Manifattura Firenze, il cocktail bar stile anni Trenta dove si beve italiano

Manifattura Firenze, il nuovo cocktail bar dove si beve italiano. Niente mezcal e vodka, qui i drink sono a base di Biancosarti, Amaro Sibilla Varnelli e Maraschino Luxardo e i risultati colpiscono piacevolmente i sensi e il palato. Miscugli ardimentosi dedicati a D’Annunzio, Meucci, Modugno e Carosone. Al ponte di comando di Manifattura troviamo Fabiano Fabiani, già bartender del Golden View e punto di riferimento per la mixology fiorentina, che guida questa rivoluzione nel segno dell’autarchia.

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Manifattura ha aperto ai primi di luglio in quella che una volta era una vecchia rimessa. D’Annunzio sicuramente avrebbe apprezzato questa scelta così ardita. Il locale si affaccia su piazza San Pancrazio, proprio di fronte al Museo Marino Marini. Il luogo giusto per un locale all’insegna dell’Amarcord. Basta varcare l’ingresso per venire catapultati in un’atmosfera d’altri tempi. La musica di sottofondo propone canzoni italiane degli anni Trenta e Quaranta. Specchi, luci soffuse, arredi che sembrano usciti da qualche film in bianco e nero con Vittorio De Sica. Un viaggio nel passato, alla riscoperta di distillati e amari che sono ormai nell’album dei ricordi.

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A guidare questa rivoluzione a colpi di seltz Fabiano Fabiani, lo storico bartender del Golden View: al termine della Florence cocktail week, pochi mesi fa, aveva annunciato il momentaneo ritiro dalle scene per prendere una pausa e sposarsi. Ricaricate le pile e convolato a nozze, è tornato dietro il bancone per un progetto che fin da subito ha gli occhi puntati addosso. L’idea è di proporre solo etichette italiane, soprattutto quelle che rischiano di scomparire, incalzate come sono da brand più alla moda e cocktail vintage o inventati di sana pianta ma sempre vecchio stile. Da Manifattura si beve italiano e, incredibile ma vero, non fanno assolutamente rimpiangere un Moscow mule o un Mojito.

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Basta dare un’occhiata alla carta dei drink per rendersi conto del perché. Il linguaggio usato per presentare le bevute sarebbe piaciuto ai futuristi: I nostri per aperire al seltz (5 euro), in faccia al logoramento delle cadenze moderne la vacuo ricetta di una bevuta senza tempo. Troviamo così Littorina (Alchermes fiorentino in succo di limone), Vin spruzzat, Rosso, Mezzo e mezzo. Se si vuole “aperire al bitter” (5 euro) la scelta è tra Garibaldi, La diciannovesima buca e Bicicletta. Per chi ama i drink al prosecco (8 euro) o meglio per chi vuole aperire al prosecco si può provare il classico Bellini, il Rossini, il Mimosa, il Puccini (con i mandarini) e il Tintoretto (con il succo di melograno).

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Le soddisfazioni maggiori arrivano dai corroboranti nazionali (8 euro): Lu’ Carzola’ con Caffè Borghetti e Anice secco Varnelli, Milano Torino con bitter Campari e Punt e Mes e gli evergreen Negroni e Americano. I Miscugli ardimentosi (10 euro) sono invece dedicati ai personaggi famosi. Così lo Svan è per D’Annunzio, Chiamata per l’Avana è dedicato a Meucci, Tenda Rossa (con la crema di violetta) è in memoria di Umberto Nobile. Vecchio Frac è un omaggio a Modugno e Tu vuoi fa’ l’americano a Carosone. Per gli astemi si va dalle bevande analcoliche nazionali (3 euro) nelle loro bottigliette originali: Cedrata Tassoni, Chinotto, Spuma bionda, alle limonate nostrali e ai centrifugati (8 euro).

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Sul fronte cibarie la cucina di Manifattura propone tartare di manzo al coltello (10 euro), gnocco fritto con fegatini di pollo (8 euro), gazpacho estivo con tofu (8 euro), arrosto di baccalà alla brace e carpaccio di salmone (12 euro). Caramelle Rossana e le Fallani all’orzo tentano il cliente dai banconi del locale e giustamente un cartello segnala: pericolo.

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Manifattura, piazza San Pancrazio, Firenze. Tel. 055 239 6367. Pagina Facebook