Burgez Milano. I migliori hamburger di Milano 3 / Non saprei da dove cominciare per elogiare Burgez e i loro panini: uno degli hamburger più succulenti mai assaggiati in Italia, di chiaro stampo statunitense, a cui Burgez (che si trova in via Savona) si ispira. Relativamente piccoli, pratici (si tengono in una mano, proprio come gli hamburger di Shake Shack e non cadono da tutte le parti mentre li addenti) e gustosi. Il pane è sofficissimo (fatto con la farina di patate), prodotto negli Stati Uniti su ricetta segreta ed esclusiva di Burgez, pensato per assorbire (senza però inzupparsi) tutti i succhi della carne. Quest’ultima invece (e per una volta tanto non si parla di chilometro zero) è tedesca, di prima scelta, perché come si legge anche sul loro sito ” le caratteristiche del territorio consentono di prolungare la fase di allevamento al pascolo, migliorandone notevolmente la qualità”. E poi l’hamburger è nato in Germania, quindi il discorso fila. Viene cotta in maniera tale che resti croccante fuori, quasi caramellata, ma tenera e succosa dentro.
Prezzi e menu: I panini da Burgez non sono gourmet e Burgez non è un Hamburgheria, ma un caro e vecchio fast food, solo che di fascia alta. I prezzi sono finalmente bassi: l’hamburgez costa 4,50 euro, il cheeseburgez 4,80, lo smokeburgez 5, il big burgez 5,40. Le due new entry della settimana sono il mush burgez (fatto con il portobello mushroom, casualmente “veggie” come dicono loro) e costa 5,50 e il chicken burgez 5,60. Ad eccezione di questi due, tutti gli altri si possono ordinare in versione single o double (con più carne) per 1,50 euro in più. Volendo ci sono anche i menu, anche questi in versione single o double, con prezzi che spaziano dagli 8,50 euro a 10,90 il più costoso. Il menu consta di un burger con patatine più drink. Ottime le salse dentro ai panini (gli ingredienti sono segreti), che vengono preparate fresche ogni giorno e buone anche le patatine fritte, tagliate come quelle di Shake Shack
“Cercate di non tornare se ci riuscite” è la frase provocatoria in inglese che si legge accanto al cartellone luminoso del menu. Cercate anche di non mangiarne tre di fila se ci riuscite, aggiungerei. Lo spazio dentro è piccolo ma ben organizzato. Un tavolo centrale, due banconi ai lati e dietro la cassa la cucina. Ordini e ti danno un numerino, quando si illumina il display sopra la cucina con il tuo numero, il burger è pronto e lo ritiri dalla finestrella della cucina, come i take aways USA. Siccome è squisito e si ingurgita in 2 minuti, Burgez è il posto perfetto per un pasto rapido e di grandissima soddisfazione. Si sparecchia da soli e c’è la differenziata.
Nettamente in controtendenza rispetto alle hamburgherie gourmet in cui si incappa ormai in ogni angolo delle grandi città, da Roma a Milano, Burgez è un ritorno alle origini in versione contemporanea, e anche dichiaratamente contro il km zero, perché non è detto che i cibi prodotti vicino siano necessariamente più buoni. La filosofia di Burgez è che se vuoi che la qualità sia alta, i prodotti devono essere i migliori, anche se arrivano da lontano. E soprattuto che la sostenibilità debba essere quella delle tasche del cliente, che non vuole sempre pagare 15 euro un panino.
Servizio molto gentile e sorridente.
Burgez, Via Savona 15, Milano.