Se non hai una soluzione, sei parte del problema. Sarà stato forse questo il pensiero di alcuni attivisti tedeschi che per protestare contro il junk food hanno scelto un metodo molto originale. In pratica, come si vede dalle foto scattate nella città tedesca di Colonia, alcuni writer non certo amanti del “cibo spazzatura” hanno pensato che bisognava attaccare le aziende di fast food sul loro stesso terreno, ovvero descrivendo la ricetta di un panino McDonald’s (o di altri prodotti alimentari dello stesso tipo pubblicizzati nei grandi cartelloni per le strade).
Attenzione: non si tratta delle invettive già viste sulla qualità della materia prima usata dalla popolare catena americana così come sui processi di lavorazione del cibo servito e sugli effetti sul proprio stato psico-fisico. In questo caso, invece, si propone un’alternativa concreta: perché non cucinarsi a casa l’equivalente di un panino o di un pasto consumato nella filiale di un fast food?
In questa maniera, il consumatore guadagnerebbe la salubrità del cibo consumato: sono molte ormai le informazioni relative (mettici Supersize me) al junk food, soprattutto sull’abuso di questo tipo di alimenti che può ad esempio portare ad un generale appesantimento della circolazione sanguigna. Senza contare gli effetti di additivi e conservanti che sicuramente non migliorano il nostro benessere fisico. Tant’è che la stessa Germania ha deciso a novembre scorso di imporre una tassazione più pesante per gli alimenti “spazzatura”.
Non solo: i guerrilleros tedeschi fanno anche riferimento al prezzo degli alimenti cucinati in casa in alcuni casi e al risparmio che si otterebbe rispetto a un pasto equiparabile consumato in un fast food. Ecco allora alcune alternative culinarie proposte dagli attivisti tedeschi. Ad esempio, l’hamburger con riso: basta procurarsi una tazza di riso, 300 gr di tacchino, una zucchina, due carote, una cipolla, e per finire una sana spruzzata di spezie come sale, pepe, curry e paprika. Oppure perché non rifugiarsi nella pasta? Perfino il nostro piatto nazionale è infatti servito dalle grandi catene di fast food in molti paesi del mondo. Per questo, i writer propongono anche un menu alternativo rispetto al “Crispy chichen” di King des Monats, catena di fast food tedeschi: spaghetti alla bolognese, un classico della cucina nostrana all’estero. Preparli è semplicissimo, basta procurarvi 500 gr di spaghetti, 500 gr di carne trita, sei pomodori, due cipolle.
Il resto è fantasia applicata: proprio ciò che dovrebbe dare quel qualcosa in più alla cucina o alla preparazione. Anche questa rimane una notevole differenza rispetto ai prodotti dei fast food: la loro peculiarità, oltre alla salubrità, permette di sbizzarrirsi in tante varianti diverse. Non che McDonald’s (additato dai guerrilleos come il simbolo del junk food) non si sia fatto carico di un complessivo aggiornamento sia dei prodotti che dei menu, nonché della propria immagine in Italia: ma probabilmente il processo di restyling della grande catena di fast food non è stato sufficiente. E nel frattempo gli attivisti continuano a scrivere ricette alternative sui cartelloni che pubblicizzano il junk food.
di Gianluca Schinaia © Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa