
Vinitaly 2017, ovvero come lasciarsi guidare dai sensi. Mica è facile iniziare. Ho sempre avuto difficoltà a cominciare. Sono un diesel, miglioro sulla distanza. Ma preferisco il vino al gasolio. Anche se non disdegno i riesling invecchiati che spesso hanno lo stesso odore. In più sono un po’ timida. E forse proprio per questo, senza quasi saperlo, mi sono appassionata al vino. Perché il vino ha un valore emotivo fortissimo, un potere seducente che crea benessere e felicità. Scioglie le inibizioni, agevola le conversazioni, genera condivisione, produce sodalizi, crea empatia. A patto di non esagerare, fa tutto questo con garbo e cultura: traduce territori e disegna panorami, raccoglie profumi, fotografa volti umani e sa raccontare storie.
Il vino connette anime, congiunge corpi e illumina momenti, come l’amore. Il vino è una mappa complessa e può avere tanti gradi di lettura. Ma restando sul parallelo amoroso ricordo che “non bisogna essere un ginecologo/andrologo per fare l’amore” (la frase non è mia ma aggiungo andrologo per la par condicio). Il vino, in primis, non deve essere intrappolato in maglie tecniche, il primo approccio deve essere accessibile e divertente, puro godimento. E chi il vino lo assaggia per lavoro dovrebbe tenerlo ben presente. Assaggiamo vini e scriviamo cose, non salviamo vite. Quindi bando alle ciance e soprattutto alla filosofia spiccia. L’inno al vino l’ho fatto, adesso è ora di cominciare.
E visto che siamo alla vigilia dell’annuale appuntamento veronese, il lunapark del vino italiano e non solo, comincerei proprio da qui. Consigliandovi, dopo le 13 cose da fare a Verona durante il Vinitaly, una flânerie tra i padiglioni, dimenticando la complessità della mappa e lasciandovi guidare dai sensi. Perché ci sono tante occasioni per assaggiare vino ma molte meno in cui si possono assaggiare tanti vini insieme a chi quelle bottiglie le ha viste nascere.
Il bello di Vinitaly sono gli occhi, le parole e le emozioni di chi quei vini li ha pensati e allevati. Vinitaly è il consolidamento di un vecchio amore, la riscoperta di sentimenti dimenticati, la stabilità di rapporti navigati. Ma può essere anche un lungo preliminare amoroso. La scoperta di nuovi possibili amanti, un contatto fugace, un assaggio, una prima simpatia. Solo dopo, abbandonato quel caos rumoroso e spesso urticante, c’è tempo per approfondire. E allora andate in azienda, passeggiate tra i vigneti, scendete nelle viscere di una cantina e assaggiate ancora quel vino in una veste nuova, diversa e più attenta. Ne apprezzerete il colore, vi lascerete sedurre dai profumi, sarete pervasi dai suoi aromi e cullati da un concerto visivo di vigne tutto intorno. E allora sarà l’amplesso.