. Grazie a chi ci ha sostenuto in questi lunghi mesi, chi ha creduto in noi e ha perorato la causa rendendo un progetto inizialmente utopistico finalmente reale” sono le parole scelte per festeggiare la novità in un post di Luciano Cucina Italiana. Gli ultimi mesi sono stati carichi di narrazioni negative sul mondo della ristorazione, i cui imprenditori vengono spesso accusati di opportunismo, menefreghismo e lassismo nei confronti delle regole. Questa vicenda che ha teatro al I Municipio contribuisce a ricordare, se ce ne fosse bisogno, che non tutti gli imprenditori sono fatti della stessa pasta.

Oltre al restyling della piazza, la pandemia e il Covid, il 2020 è stato un anno molto intenso per Monosilio, segnato anche da un altro passo: quello di rilevare interamente le quote societarie dell’azienda, distanziandosi in modo definitivo dal mondo delle pizzerie. A questa acquisizione si sono aggiunti anche alcuni lavori di ristrutturazione all’interno del locale e una diminuzione del numero dei coperti, un numero su cui si era già limato molto nel corso degli ultimi tre anni per puntare sempre di più sulla qualità. E in ultimo, che si dice in cucina? “È cambiata molto – risponde Monosilio – c’è stata una grande evoluzione. Adesso siamo veramente arrivati al punto di usare tutte materie prime italiane d’eccellenza, frutto del nostro lavoro con grandi produttori e macellai italiani, da nord a sud”.

[foto di apertura di Andrea Di Lorenzo]