Dove mangiare nella Sicilia Sud Orientale. Dalle granite con le brioche, ai cannoli e alle cassate fatte con una ricotta che lì ha tutto un altro sapore. E poi gli arancini (o arancine), gli sfincioni, la pasta alla norma o con le sarde, la caponatina, la parmigiana. Ma questi sono solo alcuni fra i centinaia di piatti della cucina siciliana, che grazie alle sue millenarie influenze cambia da città a città, da occidente a oriente. Noi siamo stati nella parte sud orientale – da Siracusa a Noto e poi fino a Modica e Ragusa Ibla – e abbiamo creato una mini guida per chi, ora che arriva la bella stagione e le vacanze sono un miraggio sempre più vicino, abbia voglia di partire per questa terra meravigliosa e assaggiare dei piatti che gli sono fedeli, sia in maniera tradizionale sia innovativa. Dal cibo di strada allo chef stellato, dalla trattoria alle pasticcerie, questi i posti che ci sono piaciuti di più.
Ortigia – Paninoteca da Antonio e Daniele
Siamo a Siracusa, a Ortigia. Questo non è un posto per schizzinosi e non aspettatevi lo street food in chiave gourmet. Nella Paninoteca da Antonio e Daniele, (detta anche Lo Zio Antonio) la rivoluzione dei food truck fighetti non è ancora arrivata (e per fortuna viene da dire). Il camioncino che sforna panini è un’istituzione siracusana, l’equivalente dello Zozzone capitolino. In città lo conoscono tutti. Lui c’è tutti i giorni dell’anno e sfama orde di gente, soprattutto ragazzi, da tardo pomeriggio a notte inoltrata. Un camion di 4 metri al cui interno un gruppetto vario ed eterogeneo prepara panini no-stop a velocità spaventosa. Ordini e dopo due minuti hai, con cifre che spaziano dai 2 ai 5 euro massimo, la cena in mano. In bella vista ci sono tutte le possibili farciture tra carni, salse, verdure e sott’aceti. L’offerta è tanta ma lo Zio Antonio è soprattutto famoso per il panino con la carne di cavallo (3 euro). Di un rosso carminio, macinata, tenerissima e lievemente dolciastra, viene cotta sulla griglia per un paio di minuti e servita all’interno di un panino caldo insieme al formaggio svizzero sciolto e, a piacimento, la maionese. Il risultato è notevole. Tra le altre offerte si trova il panino con valdostana di carne e formaggio (3,50 euro), con valdostana di pollo e formaggio (3,50 euro) e poi con il crudo o cotto e formaggio (2,50 e 2 euro) con porchetta e mozzarella (2,50 euro) con la carne di maiale o la salsiccia (3 euro) e la vaschetta di carne o di pollo (5 euro). Completano il quadretto patatine fritte, qualche birra e le classiche bevande gassate. Per chi volesse una sosta breve e senza fronzoli, un panino verace e un po’ di schietta sicilianità.
Paninoteca da Antonio e Daniele, Riva Nazzaro Sauro, Ortigia, Siracusa. Pagina Facebook
Ortigia – Taberna Sveva
Siamo ancora nel centro storico di Siracusa, Ortigia. Alla Taberna Sveva si mangia in una bella veranda di fronte al Castello Maniace (che prende il nome da un comandante Bizantino), e si trova sulla punta dell’isola. Nella bella stagione si mangia fuori, altrimenti all’interno ci sono due salette semplici e accoglienti. Alla Taberna troverete una cucina del territorio, semplice e ben eseguita, soprattuto improntata al pesce. Tra gli antipasti segnaliamo l’antipasto di mare (8 euro) con sarde a beccafico, acciughe marinate e altri pesci locali fritti, a seconda della disponibilità. Buona anche la classica parmigiana di melanzane e e la zuppetta di cozze (come nella foto). Fra i primi i tagliolini con alici fresche, pomodorini e mollica tostata (9 euro), le caserecce alla norma (10 euro), le ottime busiate con salsiccia e pistacchi. Tra i secondi che variano a seconda della stagionalità e del pesce fresco che trovano al mercato segnaliamo il sarago, l’alalunga, i totani ripieni o in guazzetto, la lampuga alla cipollata o in crosta di patate (12 euro). Tra i dolci, fatti in casa, da segnalare i cannoli e un tiramisù all’arancia. Buon assortimento di vini, per lo più siciliani e con il giusto ricarico. Servizio cortese e attento.
