Mamè, cucina di pesce a Monti

Monti (inteso fortunatamente come quartiere e non come premier) non sta mai fermo. Nel rione più in della città, con le sue stradine caratteristiche e le sue botteghe branché, è tutto un turbine di locali che aprono e di locali che chiudono. La qualità della ristorazione, per la verità, non è mai stata particolarmente entusiasmante. Ma qualcosa sta cambiando. Dopo l'Asino d'Oro, che resta il miglior ristorante della zona, da un mesetto ha fatto la sua apparizione Mamè, locale caratteristico nato sulle spoglie di un negozio di abbigliamento a due passi da Valentino, altro indirizzo valido della zona, in via del Boschetto. Cucina di pesce di qualità ma anche prezzi troppo alti e qualche difetto da correggere.

Il ristorante ha due locali distinti e ha un'estetica davvero caratteristica con i muri a mattoni sbrecciati e il soffitto molto alto, come se si trattasse di una cantina.

Qualità e cortesia costano, si sa. Due euro, per l'esattezza. E' l'equivalente , in sostanza, del coperto (ma non era stato abolito?) e che i giovani gestori (i fratelli Matteo e Metello Nespola) hanno deciso di ribattezzare con una dizione non si sa se più ironica o più furbetta. Per fortuna il nome dell'odioso balzello corrisponde alla realtà: ma resta comunque un odioso balzello.

MENU L'assoluta prevalenza è per i pesci, cucinati dallo chef Stefano Caucci. Si comincia con gli antipasti cotti: Baccalà mantecato con polenta (14 euro) Aragosta alla catalana (20 euro) Carpaccio di polpo con insalata di finocchi arance e olive di gaeta (14 euro) Fiori di zucca con ricotta gamberi e pesto alla genovese (14) Assaggini di pesce cotto (20). Poi gli antipasti crudi: Ostriche Belon de Belon (5) Le tre Tartare (15) Scampi (18) Gamberi rossi di Mazzaro del Vallo (18) Carpaccio di Salmone (12) Selezione di antipasti crudi e cotti (il menu avverte che è un pasto completo): 40 euro

I primi: Paccheri con pesto alla genovese e Tonno (18)  Risotto con Topinambur e triglie croccanti (16); Fettuccine Rombo carciofi e mentuccia (18) Spaghetti vongole e bottarga. I secondi: Tagliata di tonno al sesamo e aceto balsamico Astice al forno Spigola in crosta di patate e crema di zucchine Grigliata mista. Acqua minerale: 3 euro

Costano molto (5 euro) ma sono le regine delle ostriche: le Belon du Belon, ostriche piatte coltivate nel fiume bretone Belon. Buone le tre tartare (15 euro) senza essere eccezionali: la migliore delle tre è quella di ricciola.

Le fettuccine rombo carciofi e mentuccia (18 euro) non sono perfettamente equilibrate e scontano un eccesso di pasta e una scarsità di condimento (nel quale prevale la mentuccia). Ottimi, invece, i paccheri con pesto e tonno (18 euro), saporiti e abbondanti.

Un dettaglio del bel pavimento del locale, mentre verso l'alto soffitto svetta il solito camminamento di finte tubature d'aerazione, tanto di moda negli ultimi anni. Buone le luci, ma l'impressione di una certa freddezza resta.

Bonus: un ristorante di pesce tranquillo e di qualità

Malus: bocciato il diffusore d'essenza posizionato tra i due locali: il sapore delle triglie croccanti non si sposa per nulla con l'odore dell'ambra del Baltico. Prezzi eccessivi e niente dolci (una crostata e poco più)

I voti di Puntarella

Cucina: 7

Ambiente: 6/7

Servizio: 7

Prezzi: alti

Ricevuta fiscale: regolare

Mamè, via del Boschetto 28. Tel. 06 45615227. Chiuso il lunedì