"Il carretto passava e quell'uomo gridava…Pizza e Mortazza". Magari Lucio Battisti oggi si ispirerebbe ai ragazzi che con un'Ape rosa a chiazze bianche corrono in giro per Roma, parcheggiano, aprono un bancone nella parte posteriore del veicolo e giù ad affettare mortadella e ad imbottire belle porzioni di pizza bianca. Pizza&Mortazza è il servizio che porta fin sotto casa tua il grande classico romano in materia di cibo di strada: focaccia (la chiamerebbero fuori dalla Capitale) farcita del salume felsineo, affettato fino fino. Le tappe più battute sono quelle del martedì (12:30-14:30) in via della Bufalotta 255 e del venerdì/sabato al Lanificio 159 (via di Pietralata) intorno a mezzanotte. Ma per le feste si aggiunge il sabato mattina dalle 11 fino al pomeriggio inoltrato, in via Ugo Ojetti (Talenti) e la notte di san Silvestro, fuori dalla discoteca Rebel Rebel (sulla Salaria dietro agli studi Sky, all'incrocio con via Sambuca Pistoiese). Ma per mantenersi aggiornati, meglio consultare il sito.
"Noi non aspettiamo il cliente, ma lo andiamo a servire – scrive il bel sito che racconta l'iniziativa – "Pizza&Mortazza piace al palato e anche… alla vista". In effetti in mezzo al grigiume del traffico cittadino, il tenero Ape car trasformato in bottega ambulante, dipinto di rosa mortadella, è una specie di mosca bianca. La scelta non è casuale: "Il mezzo di trasporto è unico, versatile ed innovativo, pur restando legato al concetto di tradizione e di Made in Italy".
Ma non di sola estetica accattivante vive l'uomo (manco la donna). Ecco che l'Ape operaia – così l'hanno ribattezzata i creatori di Pizza&Mortazza – si dischiude e si trasforma in una vera e propria cucina prepara panini: oltre al grande classico (che costa dai 2 ai 3 euro), propone anche Pizza e prosciutto, birra e bibite. "Un’alternativa gastronomica tradizionale e semplice al mordi e fuggi quotidiano, uno spuntino che a Roma rappresenta un “must”, un prodotto che piace un po’ a tutti: giovani e anziani, ricchi e poveri. Una merenda economica ma gustosa e di qualità".
Per quanto riguarda la qualità, la raccomandazione sovrana, in questi casi, è una sola (dopo aver scelto prodotti di ottimo standard): affettare la mortadella finissima. A Bologna, il salumiere esperto dice che la fetta deve essere così sottile da risultare quasi trasparente. I più teatrali se la stendono con uno svolazzo davanti alla faccia e garantiscono che attraverso di essa vedono la sagoma del santuario che sta in cima alla città: "Soccia si vede san Luca!", è la frase che conclude una buona affettatura…