La Dispensa dei Mellini a Roma. Siamo sul Lungotevere dei Mellini, a due passi dall’Ara Pacis, dove un tempo si trovava l’Associazione enologica dei Mellini, rivendita di vini e presidio Slow Food negli spazi del civico 31. Ma da diversi anni (dal 2006) questa è la casa della Dispensa dei Mellini, dell’imprenditore Lorenzo Biancolella: prima un indirizzo per un pranzo veloce, a base di piatti prevalentemente freddi, poi col tempo, e soprattutto grazie all’arrivo nel 2019 della giovane chef Susanna Sipione, un locale più strutturato.
La proposta racconta la tradizione romana, segue il corso delle stagioni e della quotidiana disponibilità del mercato, all’interno di un ambiente dall’atmosfera casalinga (ispirato all’albergo della famiglia dei Biancolella in Sicilia), tra legno, mattoni a vista, luci soffuse e circa 28 posti.
Quinto quarto e prodotti laziali
La base, dicevamo, è la cucina romana. Il resto lo fa la mano della chef, che alla Dispensa dei Mellini ha trovato la giusta dimensione per esprimersi. Sì tradizione, ma abbinata anche a cotture più moderne, che mantengono il gusto deciso e intenso. E poi c’è un posto speciale in carta riservato al quinto quarto, grande protagonista della proposta di Susanna Sipioni e che si lega al lavoro sulle materie prime, con un approccio focalizzato sul territorio laziale e i suoi prodotti.
“Le materie prime, in particolare i formaggi, sono tutte laziali. Faccio ogni giorno la spesa dal macellaio e dal fruttivendolo di fiducia, mi rivolgo ad artigiani e produttori per portare in tavola solo il meglio”, racconta la chef. “Una cucina di contenuto più che di forma che dona risalto alle lunghe cotture, fondamentali nella mia filosofia gastronomica. Esaltare il sapore delle materie prime con abbinamenti armonici che possano rendere i sapori riconoscibili, piacevoli, semplici: è questa la mia missione” prosegue. Ma c’è spazio anche per la contaminazione, grazie ad abbinamenti studiati con alcuni ingredienti di origine orientale: utilizzati in piccole quantità, intensificano il sapore dei prodotti.
Cosa si mangia alla Dispensa dei Mellini
Passiamo quindi alla sostanza, e cioè a cosa possiamo trovare in carta alla Dispensa dei Mellini (da precisare che il menu del pranzo, con proposte a rotazione e piatti del giorno, è diverso da quello della cena). Non manca la pasta fresca fatta in casa, come le fettuccelle al ragu di polpo ubriaco, crema di pane e basilico (16 euro), per poi proseguire con i primi con le linguine di Gragnano pane, burro e alici, finocchietto e spumoso di pecorino romano Dop (13 euro) o la speciale cacio e pepe, con asparagi di campo e limone sotto sale (13 euro), senza dimenticare i primi della tradizione (carbonara, amatriciana, grigia, 12 euro).
E per chi volesse assaggiare un po’ di tutto, in carta c’è una sezione chiamata “i Mellini”, piccoli assaggi, dal filetto di baccalà alla romana (7 euro) alle crocchette di bollito, midollo e rafano (10 euro), passando per i golosi carciofi fritti dorati e fonduta di pecorino romano Dop (10 euro) e la spuntatura con mostarda di mele, porri e lime (7,5 euro).
Tra i secondi troviamo il petto d’anatra agli agrumi bietole e mandarinetti canditi (23 euro) o la faraona ripiena di fichi sedano rapa e cavolo nero (25 euro). E poi c’è la sezione dedicata al quinto quarto, con la specifica “secondo disponibilità”, dove non c’è distinzione tra antipasti, primi e secondi. Qualche proposta? La trippa fritta cacio e pepe e chutney di zucca (7,5 euro), la milza allo spiedo, salsa alla diavola e pandorato (9,5 euro), i mezzi rigatoni con la pajata (12 euro) e le animelle di vitello rapa bianca e mele (22 euro).
Infine, i dolci, fatti casa, tra cui il soufflé al cioccolato fondente, la creme brulée e le frittelle calde di ricotta, oltre al gelato che arriva da Otaleg.
La Dispensa dei Mellini. Lungotevere dei Mellini 31, Roma. Tel. 06 3212633. Facebook. Instagram
Aperto dal lunedì al sabato dalle 12.30 alle 15 e dalle 19.30 alle 23
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