Miracolo a Trastevere: Enzo crea Teo

Da Teo a Trastevere. UPDATE DICEMBRE 2011 Tranquilli, non è il caso di innervosirsi. D’accordo la vostra trattoria di fiducia – immobile da 50 anni – sembrava morta, chiusa, sbarrata. Però, a volte quelle balle della metempsicosi funzionano. E infatti eccola risorgere a nuova vita a pochi metri di distanza, più untuosa e saporita che pria. Girato l’angolo, in una delle piazzette più belle di Roma, piazza dei Ponziani, ecco svettare fiammeggiante Teo (da Teodoro Filippini, il patron). Nuova veste e  nuovo nome per la vecchia trattoria? Così sembrava. Perché al vecchio numero di Enzo, rispondeva una voce di donna, che spiegava: “Lo sapete che ci siamo spostati, vero? Siamo in piazza dei Ponziani ora”. Eppure, la vecchia trattoria di via dei Vascellari c’è ancora. A proposito di miracoli, non si è trattato di uno spostamento ma di uno sdoppiamento. Una parte della famiglia ha preso i bagagli ed è andata in piazza dei Ponziani. Un’altra è rimasta e ha rifondato Enzo.

Parliamo di Teo, dunque. Cucina tradizionale, romana che più romana non si può. Primi della transumanza (ottima l’amatriciana), minestra broccoli e arzilla, coda e abbacchio, ma anche qualche buon piatto di pesce. Dimenticati i dieci tavolini di formica, ecco una bella veranda sulla piazza ed ecco il nuovo locale, più curato ma nient’affatto leccato. L’approccio del personale è il solito: tra il burbero brusco e il burbero simpatico. Esempio del primo: levatevi da qui, state fuori ad aspettare il vostro tavolo. Esempio del secondo, alla domanda se il vino rosso della casa è fermo, la risposta è imperturbabile: l’ultima volta che l’ho visto non si era spostato. Ma, si sa, fa parte anche questo del fascino delle vecchie e buone trattorie romane. E questa lo è davvero, a differenza di tante che sono solo vecchie e basta.

Il vino della casa è accettabile, senza essere granché. I prezzi sono leggermente superiori a quelli di una trattoria: l’amatriciana costa nove euro, i maltagliati alla ricciola 14. Un fiore di zucca (ottimo, crocca e fila) costa 1,5 euro; un carciofo 3,5; Buone le polpette al limone (9 euro), anche se il limone è un sapore troppo dominante e sovrasta la carne.

Bonus: la veranda esterna nella piazza, davvero piacevole

Malus: il colore giallo accecante delle pareti, l’inquinamento acustico, la solita ruvidezza del servizio

I voti di Puntarella Rossa

Cucina: 6,5

Ambiente: 7,5 (fuori) 6 (dentro)

Servizio: 6

Da Teo – Piazza dei Ponziani 7A. Tel. 06-5818355. Cell 338-7004615 oppure 327-2092590. Chiuso la domenica

Update

Ci scrivono Francesco, Roberto e Maria Chiara Di Felice:

Cara Puntarella, vorremmo chiarire che non si tratta affatto di uno sdoppiamento di locale e che non c’è nessun legame familiare tra Teodoro Filippini e la famiglia Di Felice che da circa 20 anni e’ proprietaria della storica trattoria da Enzo al 29. Teodoro Filippini ha creato il suo nuovo locale in Piazza dei Ponziani, appunto ”Trattoria Da Teo”. Il locale “Da Enzo al 29” continua ad essere – come sempre – in Via dei Vascellari n.29, ha un nuovo recapito telefonico 06/ 5812260, e attualmente e’ gestito dalla nostra famiglia Di Felice.

Grazie, cordiali saluti

5 Commenti

  1. Stato ieri sera proprio per provarlo dato che era tra le vs. top 5.
    Confermo tutto! Teo poi è simpaticissimo e disponibilissimo.
    Mangiato in due: 2 filetti baccalà, 2 carciofi alla Giudia (sempre + difficile trovarli nelle trattorie fuori il Ghetto) 1 Carbonara (verace,saporita come deve essere) divisa in due ma praticamente erano 2 porzioni singole, Ananas, Mascarpone con fragoline di bosco (crema al mascarpone fatta in casa),  1/4 bianco, 1 acqua:   € 36

  2. Dopo la lettura del post, ho proposto questa trattoria a un amico che voleva festeggiare.
    Per quanto mi riguarda la pastella dei fritti (fiori di zucca e baccalà) insolitamente spessa e spugnosa. 
    Buoni i carciofi alla giudìa.
    I rigatoni alla carbonara bocciati: troppo asciutti, uovo troppo cotto, pezzettoni di pancetta grassissima e coriacea, parmigiano insapore.
    Le fragoline di bosco un po' ammaccate e ossidate.
    L'illuminazione della veranda sgradevole, penuria di spazio, sedie in plastica scomode e di bassa lega, bagni puliti.
    Sul conto non vi so dire.

  3. Confermo quanto scritto da gianni (sono stata da Teo un paio di settimane fa):
    – pastella dei fritti spessa e spugnosa;
    – rigatoni alla carbonara salatissimi, asciutti, pancetta che sembrava una tagliata per via dello spessore, per di più grassa e coriacea
    – rigatoni alla gricia:  quasi pasta in bianco con formaggio grattugiato sopra
    – vino rosso della casa: tanninico e indigeribile
    – carciofi fritti: buoni
    – tempura di gamberi: passabile
    Abbiamo pagato 25 euro a testa (caraffa da 1/2 litro di vino)
    Bocciatissimo!

  4. Ci sono stato lunedì scorso. Debbo dire che non ho riscontrato i difetti che hanno notato alcuni commentatori. La carbonara era pienamente soddisfacente proprio sotto il profilo del guanciale utilizzato (autentico guanciale). Ho semmai trovato lievemente tenace la trippa alla romana.

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