Obesità, un’etichetta contro il cibo spazzatura

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Obesità, un'etichetta contro il cibo spazzatura. "Questo snack può causare l’obesità": non siamo abituati a leggere qualcosa del genere su un pacchetto di merendine ma presto potrebbe diventare la normalità. Consumer International e World Obesity Federation hanno lanciato l’ipotesi di una “Convenzione Globale” contro il cibo poco salutare, più efficace – secondo quanto si legge nel documento elaborato dalle due associazioni mondiali – rispetto a una serie di regole lasciate alla buona volontà dei singoli paesi, perché vincolante e imposta dall’alto.

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In cosa consisterà? Le misure sono per certi versi simili a quelle ormai note che sono state adottate per le sigarette: una convenzione, legalmente vincolante per i paesi che l’hanno ratificata, è stata approvata per quanto riguarda il tabacco ormai più di dieci anni fa, nel 2003. ”Siamo nella stessa situazione degli anni ’60, quando l’industria del tabacco affermava che non c’era niente di sbagliato nelle sigarette e nel giro di 30-40 anni sono morte milioni di persone – sottolinea Luke Upchurch di Consumer International – Se non si agisce ora rischiamo di avere la stessa intransigenza da parte delle industrie alimentari”.

Gli strumenti previsti per questa campagna anti-obesità (le persone in sovrappeso o obese sono ormai più di mezzo miliardo nel mondo, il 10% degli uomini e il 14% delle donne, con la maggioranza concentrata nei paesi in via di sviluppo) saranno innanzitutto rappresentati da uno stop agli spot del cosiddetto “cibo spazzatura”, soprattutto quando potrebbero essere esposti i bambini, maggiori tasse per scoraggiare i consumi ed infine le etichette sulle confezioni (tanto discusse già nel caso delle sigarette) che indicano quali danni per la salute può causare il consumo dell’alimento venduto. Anche se Upchurch aggiunge: ”Sono necessarie misure più stringenti di queste, ma se qualche governo dovesse decidere che anche questo tipo di etichette possono essere utili noi supporteremmo la scelta”.

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Fra gli obiettivi anche la rimozione dei grassi artificiali da cibo e bevande entro cinque anni e l’uso di immagini shock sugli effetti dell’obesità per accompagnare i messaggi che avvisino del pericolo per la salute.

© Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa

A cura di Fps Media