La frode della Passata Petti finto toscana, mentre aumentano i sughi cinesi. La famosa passata toscana Petti, attivissima sui social (ora bombardati di insulti), non era toscana. Così almeno pare secondo le attività delle forze dell’ordine che hanno sequestrato tonnellate di falso pomodoro “100 per 100” italiano, anzi toscano, che non lo era. Nel frattempo, si segnala un aumento di importazione di pomodori cinesi. Ma andiamo per ordine.
I militari del comando carabinieri per la Tutela Agroalimenta hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nello stabilimento produttivo e il deposito della Italian Food Spa – Gruppo Petti, che si trovano a Venturina Terme e Campo alla Croce di Campiglia Marittima (Livorno). Ordine emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno. Sei persone sono indagate per concorso in frode in commercio.
Sono state sequestrate 3.500 tonnellate circa di conserve di pomodoro in bottiglie, vasi di vetro, barattoli, pacchi e bricks, già confezionate e etichettate come “pomodoro 100% italiano” e/o “pomodoro 100% toscano”; 977 tonnellate circa di prodotto semilavorato e concentrato di pomodoro di provenienza estera (extra-UE), in fusti e bidoni, per un totale di 4.477 tonnellate e per un valore commerciale di 3 milioni di euro.
Bene, si dirà, sventata una frode in commercio. Eppure la domanda da porsi è: per un’azienda truffaldina scoperta, sempre se verranno confermate le accuse, quante ce ne sono che ancora operano tranquillamente nel mercato? Per questo appare inquietante una notizia che arriva dalla Coldiretti: nel 2020 sono aumentate del 17% le importazioni di derivati del pomodoro dalla Cina che con la spedizione di 69 milioni di chili è il principale fornitore dell’Italia nell’anno del Covid.