Tempio di Iside

via Pietro Verri 11 (Colosseo) Tel. 06-7004741 Giorno di chiusura: domenica
 
Se arrivi verso le nove, puoi vedere delle signorinelle piuttosto dimesse, struccate e con gli zoccoli, che entrano nel portone nero. Se poi quel portone lo varchi qualche ora dopo, potrai trovare le stesse signorinelle in forma splendente con tacchi a stiletto e corpi sinuosi e scoprirai che sono delle signore pornostar e che quello è il Colosseum night club. Contraddizioni della modernità, perché il club si trova stretto tra due templi di Iside. Il primo è quel che resta del tempio eretto alla divinità egizia della maternità e della fertilità, Iside, simboleggiata da una vacca, la Scandalosa e la Magnifica, la Prostituta e la Santa. Il secondo, a destra del night, è il ristorante Tempio di Iside, con il suo magnifico dehor, ristoro e benedizione nella calura romana. La zona è via Verri, tra via Labicana e via Merulana, a due passi dal Colosseo. Piazza Iside, a fianco, è stata rimessa a posto di recente, la fontana dove si abbeveravano i cavalli del primo stabilimento Peroni è stata restaurata, rifatti sampietrini e selci, installate panchine di travertino, realizzato un giardinetto di melangoli (aranci amari).
Il crescente successo del ristorante si deve, certo, alla piacevole frescura, ma anche agli straordinari crudi di pesce che arrivano copiosi su piatti depositati tre metri sopra il tavolo e a pochi centimetri dal cielo. Il locale ha anche una parte interna, piuttosto kitch e inguardabile con tutti quegli stucchi, ma da un paio d'anni si è allargato pochi metri a destra, guadagnando spazi in interni e soprattutto in esterni. Il patron, il calabrese Francesco Tripodi (con compagna venezuelana), è piuttosto molesto e circuisce il povero cliente con battute a raffica e calembour di dubbio gusto. Suo obiettivo primario, rifilare un Critone Librandi, vino calabrese s'intende, a chiunque faccia l'errore di tentennare. Su 2spaghi c'è la testimonianza di un cliente che lo ha sentito esortare a "ciucciare le teste dei pesci nei piatti". Incommentabile.
Detto questo, la carrella di antipasti crudi e cotti è fantastica. Come nel pranzo di Babette, arrivano di continuo nuovi piatti di scampetti crudi, tartare di tonno, gamberi, mazzancolle capesante (una p? non l'ho mai capito) e ogni ben diddio. A seguire ci sono primi di livello, spaghetti al riccio, scialatielli con uova di Sanpietro e scampi. Poi pescetti al forno o alla griglia a volontà. Si chiude con cassata e cannoli. Il voto finale alla cucina sarebbe stato oltre sette, se non fosse che un amico puntarella è incappato in una pessima tagliata di tonno, votata con un quattro tondo. Incidente di percorso, si presume, perché il livello normalmente è ben al di sopra della media.
Non è un incidente invece, ma pura e furbizia commerciale, il conto che ci è stato propinato. Considerando che ci siamo strafogati con un quintale di antipasti e con un dentice e con il Critone di cui sopra, non è neanche poi eccessivo. Se non fosse che la ricevuta riporta solo due menu a prezzo fisso, 52,5 cadauno, senza ulteriori spiegazioni. Il prezzo fisso non ce l'aveva annunciato nessuno e del resto i prezzi erano inverificabili non avendoci portato nessun menù. Epperò, digeriti difetti e approssimazioni, si esce dal Tempio con la voglia di tornarci e in fretta.
Bonus: il dehor, gli straordinari crudi
Malus: il servizio invadente e sciatto, il conto piuttosto salato
I NOSTRI VOTI
Cucina: 7
Ambiente: 8
Servizio: 4
Prezzi: medio alti
 
Le altre guide: c'è solo nel Mangelo, che gli dà un bel 7 in cucina