Dove mangiare a Torino: ristoranti ed enoteche per un weekend

Mangiare e bere a Torino
Foto di Fabio Fistarol via unsplash

Dove mangiare a Torino. Di Torino colpisce la sua eleganza con il suo skyline circondato dalle Alpi. Costruita dai Romani, sul fiume Po, è una città dove sono passati imperatori e nati regni, il cui potere ha lasciato segni indelebili. Una città profonda ed enigmatica come la descrive De Chirico, con un che di magico, ma al tempo stesso composta, che si divide tra sobrietà e il tocco lasciato dall’Art Nouveau. Anche la cucina riflette tutti questi aspetti: ricca, elaborata e radicata nel territorio. Nasce da un connubio fra la sua origine e le esigenze raffinate della corte sabauda, aperta alle influenze francesi. Per aiutarvi a destreggiarvi tra bar ed enoteche, ristoranti e bistrot, abbiamo stilato una piccola guida (parziale, ovviamente) per gli avventori alla ricerca della buona cucina durante un weekend a Torino.

 

Dove mangiare a Torino

COLAZIONE

Al Bicerin 

Foto pagina Facebook Al Bicerin

Al Bicerin, di fronte alla chiesa della Consolata, è un locale piccolo e raccolto ma ricco di fascino. Nato nel 1763 come acquacedraro, con solo servizio di bibite e sorbetti, diventa in poco tempo il luogo di sosta delle nobiltà. A questo scopo nasce il famosissimo bicerin, una delle bevande preferite di Camillo Benso Conte di Cavour (c’è ancora il tavolo dove sedeva). A base di caffè, cacao e crema al latte, il segreto per assaporarlo al meglio è non mescolarlo, lasciando che le sue varie componenti si fondano fra di loro, direttamente sul palato, con le loro differenti densità, temperature e sapori.
Servito da solo o accompagnato dai classici biscotti “bagnati”: torcetti, baci di dama, biscotti di nocciola e biscotti di meliga (6,50 euro da solo, 9,50 con piattino di biscotti). Oltre alla bevanda tipica, si prepara lo zabaione, sia nella versione tradizionale al Marsala che nelle rivisitazioni al Moscato, al limone, al Passito, al Barolo Chinato o al caffè (7,90 euro). Il locale è noto anche per le sue specialità al cioccolato, dal toast in versione dolce con il cioccolato (5,90 euro) alle torte, come quella alla nocciola (7,90 euro a porzione) o la Bicerin al caffè e cioccolato (5,50 euro).

Caffè Al Bicerin. Piazza della Consolata 5, Torino. Tel. 011 4369325. Sito, Facebook, Instagram

Mulassano

mulassano torino
Foto pagina Facebook Mulassano

Mulassano è famoso per aver inventato i tramezzini così battezzati da D’Annunzio. Nati esattamente nel 1926 (come ricorda una targa sulla vetrina dedicata) ideati da Angela Nebiolo, titolare all’epoca con il marito Onorino, si possono trovare in una trentina di varianti (4 euro) e sono ancora oggi il must del locale. Raccolto e raffinato, mantiene il nome del suo fondatore, Amilcare Mulassano, un noto produttore di Vermouth. Essendo molto piccolo, dispone anche di uno spazio esterno dove ci si può accomodare assaporando il bicerin (5 euro) o il cremino di caffè, una cioccolata con crema chantilly montata a mano, la piccola pasticceria come i cannoli, i croissant francesi e le crostate. Interessante è anche la proposta salata che accompagna il Mulassano Spritz (8 euro) rigorosamente preparato con il Vermouth della casa.

Caffè Mulassano. Piazza Castello 15, Torino. Tel. 011 547990. Sito, Facebook

La colazione di Sara

Foto Sito La colazione di Sara

E dopo un tuffo nella storia ecco invece un posticino aperto da un paio di anni, tutto rosa e con un laboratorio al suo interno. Piccolo e accogliente, è questo il mondo di Sara Piva, che insieme al marito Marco (già proveniente dalla ristorazione, ex Consorzio) ha deciso di lanciarsi nelle colazioni con la caratteristica di essere rigorosamente senza uova e burro. Il motivo è molto semplice: Sara, tempo fa, scopre di avere un’intolleranza proprio a questi due alimenti ma considerando la colazione come il pasto fondamentale, decide di reinventarla. E così nasce l’idea di un laboratorio specializzato in dolci senza uova e latticini. Per la colazione ci sono la granola con gusti differenti, torte e crostate stagionali, il pan di Spagna al farro, i cookies di farro al cocco, le ciambelline. Presente anche una selezione di piatti salati, sempre adatti a chi ha questo tipo di intolleranza. Simpatica è l’idea delle box, create in collaborazione con artisti e aziende del territorio, perfette per fare un regalo o una sorpresa speciale e consegnate direttamente a casa.

Casa Amélie 

Vitello Bottargato. Foto pagina Facebook Casa Amélie

La passione per la cucina ereditata dal nonno che ogni domenica preparava gli gnocchi, il nome ed il logo che prendono ispirazione dalla piccola cagnolina dello chef, una bouledogue francese, e la parola casa che rimanda alla sensazione di accoglienza, sono gli elementi alla base di Casa Amélie, locale ideato e guidato da Guido Perino. La cucina che propone fonde due tradizioni, quella della sua città natale, Napoli, e quella piemontese dando così ad ogni portata una sua personale nota di appartenenza. Tra i piatti abbiamo il Vitello bottargato (14 euro), gli Gnocchi di patate e grano arso, genovese di baccalà e finocchietto selvatico (15 euro), la Pancia di maiale vermut e lattuga romana (19 euro) e, ovviamente, tra i dolci non può mancare la pastiera. Diverse le formule del menu: si può ordinare alla carta o scegliere tra tre tipologie di degustazione a 3, 5 e 8 portate (rispettivamente a 35, 50 e 75  euro).