Taberna Sveva, piazza Federico II di Svevia, 1, Ortigia (Siracusa) Tel. 0931-24663
Modica alta – La Locanda del Colonnello
In quel gioiello barocco che è Modica Alta, si nasconde in un vicoletto La Locanda del Colonnello, di proprietà della famiglia Failla che a pochi passi dal ristorante ha l’omonimo Palazzo, hotel a 4 stelle in un palazzetto del diciassettesimo secolo. La locanda nasce con l’intenzione di proporre una cucina del territorio, che possiamo dire essere meravigliosamente eseguita dal giovane chef che ci lavora. Lui è Davide Minerva e prima di approdare alla locanda ha un passato da Heinz Beck a Londra, da Leeman e da Lopriore. E si vede. Iniziamo col dire che i prezzi sono bassi, soprattutto per chi è abituato agli standard delle grandi città. Gli antipasti sono tutti tra i 7 e i 9 euro, i primi tra gli 11 e 13, il secondo più costoso non supera i 14 euro. Quello che però colpisce particolarmente è l’ottimo rapporto qualità prezzo: incredibile esecuzione dei piatti, attenzione certosina alle materie prima, la bellissima presentazione. Ottimo carciofo in casseruola con crema di ricotta (che era quasi una spuma) e piretto (7 euro), tenera dentro e croccante fuori la quaglia con salsa di senape e cavolfiore (9 euro). Delicati gnocchi di ricotta su crema di melanzane con pomodorini e basilico e molto buoni i cavatelli con guanciale e carciofo (entrambi 11 euro). Tra gli altri primi tagliatelle, sugo di maiale e asparagi (12 euro), spaghetti, vongole e cipollotti stufati (12 euro). Tra i secondi il delicatissimo sgombro scottato con purè di fave e cicoria (13 euro), l’incredibile pancetta di maiale nero siciliano con patate e cipolla rossa (13 euro) e tra gli altri piatti segnaliamo la rana pescatrice al pane profumato, insalata di finocchi e arance (13 euro), la seppia alla piastra con caponatina di melanzane (14 euro). Bella poi la lista dei dolci tra cui segnaliamo il sigaro croccante ripieno di ricotta al caffè con gocce di cacao fondente (5 euro). Ampia carta dei vini, servizio attento e sobrio. Una sosta obbligata per chi abbia voglia di una cucina siciliana eseguita in grande stile, a prezzi incredibilmente ragionevoli in un ambiente semplice nella sua eleganza.
