La Cannonata della Pasticceria Antonini / Cento cose da mangiare a Roma 8. Prima di Instagram, molto prima dei social, persino prima della televisione, c’era lui: Antonini. Il Signor Giuseppe Antonini, famoso anche per aver lavorato a corte, cominciò con una timida vetrina nel 1927, poi 2, poi 3, poi boom. Era il 1965: gli Antonini avevano cucinato per le maestranze del quartiere Prati e vivevano il vero “boom” economico che attraversava l’Italia.
Cento cose da mangiare a Roma / 8
Proprio da questo nasceva il nome “Cannonata”, vera ricetta iconica di questo indirizzo, fatta “solo”, se solo si può dire, con Pan di Spagna, cioccolato fondente, liquore e zabaione. Quello zabaione così buono, da essere quasi il marchio di fabbrica di Antonini. Come i veri vip, quelli molto numerosi che passano da qui e si innamorano della vetrina, la Cannonata ha nomi e soprannomi. La chiamano anche Tetta Nera o Cappello del Prete, la mangiano col cucchiaino, in torta e in monoporzione, a casa o ai tavoli di Via Sabotino, nel giorno del Signore per il pranzo della domenica. Diventa pure un “trabucos” ovvero un semifreddo avvolto in una cialda e ricoperto di cioccolato. Diventa un gusto di gelato. Diventa una ricetta da scopiazzare. Cosa non è quella Cannonata!
Nel frattempo qui dentro cambia tutto: gli Antonini si succedono, il locale si rinnova, si fa più brillante, elegante e spazioso, ci sono i tavoli anche dentro, ci sono gli aperitivi, c’è un nuovo logo, c’è Nanni Moretti che viene a girare un film, ci sarà anche un negozio per i prodotti a marchio, c’è Maurizio Antonini a raccontare questa storia formidabile. E poi c’è lei, la Cannonata, che non è cambiata di una virgola, ed è buona come la prima volta. Forse pure di più.
Nome: Cannonata
Di: Pasticceria Antonini
Dove mangiarlo: Via Sabotino, 19, 00195 Roma RM
Prezzo: 25 euro (torta da 4/5 porzioni)
Per chi ama: tradizione, anni ’80, liquore, Gemelle Kessler
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