Ninù a Roma, in centro il ristorante di pesce con cocktail bar e b&b

ninu roma

Ninù a Roma. Un romano che vuole mangiare in Centro non ha vita facile: traffico, ricerca infinita del parcheggio, ristoranti con prezzi (e gusti) per turisti e una scelta non troppo ampia, ma i locali di qualità ci sono, se uno sa cercare. Come Ninù, aperto nell’estate 2023, che nasce in risposta a questo: un posto confortevole dove mangiare del pesce fresco nel centro storico senza spendere chissà quanto.

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Altra garanzia sono i nomi: quello di Alessandra Marino – l’imprenditrice – e l’executive chef Marco Gallotta. Lei l’abbiamo già conosciuta con il suo progetto storico ‘Gusto, sempre in zona. Lui invece lo abbiamo incontrato sempre nella cucina di ‘Gusto, alla guida di Primo al Pigneto per dieci anni e come consulente a La Quercia.

Ninù a Roma

L’ambiente 

Ninù in via della Frezza è una vera casa a due piani, quella dove ha vissuto Alessandra per lungo tempo ed ora trasformata in ristorante, cocktail bar, caffetteria e B&B. La strada con i sanpietrini, il dehors con le lampadine appese e l’edera che si arrampica sulla facciata incorniciano perfettamente il locale.

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L’obiettivo non è stupire con effetti speciali di arredo o impiattamenti stravaganti, ma puntare alla gentilezza del personale in sala e lasciare l’ambiente originario. Salta subito all’occhio, infatti, la sala con i novemila volumi di arte contemporanea e antica, collezione preziosissima di Alessandra. Gli spazi che ospitano i cento coperti sono occupati poi da fotografie, sculture contemporanee ed oggetti curiosi presi in giro per il mondo.

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Al piano terra c’è la grande cucina del ristorante, ben visibile anche dalla strada esterna, e la piccola cucina originaria della casa: praticamente un locale nel locale, un contenitore a vetri con un’isola di marmo che può ospitare fino a 12 persone per piccoli eventi privati o show cooking. Il dehors è ispirato invece ai caffè parigini di fine Ottocento con una tenda a righe rosa e una sola fila di tavoli in ferro nero disegnati dalla stessa Alessandra. Al piano di sopra ci sono solamente tre stanze, ognuna diversa dall’altra, tra cui una suite. Tutti spazi collegati perfettamente tra loro con l’obiettivo di dare continuità all’ospite sia concettualmente che negli ambienti. Dopo l’aperitivo, il cliente può continuare con la cena e, perché no, trattenersi a dormire al piano di sopra come se fosse a casa sua.

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Cosa si mangia da Ninù

L’operativo della cucina è affidato al giovane chef Simone Ianiro, ma è accompagnato dall’executive chef Gallotta che troviamo spesso ai fornelli. “Quello che manca nel centro storico sono delle carte con prezzi accessibili e materie prime selezionate” ci racconta Gallotta. Viene data una grande importanza ai fornitori, che mano mano devono diventare degli amici tale è il rapporto di fiducia instaurato. “Spesso siamo già al telefono con la pescheria alle sei del mattino” prosegue lo chef. Una cucina di pesce, quindi, ma viene lasciato un piccolo spazio anche a chi preferisce la carne. Nel menu “Pesce fuor d’acqua” troviamo l’involtino saltimbocca di vitella (18 euro), il filetto di manzo, spaghetto pomodoro e basilico (14 euro), fettuccine al ragù di manzo battuto al coltello, parmigiana e prosciutto con bufala per un totale di sei piatti. Dal menu sono stati omessi di proposito i classici romani come cacio e pepe o carbonara.

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Ninù offre un servizio che copre l’intera giornata, dalla colazione al dopo cena. La colazione è servita al tavolo e da ottobre spazio anche a una piccola carta del salato con un solo tipo di uovo, l’omelette. Al mattino ci sono due menu: la carta semplice e poi una lista di piatti che viene servita dalle ore 11 alle ore 18 e contempla pranzi o spuntini light fatti da insalatone (dai 14 ai 24 euro), avocado toast (14 euro), toast con spada affumicato, formaggio e fichi, frittura di paranza (24 euro), ostriche e cannellone di baccalà (12 euro).

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Un menu particolare che copre un orario altrettanto particolare, quello in cui la brigata di cucina è impegnata già sul servizio serale e il cliente invece ha fatto già colazione ma vuole ugualmente spizzicare qualcosa. In questo modo la cucina di Ninù è sempre operativa. L’orario dell’aperitivo prevede due formule: quella a 15 euro con il drink della casa e tre assaggi della cucina, oppure quella a 20 euro con bollicina e assaggi. I menu si possono integrare con monoporzioni di ostriche, gambero crudo, frittura di anelli di calamari, tartare o burro e alici.

Abbiamo chiesto allo chef quali sono i cavalli di battaglia di Ninù ma non si è sentito di escluderne qualcuno, quindi con il computer alla mano ci ha letto direttamente le preferenze dei suoi clienti in base agli ordini fatti. Primo in classifica il cannellone di baccalà (14 euro), a seguire il pacchero con polpo, datterino glassato, timo e limone (16 euro), cevice di ricciola (22 euro), insalata di calamari leggermente scottati e salicornia (16 euro) e l’immancabile spaghetto con le vongole (18 euro).

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I fornitori di Ninù sono tutti produttori locali. La frutta e verdura vengono scelte personalmente degli chef al mattino, il pesce è di Galluzzi, la carne di Bombelli, l’olio di Cervo Rampante mentre la pasta è di Felicetti, Bottega Gamberoni e quella all’uovo è fatta in casa.

Ninù. Via della Frezza 43, Roma. Tel. 06 87644813. Sito. FacebookInstagram.
Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 23; chiuso il lunedì.

 

 

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