No ai bambini al ristorante, da Spirito a Roma. Dopo le 8 di sera nel locale di hamburger, panini e cartocci che ha aperto qualche mese fa davanti a Necci l'ingresso ai pargoli è vietatissimo. Lo scrive oggi Repubblica.it,, raccontando la disavventura di una mamma che, figlioletta al seguito, si è ritrovata senza tavolo (e senza cena) nonostante la prenotazione effettuata. Una moda che si va diffondendo, quella del no kids (vedi qui), per la gioia di chi vuol star tranquillo senza troppi marmocchi in giro e per la rabbia di mamme e papà che si sentono discriminati.
"Quando siamo arrivate al locale col passeggino ci hanno sbarrato l'ingresso: 'Qui i bambini non possono entrare' hanno detto", racconta la mamma a Repubblica. Una vera e propria "No kids zone" che si materizza dopo le 20 nel locale che è un mix riuscito tra la tradizione nostrana e il fast food american style. E proprio in pieno stile newyorkese, è la scelta di non accettare bambini dopo un certo orario (moda diffusissima oltre Oceano). Anche perché Spirito, che nasce a fianco della Premiata Panineria Pigneto, è un raffinato cocktail bar e speakeasy. E, si difendono i gestori su Facebook, "in tutti gli speakeasy di Roma e del mondo non è possibile venire accompagnati da bambini". Unica pecca: avere accettato la prenotazione: "E vero, purtroppo non abbiamo pensato a chiedere se c'erano bambini".
Non è vero, invece, che i piccoli non possano entrare alla Premiata Panineria Pigneto, che è il locale adiacente. Tanto che, spiegano su Fb, "stiamo creando un menu appositamente per bimbi".
Discriminazione per piccoli e genitori? Giusta prerogativa per un locale particolare? Tanto rumore per nulla?