La Zanzara in via Crescenzio, Roma Le cinque W ci sono tutte. Chi? La Zanzara, nuovo pungente format culinario ideato da quelli di Baccano, con la collaborazione dello chef Alessandro Cecere e del sous chef Salvatore Testagrossa (una precedente esperienza insieme al Convoglia) e il progetto architettonico in stile retrò di Roberto Antobenedetto, dello studio Rpm. Dove? Via Crescenzio 84, angolo via Varrone: in una parola, Prati. Quando: a partire dal 12 febbraio, data ufficiale dell’apertura al pubblico (ma a quanto pare è già quasi tutto pronto).
Per il “come” abbiamo raccolto qualche anticipazione sul format: dalla colazione all’after dinner, un’apertura a orario continuato che spazia dai lieviti della colazione alla braceria del serale, con qualche deriva laziale nel menu e molti prodotti selezionati per piatti poco elaborati ma di annunciata qualità (mozzarella di bufala campana dop, alici di Cetara, carta degli oli extravergini, birre artigianali, solo per fare qualche esempio). Quanto al “perché”, la risposta è nell’invito di presentazione del locale: “Ci auguriamo possa costituire un nuovo punto di riferimento per la vita social-gastronomica romana”.
In altre parole, la speranza di dar vita a un nuovo locale di successo, dopo Baccano, con qualche coperto in più, qui siamo sul centinaio. Collocandosi, questa volta, nella schiera di quelli che mi piace chiamare “funghi prataioli”, ovvero uno dei tanti locali che nascono per l’appunto come funghi a Prati, con la chiara intenzione di modificare le abitudini gastronomiche di un quartiere un po’ troppo borghese e ingessato, eppure così turistico e frequentato.