Puntarella Roof, seconda cena in terrazza con Enrica Della Martira. Dopo il successo del primo appuntamento con Nestor Grojewski, mercoledì 11 giugno è la volta dell'esuberante e toscanissima Enrica Della Martira, reduce dal successo di Masterchef Italia dove si è classificata terza, dietro a Federico e Almo. Ma questa è ormai storia. Il futuro? Un blog, un libro e qualche esperimento culinario. Come quelli che assaggeremo sulla terrazza di via della Trinità dei Pellegrini. (qui il menu).
ATTENZIONE LA CENA MASTERCHEF DELL11 GIUGNO E' SOLD OUT
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Enrica, non possiamo non partire da Masterchef, sei arrivata terza con un grande successo di pubblico. Un momento che ricordi più volentieri e invece un episodio che cancelleresti dal programma.
Non dimenticherò mai quando sono riuscita a fare un piatto a base di ingredienti poveri: mi hanno fatto un sacco di complimenti e addirittura Bastianich ha detto a un altro "Perché lei è una delle più brave qui!". Sono cresciuta di mezzo metro per la felicità. Un momento invece che vorrei cancellare in assoluto è quella volta che ho fatto un errore madornale e sempre Bastianich mi ha fatto piangere. Avevo giurato che non avrei pianto e poi alla fine due lacrimucce me le ha fatte versare. Ma ero proprio entrata nel panico quando dovevo replicare il piatto della chef Cristina Bowerman: è stata proprio una cosa che non sono riuscita a fare. C'era una salsa che non avevo assolutamente capito com'era e da lì ho sbagliato tutto.
Le tue pagelle a Masterchef 3 le abbiamo lette su Puntarella Rossa: a distanza di tempo, le confermi?
Sì sì, confermo tutto.
Un personaggio promosso e uno bocciato.
Promuovo Alberto, per forza. Alberto è promosso su tutta la linea. Perché riesce a fare una meraviglia con qualunque cosa. Boccio Eleonora perché fa poco onore alle donne, è stata poco elegante.
Tornata a casa dopo l’esperienza in tv, cosa ti è cambiato? Cosa fai adesso?
Mamma mia, è cambiato tutto! Faccio mille cose contemporaneamente perché lavoro e poi nel frattempo tento di scrivere un libro sul pane, bellissimo (a proposito mi hai telefonato appena uscita da un mulino a Montespertoli). E poi dovrebbe uscire il mio blog, mi hanno chiesto di fare da testimonial per delle aziende di prodotti… insomma: tutto molto divertente, anche molto strano e completamente inaspettato.
Un libro sul pane? Dacci qualche anticipazione.
L'idea di base è raccontare i pani bellissimi che abbiamo in Italia e di accompagnare delle ricette da mangiare col pane. L'idea è quella di sporcarsi le mani, di far le scarpette, proprio mangiar di gusto. Tutte cose facili ma che ti fanno venire appetito. E non ti viene voglia di guardare i piatti come fossero opere d'arte ma proprio infilarci dentro un pezzo di pane e mangiare.
Tutto questo mentre continui a fare il lavoro che facevi prima, l'agente di commercio?
Esatto. Sì sì, continuo a farlo. L'ho fatto mentre guardavo Masterchef in onda, lavoravo come una matta. Adesso è un periodo più tranquillo ma tra un paio di settimane ricomincia il lavoro duro. E allora fare tutto insieme sarà complicato ma ci proveremo.
Qual è il ristorante migliore dove hai mangiato?
Eh, questa è veramente difficile… Posso dirti a casa di mia nonna?
Va bene, accettiamo la tua risposta come buona. E invece qual è lo chef più simpatico e più bravo che hai incontrato?
Beh, ho una passione per Marco Stabile di Firenze, anche se ti devo dire fuori da Firenze Enrico Crippa è eccezionale, l'ho conosciuto nella sua cucina e mi è sembrato anche uno molto simpatico, alla mano e molto tranquillo. Ho scoperto che ci sono molti chef che sono molto più sereni e tranquilli di quello che pensavo.
Perché fare lo chef è un lavoro molto stressante?
Sinceramente è faticosissimo. Anche se poi ho visto che in realtà spesso e volentieri sono delle persone piacevoli anche sul lavoro. La cucina di Marco Stabile ad esempio è a vista, quindi li vedi lavorare e sono sempre sereni.
Parliamo della cena in terrazza: cosa ci dobbiamo aspettare? Quale sarà il piatto forte e perché hai pensato a questo menu?
Ci sono un paio di cose prettamente toscane, anche se l'avrei potuto rendere ancora più regionale. L'ho pensato in realtà svegliandomi la mattina e riflettendo sulle cose che a me per prima sarebbe piaciuto mangiare al ristorante. C'è anche lì da utilizzare il pane, a parte ovviamente nel primo, però la presenza del pane, anche negli antipasti sarà fondamentale. E poi c'è la "ciccia cruda" come la chiamiamo noi in toscana che è un'altra delle mie grandi passioni. Da piccola rubavo i pezzettini di carne dal banco del macellaio… Nel menu emergono un po' i ricordi un po' i sapori (in questo caso nel primo) che sperimento. Perché, lo ammetto, faccio un sacco di esperimenti e quindi anche per voi preparerò questo risotto che è una mia creazione un po' particolare, un po' diversa dal solito.