La Locanda del Colonnello, Vico Biscari 6, Modica Alta. Tel 0932-752423. Sito
Modica Bassa – L’Antica Dolceria Bonajuto
Siamo ancora Modica, nella parte bassa della città, a due passi da Corso Umberto I. Un piccolo vicolo conduce all’Antica Dolceria Bonajuto che è la più antica fabbrica di cioccolato della Trinacria, aperta nel lontano1880, fucina di prodotti di origini arabe e spagnole. Ma parliamo subito di questo cioccolato che, arrivato nella Contea di Modica quando si trovava sotto la dominazione spagnola, non è mai passato ad una lavorazione industriale. Da Bonajuto il cioccolato si lavora esattamente nello stesso modo in cui lo avevano visto lavorare gli spagnoli quando lo hanno scoperto in Messico. Lì gli aztechi lavoravano il “Xocoàtl” macinando con un mattarello di pietra i semi del cacao per ottenere una pasta, che veniva poi combinata con le spezie e sfregata finché non si induriva. Oggi, come allora, il cioccolato viene ancora lavorato “a freddo”, battendo la cioccolata liquida finché non si indurisce, una tecnica che esclude la fase del concaggio (la lavorazione industriale a caldo che rende la massa perfettamente liscia ed omogenea). Il prodotto finale ha così una consistenza granulosa e un sapore incredibile (come nella foto a sinistra), perché la temperatura con la quale viene lavorata non permette ai cristalli di zucchero di sciogliersi. Questa lavorazione fa sì che rimangano intatti aromi altrimenti destinati a scomparire.Il New York Times l’ha definita “chocolate of astonishingly pure, powerful flavour” e noi non possiamo che essere d’accordo. Oltre alla cioccolata che producono in diverse varianti (ad esempio con noce moscata, cardamomo, limone, pepe bianco) preparano gli ‘mpanatigghi: morbide mezzelune di pasta frolla ripiene di cioccolato e carne. Sì, avete capito bene, la carne. Retaggio spagnolo anche gli ‘mpanatigghi, prima veniva usata la selvaggina in eccesso (erano dolci che i Monsù preparavano per le famiglie Nobili) oggi si usa il controfiletto, privo di nervature.Sono buonissimi e, a parte la consistenza vagamente insolita, non si direbbe mai che contengono la carne. E poi preparano i torroni, i nucatoli (biscotti con miele, fichi secchi, mandorle e cotognata), le scorze di arancia e cedro cotte nel miele, i cannoli e bignè con la ricotta, lo Xocolic (liquore al cioccolato) e, ultimo arrivato, il Maris, un meraviglioso cioccolatino ripieno di alga Nori e bottarga di tonno che arriva da Campisi, a Marzamemi.
Antica Dolceria Bonajuto, Corso Umberto 1, 159, Modica. Tel 0932-941225. Sito
Noto – Caffè Sicilia
E qui siamo a Noto, perla del Barocco Siciliano e patrimonio Unesco che con il suo imponente corso lascia a bocca aperta per la struggente bellezza. Ed è proprio su Corso Vittorio Emanuele che, quasi di fronte al Duomo, senza fronzoli e scritte acchiappa turisti, si trova il Caffè Sicilia, tempio di Corrado Assenza. Una vecchia fabbrica di torroni e marmellate ora diventata pasticceria, è famoso in tutta la Sicilia (e anche nel resto d’Italia per gli appassionati) per le sue granite insuperabili (di gelsi neri, mandorle, limone, caffè ma anche gusti come il basilico), le cassatine da svenimento, l’insalata di frutta sul pan di spagna, i cannoli (anche di pasta frolla), i tranci di torta, il biancomangiare, i biscotti, i gelati dai gusti sia tradizionali che speciali come quello allo zafferano, mandorla e limone. Corrado Assenza è famoso per i suoi accostamenti eclettici, figli della sua filosofia secondo cui il dolce e il salato siano retaggi culturali inventati da noi e gli ingredienti non sappiano per cosa siano nati. E quindi ecco che oltre ai grandi classici siciliani menzionati sopra, compaiono torte con peperoni e pompelmo rosa, con basilico e albicocche, con peperoni grigliati e mandorla. Ne cito tre ma la scelta è vastissima e, luoghi comuni a parte, qui ce n’è davvero per tutti i gusti.Quindi fatevi tentare in questo regno della pasticceria, sedetevi ai tavolini sul corso e mentre ammirate le meraviglie barocche di Noto, godetevi un momento di pura felicità e tasso glicemico alle stelle. Ne vale sempre la pena.
