Vinificio Roma, a Testaccio il nuovo spazio dedicato al vino naturale

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Vinificio Roma. Quando si parla di quartieri a Roma è un po’ come parlare di piccole città. Da una zona all’altra possono cambiare tante cose: ogni piazza ha una sua vita, con le sue botteghe, i negozi di riferimento, i luoghi di ritrovo. E poi ci sono quei quartieri storici che nel corso degli anni hanno subìto varie trasformazioni, come San Lorenzo e Testaccio. A settembre 2020 il primo ha visto la (ri)apertura di Pastificio San Lorenzo, al piano terra dell’ex Pastificio Cecere; il 16 marzo 2022 la stessa proprietà ha inaugurato, a Testaccio in piazza dell’Emporio, Vinificio.

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Ci piace definirlo il ‘fratello punk’ di Pastificio: volevamo rendere esplicito il legame tra le due attività, anche se non direttamente, perché in entrambe ritroviamo un’anima rétro e contemporanea allo stesso tempo, e sia Vinificio che il Pastificio San Lorenzo sono nati in due quartieri storici di Roma che a nostro avviso stanno vivendo una grande fermento sociale e gastronomico. Una fase di rilancio che ci piace vivere contribuendo a modo nostro, condividendo la passione per il buon cibo ed il buon vino”, spiegano i soci delle due realtà.

Vino naturale a Testaccio

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Per realizzare Vinificio abbiamo pensato che servisse un progetto di respiro ampio e internazionale, che racchiudesse tutte le nostre passioni in un unico grande contenitore: vino naturale, musica, arte e una proposta gastronomica fresca e contemporanea che convivono in perfetto equilibrio”, continuano i soci. Partiamo dal grande protagonista: il vino naturale, una passione che unisce tutti coloro che fanno parte di questo progetto. Per molti una moda, per altri un genere tutto nuovo, per i soci di Vinificio un mondo da far conoscere grazie anche al locale appena inaugurato che si pone come luogo aperto e familiare, ma anche di confronto e scoperta. Torna così il forte legame con Testaccio: sono in pochi quelli a sapere che nel XIX secolo, in questo quartiere si trovavano terreni adibiti a vigne e depositi per il vino posizionati all’interno del Monte dei Cocci, rilievo formato da frammenti di anfore che arrivavano dalle vie commerciali del Porto Fluviale. “La nostra speranza è che Vinificio possa contribuire a dare la definitiva spinta verso un nuovo ciclo commerciale e culturale di tutta la zona”.

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A dirigere cantina e sala c’è Alessandro Antognozzi (con esperienze nel gruppo Sorpasso/Passaguai e come head sommelier da Acquasanta), con un’importante selezione, in continua evoluzione, che al momento conta oltre 500 referenze di vini naturali provenienti da tutto il mondo, con particolare attenzione alle etichette di Italia e Francia. L’obiettivo, in realtà, è ancora più ambizioso: raggiungere le 1.000 referenze entro l’autunno 2022.

Cosa si mangia da Vinificio

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Il locale si sviluppa su due grandi ambienti e a collegarli c’è un lungo bancone angolare. In totale, si contano circa 200 coperti interni, più 40 esterni. Al design ci ha pensato lo studio More Than Arch di Roma, realizzando uno spazio che fondesse diversi stili: industriale, rétro e contemporaneo.

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La cucina è affidata ad Alberto Mereu, con alle spalle un’intensa gavetta da Heinz Beck a La Pergola, per poi dedicarsi a esperienze molto diverse tra loro, dai ristoranti gourmet a progetti legati alla cucina della tradizione, fino a realtà agricole. Una formazione trasversale che oggi sfrutta per la nuova avventura da Vinificio e le tre differenti sezioni in cui è suddivisa la proposta gastronomica: Tapas, Bottega e Cucina. Prendendo spunto dalla tradizione madrilena, le tapas (singola 2,5 euro, cinque 10 euro) raccolgono una decina di proposte in esposizione al bancone. Alla fetta di baguette vengono abbinati prodotti e ricette locali, per esaltare la materia prima. Troviamo quindi Baccalà mantecato e peperoni, Pomodoro infornato alla pizzaiola e pecorino stagionato e ancora Guacamole di broccolo romanesco e peperone crusco e Patè di fegatini e carciofo alla romana.

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Passando alla sezione bottega, c’è la possibilità da un corner del banco dedicato a salumi e formaggi tra circa 15 prodotti selezionati da produttori artigianali che ruotano a seconda della stagione e delle disponibilità, dal prosciutto di Cinta senese alla Mortadella La Marisetta. Mentre i formaggi, laziali, sono serviti con composte artigianali.

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Infine la cucina, con la sua breve carta di 12 proposte senza alcuna distinzione tra antipasti, primi e secondi, così da dare al cliente libera scelta di ordinare nell’ordine che più preferisce. Tra queste ci sono il Krapfen di aringa affumicata (8 euro), il Prosciutto di tonno (14 euro), i Gobbetti fritti e maio al lime (14 euro), la Lingua affumicata e sedano rapa (12 euro), la Quaglia ripiena (16 euro).

Passione, vino naturale, cibo, musica ed eventi. Questi due sono gli ultimi tasselli che vanno a comporre il puzzle del nuovo locale di Testaccio. Oltre a un calendario di appuntamenti in cui si alternano dj e artisti, Vinificio è anche un luogo di confronto, come dicevamo all’inizio: per questo, sono in arrivo incontri con produttori ed eventi con ospiti da tutta Italia.

Vinificio. Piazza dell’Emporio 1, Roma. Tel. 389 1798451. Sito. Facebook. Instagram
Aperto tutti i giorni dalle 18 alle 2, la domenica dalle 12