Non la solita vineria a Milano, 700 vini in via Orti

Non la solita vineria a Milano, 700 vini in via Orti. “Al suo posto c’era “Non solo caffè” e così quando si è pensato a un nome, anche perché si voleva dare l’idea che fosse qualcosa di diverso, è venuto spontaneo chiamarlo Non la solita vineria“. A parlare è Valentina Bruno, bravissima sommelier toscana, che ha messo in piedi questa nuovissima vineria, aperta da un paio di settimane, insieme a Andrea Vignali e Daniele Rosa, che già sono i gestori di Mirò, l’Osteria del cinema dentro l’Anteo.

Un locale scintillante, che si trova nel cuore di via Orti, passata dall’essere una via popolare con una sola vecchia taverna, la Bettola di Piero (nel frattempo rinnovata) a una delle strade più ricche di locali e localini di ogni tipo. Per dirne alcuni, El Pecà, gli Orti del Belvedere, il futurista Lacerba, l’indiano Banaras.

Scopri le migliori nuove aperture di Milano

IU

I vini

La lista dei vini in sala ancora non c’è, come si usa dire in questi casi la lista è Valentina. Che ci racconta: “Sto aspettando di stampare la lista perché mi mancano molti vini. Ne abbiamo già 500 ma ne aspetto 200, quindi a giorni ne avremo 700. Mi mancano soprattutto le bollicine, sto aspettando la sboccatura”. L’idea è quella di sbicchierare alla grande, cioè avere molti vini al bicchiere: “Io sto pensando che vorrei solo vini al bicchiere. Nel senso che si potranno aprire tutte o quasi tutte le bottiglie, anche grazie al Coravin”. Ovvero quel marchingegno ad argon, grazie a un ago che buca il tappo, consente di aprire le bottiglie senza togliere il tappo e quindi di conservarle per molti giorni.

Nuove aperture a Milano: scopri Silvano a Nolo

valentina bruno non la solita vineriaI vini, ci spiega Valentina (nella foto sopra, a sinistra), “sono al 90 per cento naturali. Ci sono alcune referenze come Lungarotti e Mosnel che non lo sono, ma per il resto è quasi tutto in quella logica”. C’è un 40 per cento di bottiglie francesi, molto di più rispetto alle “solite” enoteche: “Prendo la Borgogna, per esempio, da Giancarlo Marino, che è il massimo esperto del settore insieme ad Armando Castagno. Il resto da piccoli e piccolissimi distributori, alcuni dei quali mi sono portata da Firenze”.

Già, Firenze, perché Bruno era uno dei motori dell’enoteca Vigna Nuova: “Poi è arrivato il Covid, gli altri hanno deciso di cambiare format e non mi interessava più”. Quindi l’esperienza all’enoteca di Tannico a Milano: “Interessantissima, mi son trovato molto bene con Marco Magnocavallo e ho imparato a valutare anche il lato commerciale del vino, il che è utile talvolta”.

“Non la solita vineria” è un locale molto vivace e molto luminoso, anche grazie a un grande specchio che domina la prima parte della sala, divisa dal resta da un bancone (senza sgabelli). A dare luce sono soprattutto le pareti di muro bianco sulle quali, come in una ragnatela infinita, sono installate griglie metalliche sulle quali sono stese le bottiglie, retroilluminate in diverse zone. Tavolini eleganti di legno e un arco in muratura antica fanno il resto nel locale.

Scopri le migliori enoteche di Milano

Il menu

non la solita vineria milano menu prezzi

La parte food è volutamente ridotta, nel senso che non ci sono piatti caldi. Ma neanche il solito taglierino di salumi e formaggi. C sono prodotti di qualità, da produttori artigianali e ben identificati. “Preferiamo servire da solo ogni salume e formaggio – ci dice Daniele Rosa – accompagnando ciascuno con una frutta, pesca o uva o fichi”.

Noi proviamo una buona spalla cruda di Renato Carletti, di  Soarza di Villanova sull’Arda (Piacenza). A seguire un formaggio a più stagionature dell’Alpe Motta, dell’azienda Del Curto di Madesimo. Ogni assaggio, servito con il pane e con una brocca d’acqua, costa da 6 a 8 euro. Ci sono anche un toast con spalla cotta e formaggio (7 euro) e il carpaccio con funghi e Alpe Motta (12). Non sarebbe male, in realtà, se ci fosse anche qualche piatto caldo, per uscire dalla strettoia formaggi/salumi, per quanto di qualità, ma chissà, magari più avanti.

Al bicchiere i vini partono da 6,5 euro. Noi abbiamo preso un rosso scarico tedesco, un Pinot Nero Kreutzberg 2021 e, a seguire, uno speziatissimo e ottimo Bovale Marmilla Su Entu, vino sardo appena premiato dal Gambero Rosso. Non avendo ancora la carta, non possiamo verificare la presenza dei vini calabresi (una vecchia battaglia, è una regione molto cresciuta e troppo sottovalutata). Ma con Valentina abbiamo fortuna: “Sono di origine calabrese, del Crotonese. Ho proprio qui un vino straordinario, un Melissa Caraconessa di Fezzigna, vuoi assaggiare?” (naturalmente sì).

Seguici sui nostri social – Facebook e Instagram

Non la solita vineria a Milano, via Orti 4. Prenotazioni qui.  

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*