Caffè Sicilia, Corso Vittorio Emanuele 125, Noto. Tel 0931-835013. Pagina Facebook
Noto – Il Crocifisso da Baglieri
Siamo ancora a Noto, nella parte alta della città. Al Crocifisso da Baglieri, capitanato dal proprietario e chef Marco Baglieri, troverete una cucina che vanta i migliori piatti della tradizione siciliana, elaborati in maniera raffinata. Solo materie prime locali di altissima qualità, i piatti oltre ad essere davvero buoni sono anche molto belli e curati. Tra gli antipasti segnaliamo il turbante di pesce bandiera con salsa di finocchi e zafferano, l’arancino di melanzane su fonduta di ragusano Dop, il tipico macco di fave con quenelle di ricotta vaccina e mollica arrostita, l’antipasto rustico (10 euro). Fra i primi gli ottimi ravioli di ricotta con sugo di maiale, le casarecce alla palermitana (ovvero con le sarde, 12 euro), gli spaghetti cacio e pepe con ragout di agnello. Tra i secondi, delizioso il coniglio alla stimpirata con verdure in agrodolce di miele di Zagara d’arancia (13 euro) e il filetto di alalunga in crosta di pistacchi e sesamo. Dulcis in fondo l’ottimo biancomangiare di mandorle. Anche qui prezzi assolutamente ragionevoli e incredibile rapporto qualità prezzo, la cena dal Crocifisso vale davvero la pena, per la cura con la quale lo chef e uno staff tutto di giovanissimi si prodiga per realizzare una ristorazione di qualità, attenta alla sostanza ma anche alla forma. Una menzione speciale anche alla carte dei vini, che offre il meglio della produzione vitivinicola della Sicilia e in particolare di questa zona. Chic il ristorante, che dopo un recente restyling ha ulteriormente migliorato l’arredamento lavorando sulle luci e le tonalità cromatiche.
Ristorante Il Crocifisso da Baglieri, Via Principe Umberto 48, Modica alta. Tel 0931-571151. Sito
Ragusa Ibla – Ristorante Il Duomo
Ragusa Ibla, patrimonio Unesco anche lei. A due passi dal Duomo di San Giorgio, in via Bocchieri, un palazzetto barocco ospita il ristorante Il Duomo di Ciccio Sultano, un gioiello culinario da due Stelle Michelin. La cucina, neanche a dirlo, è strepitosa, da provare una volta nella vita. Sultano è un Re dei fornelli e i suoi piatti, intrisi di Sicilia, richiamano tutto lo sfarzoso barocco dell’isola. Potreste cominciare con un polipetto verace, salsa verde all’arancia e capperi iblei canditi o con la triglia farcita con pan chinotto, zuppa bianca di pesce e limoni oppure con il ‘Volete che faccia lo chef?’ crudi e cotto scelti a sorpresa da Sultano. Fra i primi citiamo il commovente spaghettone in salsa moresca taratatà con bottarga di tonno e passata di carote, gli gnocchi di patate al ragusano dop con polpettine di seppia e maiale, sugo di vongole e cozze e salsa alla carbonara e ancora lo spaghettino con astice blu e scampi mediterranei con pacchero e melanzana. Fra i secondi la superba ricciola con fiori di capperi iblei e olive nere “fiore”, farcite di pasta di mandorla romana, con baccelli di fagiolini e salsa fumè, o l’agnello glassato di Sicilia e il suo mondo con salsa di formaggio di pecora e germogli di campo, e ancora il maialino nero dei Nebrodi allevato allo stato brado con sugo dello stesso, cioccolato e cavolfiore nero al BBQ. Infine i dolci, come il cannolo di ricotta vaccina con zuppa calda di fichi d’India e sorbetto di mandorla pizzuta o le lingue di gatto di nocciole dell’Etna con gelo di mandorla pizzuta d’avola, sorbetto di cacao e salsa alla vaniglia bourbon e polvere Kawa. Servizio impeccabile e non affettato, il ristorante dentro è elegante senza essere eccessivo, la sensazione è quella di entrare in una casa aristocratica. E per chi volesse provare l’esperienza stellata senza alleggerire troppo il portafoglio, Ciccio Sultano ha ideato il Gourmet Rapid Lunch, un menu a sorpresa (di pesce o di carne) per il pranzo: tre portate (antipasto con amuse-bouche, pasta o secondo e dessert) con acqua, caffè e piccola pasticceria a 45 euro, sale a 59 euro se si vogliono aggiungere due bicchieri di vino, con 1 euro in più arriva anche il terzo bicchiere. Un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, la cucina siciliana al suo massimo splendore.
Ristorante Il Duomo, Via Bocchieri 31, Ragusa Ibla, tel 0932-651265. Sito