Necci al Pigneto è stato fondato nel 1924 e festeggia i suoi primi 100 anni con cinque giorni di eventi. Ne raccontiamo la storia, da latteria di quartiere a bar di Pasolini, fino a oggi, uno dei primi bistrot aperti tutto il giorno a Roma.
Cosa significa gestire un locale che ha 100 anni di storia? Ne sa qualcosa la proprietà di Necci dal 1924 al Pigneto che, appunto, spegne le sue 100 candeline organizzando un “compleanno” del tutto speciale, una kermesse di cinque giorni (dal 18 al 22 settembre) di eventi tra live, spettacoli, visite guidate e mostre di artisti, illustratori e artigiani legati al quartiere, tutti a partecipazione gratuita e con il patrocinio del Municipio V.
“Il locale è sempre stato gestito dalla famiglia Necci. Noi lo abbiamo ereditato nel 2007 con tutta la sua storia. E abbiamo ovviamente sentito una grandissima responsabilità, perché questo posto ha vissuto fasi storiche leggendarie, dalla guerra alla nascita del quartiere Pigneto, frequentato da artisti, gente di cinema, specialmente nel periodo del neorealismo. Noi ovviamente lo abbiamo rinnovato e ampliato, portando dentro la ristorazione in quello che era un piccolo bar di periferia. Lo abbiamo aperto tutto il giorno, ma è indubbio che la storia di 100 anni di questo locale si intreccia con quella del quartiere“, ci racconta Massimo Innocenti, attuale titolare di Necci.
Tornando all’anniversario, le mostre dedicate al centenario sono allestite nell’ipogeo romano del I° secolo a.C., un tesoro nascosto nei sotterranei: si tratta di grotte rinvenute nel luglio del 2020 sotto ai locali di Necci e ristrutturate nei mesi successivi. C’è anche un documentario prodotto dalla proprietà di Necci che ne racconta la storia e, di riflesso, quella del quartiere che le ospita. “Si chiama Ericovero, alla romana”, spiega Massimo.
Oggi l’ipogeo ospita la cantina dei vini più pregiati, la cella di fermentazione dei formaggi ed è un luogo senz’altro unico nel suo genere per organizzare eventi, degustazioni e serate a tema.
Necci al Pigneto, la storia e l’offerta gastronomica di oggi
Necci, fondato dall’omonima famiglia nel 1924, nasce come bar e latteria, punto di ritrovo in una zona popolare che stava attraversando il periodo della ricostruzione post bellica. La sua crescita va di pari passo con quella del quartiere, in particolare quando, negli anni ’50, Pietro e Luigi, figli di Enrico Necci, il fondatore, prendono in mano l’attività e la rendono un riferimento, teatro e location per molte scene del film Accattone di Pier Paolo Pasolini, assiduo frequentatore.
La proprietà attuale che porta Necci ai giorni nostri prende in mano il locale nel 2007 e lo rivoluziona pur conservando la storicità dell’insegna e mantenendo rigorosamente artigianale tutta l’offerta gastronomica, dal pastificio alla pasticceria.
E l’offerta è molto ampia. Essendo aperto tutto il giorno e tutti i giorni, Necci propone colazioni, pranzi, cene e aperitivi in un unico luogo, “Uno dei primi bistrot a Roma con questo tipo di formula” per usare le parole di Massimo.
Una formula all day long, potremmo dire, visto che da Necci trovano spazio il forno, la caffetteria, il bistrot per aperitivi e il ristorante, oltre che il cocktail bar per il dopocena.
La giornata comincia con la colazione a base di cornetti, biscotti e brioche, tutto fatto in casa. Ci sono anche diversi caffè da provare, come quello shakerato o il caffè pugliese con latte di mandorla (4 euro). A metà mattina, la panetteria comincia a sfornare pane e pizza.
Più tardi scatta l’ora dell’aperitivo prima di pranzo, magari da consumare nel giardino esterno al locale. Ci sono diverse scelte da abbinare ai drink, dai taglieri misti (anche vegani), alle patate fritte a spicchi fatte in casa (6 euro a porzione). Per la parte beverage, la carta dei vini include diverse etichette nazionali e laziali, ma anche europee.
Con l’arrivo della stagione più fredda, l’aperitivo viene organizzato anche nell’ipogeo con formule a prezzo fisso (a partire da 15 euro, su prenotazione) che includono anche la visita alle grotte romane.
All’ora di pranzo, Necci diventa ristorante a tutti gli effetti. I primi piatti proposti sono quelli della tradizione romana con un tocco di modernità, per “stare al passo coi tempi” come ci racconta Massimo nel parlarci del passaggio di proprietà del locale tra lui e i Necci fondatori. Quindi ecco che troviamo per esempio gli gnocchi con gamberi, zucca e pomodorini (14 euro) o gli spaghetti ajo e ojo con fiori di zucca e bottarga (12 euro). Non mancano i bucatini all’amatriciana (12 euro) o i maltagliati fatti in casa con pesto artigianale (10 euro).
Per chi cerca un pranzo più light, non mancano le insalate, le polpettine di melanzane, le crocchette di ceci o la tartare di tonno.
Diverse le opzioni anche per la cena, molte in comune con il pranzo, ma con maggiore spazio a pesce e carne alla griglia, come la tagliata di manzo Sakura Dry Aged (23 euro), il polpo arrosto o il tonno scottato con verza rossa marinata (18 euro).
Necci dal 1924. Via Fanfulla da Lodi 68, Roma. Tel. 06 97601552. Sito. Facebook. Instagram.