
Atenze a Lecce. Nella prima locanda storica della città, i leccesi venivano a celebrare le occasioni importanti, a festeggiare i matrimoni, a godersi un servizio da Grand Hotel. Aperta negli anni ‘90, questa dimora nobiliare del ‘700 era diventata il salotto buono della città, la meta della vita sociale. Il Patria Palace era nato così, affacciato sulla piazzetta Riccardi, ma soprattutto sulla Basilica di Santa Croce, uno degli esempi più alti del barocco leccese. È il suo rosone centrale a dare la caratterizzazione del logo del ristorante Atenze, nome che nasce dalla fusione di due città: Atene e Firenze.
L’edificio sembra quasi protendersi verso basilica, con le ampie finestre delle camere che danno su Santa Croce, le suites con spazio esterno e soprattutto la terrazza che ospita ristornate e bar. Si chiama Sira ed è aperta nella bella stagione per accogliere gli ospiti interni ed esterni. In essa si racchiudono il ristorante Atenze e il cocktail bar Barba’s, entrambi al piano terra durante le stagioni più fredde. Si viene qui per aperitivo, cena e dopo cena. Come a Roma, anche Lecce ha dato il via a un movimento verticale di riscoperta delle terrazze. La città infatti non è direttamente affacciata sul mare (sebbene abbia una sua costa) ma può guardare sia lo Ionio che l’Adriatico puntando sulle strutture più alte.
La cucina è affidata all’executive chef Ivan Bruno, nato e cresciuto a Lecce, con qualche incursione in altre strutture ristorative italiane. Da Atenze si possono assaggiare piatti alla carta che si combinano in tre menu a degustazione, uno da 70, uno da 90 e uno da 120 euro a persona. Dimenticata la ristorazione classica d’hotel, oggi la proposta punta a una maggiore eleganza e pulizia, senza accantonare del tutto prodotti e ricette del territorio. La cucina salentina è presente in diversi passaggi – come nel pasticciotto salato, burrata di Andria, gamberi e crema inglese salata aromatizzata alla vaniglia (22 euro), la pasta mista alle cozze (18 euro), o le polpette di polpo scottate su stracciatella emulsionata e zucca aromatizzata alla menta (20 euro) – ma senza scadere nella versione più turistica. Per mangiare a Lecce nel pieno del centro storico ma con un servizio e un contesto da “grande città”.

Tra i piatti del menu le capesante scottate con salsa alla mandorla, porri scottati, pesca e riduzione di porto (22 euro), il risotto con crema di barbabietola, menta e anacardi (22 euro), il tagliolino mantecato con aglio nero, burrata, zeste di limone candito e “formaggio dei poveri” (20 euro), il filetto di vitello con peperoni cornetto aromatizzati alla mentuccia e mostarda all’aneto (28 euro), il darne di spigola, zucchine alla scapece e mantecato di yogurt greco allo zafferano (26 euro).
Sempre lo chef Bruno cura anche le colazioni, dove spuntano formaggi e salumi, nodini, mozzarelle e mostarde, ma anche torte e i pasticciotti alla crema e al cioccolato della famosa pasticceria Natale.
Per bere invece al piano terra e d’estate sempre in terrazza, il Barba’s punta su una carta dei cocktail sia da aperitivo che da dopo cena. Ad accompagnare le bevute anche una proposta di piattini studiati dallo chef Bruno. I drink sono stati pensati e realizzati dal bartender Davide De Vito che ha portato le sue esperienze negli 8 signature, che si affiancano ai classici e alla carta degli spritz.

Tra le proposte di casa troviamo il Santa Croce con rum agricolo, Barbados rum, pesca, gelsomino, latte (16 euro), il Fizz and Love con gin, pepe rosa, lampone, Cointreau, soda (13 euro), il Panacea con vodka, camomilla, miele, basilico, prosecco (13 euro).
L’albergo, che fa parte del gruppo di ospitalità italiano HO Collection, particolarmente presente sul territorio pugliese, è stato ristrutturato per rendere più moderni, freschi e vivibili gli spazi. Via la mobilia e le pareti scure, spazio invece alla luce naturale e ad ambenti aperti. L’arredamento è stato curato dalla designer barese Mina Ignazzi che ha lavorato in sottrazione lasciando comunque integri alcuni elementi storici, come il lampadario Venini all’ingresso e il soffitto a cassettoni che sovrasta la reception. In tutto le stanze per l’accoglienza sono 60, tra camere e suite, arredate in modo coerente con gli altri spazi, lasciando però inalterate le planimetrie originali. In più sono stati aggiunti nuovi pezzi d’arte, come alcune ceramiche dell’artista Enza Fasano e il disegno di ceramiche all’ingresso dell’artista leccese Pierpaolo Gaballo, il cui studio non è che a pochi passi dall’hotel.
Atenze – Patria Palace. Piazzetta Riccardi 13, Lecce. Tel. 0832 245111. Sito. Facebook. Instagram