BeerGarden Milano, a Isola la birreria con cocktail a base di luppolo e la ‘carbonara 2.0’

BeerGarden Milano tel. 02 97378447 All’Isola c’era bisogno di una birreria? Sì, secondo i titolari di BeerGarden, locale nato in collaborazione con Heineken là  dove sorgeva (all’angolo tra via Porro Lambertenghi e via Pollaiuolo) il ristorante partenopeo Nisida Verace, di proprietà della stessa famiglia (Fabrizio e Giuseppe Fioretti con Raffaella Matrone).

Andando contro la corrente che vuole le birre artigianali, monacali, microprodotte, il format ideato con il colosso olandese propone, oltre al marchio principale, Ichnusa non filtrata, Affligem Blonde, Affligem Rouge, Moretti Ipa, Erdinger Weizen e Gasoline, tutte alla spina (piccole da 3-3,50 euro, medie 5-6 euro). In bottiglia (5-6 euro) due IPA, una saison, una triple, una lager, tre ale, una India pale ale, una White Ipa e, per andare incontro proprio a tutti, una birra analcolica e una senza glutine.

La parte sperimentale, piuttosto azzeccata, gioca con i beer cocktail inventando, tra gli altri, un Negroncino sbagliato da passeggio con bitter Milano, vermouth Torino, amaricante agli agrumi, Heineken lager (8 euro) o un Aperol B(ee)ritz con Aperol, liquore ai fiori di sambuco, gocce di amaricante al pompelmo, prosecco, Moretti IPA (7 euro). Naturalmente il barman è autorizzato a miscelare qualunque cocktail internazionale, e c’è anche una piccola selezione di vini.

Capitolo food. Con una birra ci sta sempre bene qualcosa da sgranocchiare e la lista degli appetizer ha qualche proposta golosa come i chicken stick con maionese al rafano (6 euro) o la mozzarella in carrozza (8 euro) che richiama la napoletanità dei titolari (e la vecchia formula di ristorazione, che dei fritti faceva un vanto). Interessanti, per chi ama gli impasti alti, le focacce di farina integrale variamente farcite (15 euro).

Ancora da mettere a punto il club sandwich (13 euro), che fa parte dei piatti “speciali” ma chiede più farcia, più salsa, più qualcosa. Mentre appare indovinato al primo morso il classico hamburger di fassona con pomodoro, lattuga, speck, cheddar e mayo alle olive (12 euro).

Se quel che volete è una cena-cena, la carta propone sia primi che secondi. La carbonara definita 2.0, che non pare discostarsi dalla ricetta 1.0 se non per la scelta del formato (un tagliolino), e lo spaghetto con pomodoro del piennolo e grana costano 10 euro. Si sale a 13 euro per il – buon – risotto allo zafferano e agrumi e per gli gnocchi con patate, taleggio e riduzione di birra. Quest’ultimo, curiosamente, è al momento l’unico piatto sul menu che usa la birra come ingrediente.

Tra i secondi, due classici di suino, la pancia croccante (17 euro) e la costoletta cucinata alla milanese (16 euro) – con buona pace dei puristi della cotoletta di vitello con l’osso.

Tre i dessert a 5 euro: due mainstream, tiramisù e biancomangiare, ma noi vi consigliamo il gelato di Artico, la gelateria lì accanto di cui i Fioretti sono soci. Se c’è, chiedete quello al cioccolato e birra: amaro su amaro, per concludere in dolcezza la serata.

Il locale, naturalmente, è aperto anche a pranzo. La scelta dei piatti è ridotta rispetto alla sera, ma è possibile fare una combo di due portate, a 18 euro (birra a parte, se siete di quelli che anche in pausa lunch non rinunciano a una bionda). Da gustare all’interno o nella veranda coperta, stretta e lunga, con bancone e sgabelli.

BeerGarden, via Porro Lambertenghi 19, tel. 02 97378447, Sito