Casa Amélie. Via Carlo Ignazio Giulio 4b, Torino. Tel 011 5211579. Sito, Facebook, Instagram

Parlapà

Parlapà Torino
Foto pagina Facebook Parlapà

ll Parlapà è un’enoteca con cucina dove si mangia tra scaffali di vini e distillati di ogni provenienza. I titolari sono di origine monferrina e proprio dal Monferrato arrivano le carni che sono uno dei punti di forza del locale: rognone trifolato al limone e sherry Pedro Ximenez alle granelle al marsala (15 euro), lesso di Fassone, brasato al Nebbiolo. Tra i primi i tajarin (si può scegliere tra gorgonzola e salsiccia, ragù classico e pomodoro e basilico) gli spaghetti alla chitarra, ravioli di borragine o i rotoli di pasta ripieni di ricotta ed erbette (12 euro). E ancora peperoni con Bagna cauda, insalata di manzo e patè di fegato d’anatra o coniglio. Tra i dessert il salame di cioccolata o la crostatina d’arancia. Si può ordinare alla carta oppure optare per alcune formule come primo e secondo con contorno (18 euro), soltanto primo (10 euro) o solo secondo con contorno (13 euro).

Parlapà. Corso Principe Eugenio 17, Torino. Tel. 011 4365899. Sito. Facebook. Instagram

Consorzio 

Consorzio Torino
Rognoni di coniglio alla brace e melograno. Foto pagina Facebook Consorzio Torino

Cucina divertente e vini naturali“. Questo è il motto di Consorzio, un luogo semplice ed informale, con due sale volutamente tra l’antico e il moderno, che ci introducono ad una cucina che parla di tradizione in modo divertente. Paste, quinto quarto, finanziera, fassona, e quanto altro il Piemonte possa offrire, tutto con cura e qualità. Anche le materie prime sono un’ode alla territorialità: razza piemontese, porro di Cervere e cardo gobbo di Nizza Monferrato. I piatti della tradizione, alcuni fedeli alla lettera, altri interpretati, non mancano e tra questi troviamo: uovo croccante su bietole, fonduta e pancetta (10 euro), midollo, baccalà, bietole (14 euro), agnolotto gobbo (13 euro), tajarin di trippa d’agnello al sugo d’arrosto (15 euro), testina di vitello in cassetta (18 euro), brasato di Fassona al Ruchè con polenta integrale. È presente anche un menu degustazione completo e decisamente incentrato sulla tradizione piemontese che comprende carne cruda, uovo croccante, agnolotto, brasato e panna cotta (38 euro).

Consorzio. Via Monte di Pietà 23, Torino. Tel. 011 2767661. Sito, Facebook, Instagram

Gastronomi(a)tipica 

Tajarin. Foto pagina Facebook Gastronomi(a)tipica

Giuseppe Rambaldi, meglio conosciuto come il Ramba, è l’ideatore e fondatore di questa particolarissima gastronomia. L’ex sous chef di Davide Scabin e titolare in proprio con Cucina Rambaldi a Villa Dora ora si è lanciato in uno spazio bistrot ideale sia per un pranzo o una sosta veloce ma anche come gastronomia dove poter fare la spesa. Cucina a vista ed il bancone per pranzare dal quale si possono guardare i cuochi al lavoro, si può scegliere direttamente dal banco o portare via, i piatti sono stati studiati in modo che gustandoli da casa siano buoni come se consumati nel locale stesso. Ecco spiegato il perché si chiama “atipica”. E quindi tra i piatti da assaggiare ci sono insalata russa (6 euro), il vitello tonnato (10 euro), il carpione di pollo o trota (rispettivamente 8 e 10 euro), le paste come i cappelletti panna e prosciutto o in brodo, i tagliolini al pesto, fagiolini e patate, le pappardelle acciughe e pesto (12 euro).

Gastronomi(a)tipica. Via Principi d’ Acaja 40 bis, Torino. Tel. 011 19172795. Sito, Facebook

APERITIVO

Barz8

Foto pagina Facebook Barz8

Il locale di Salvo Romano e Luigi Iula, a due passi dalla chiesa della Gran Madre, è un vero tempio della mixology “esperienzale”. Salvo Romano, l’abilissimo bartender, si considera infatti un po’ un filosofo del bere miscelato: non c’è una carta, lo scopo è quello di creare cocktail ritagliati su misura in base alle preferenze del cliente. Le basi sono home made e ricca è la selezione di alcolici (600 etichette, tra cui 160 gin, 40 tipi di vermouth, un’ampia selezione tra tequila, rum, vodka e whisky). Uno spazio importante è dedicato anche agli analcolici, cocn drink studiati e preparati con estratti di frutta, spezie, erbe, nel segno di un bere bene a zero alcool. Per stuzzicare, all’aperitivo sono serviti i classici canapè e le sfiziose tapas, in barattolo, nate dalla collaborazione con lo chef Ugo Fontanone della storica Taverna di Fra Fiusch.

Barz8. Corso Moncalieri 5, Torino. Tel 349 3175425. Facebook, Instagram

Luogo Divino

Foto pagina Facebook Luogo Divino

Un locale nato dal desiderio del suo titolare, Diego Dequigiovanni, di origine brasiliana, che ha deciso di portare nella città di Torino una proposta diversa dal solito. Diego ha girato il mondo lavorando nelle sale di alcuni dei grandi nomi della ristorazione per poi approdare come sommelier al Del Cambio, fino alla decisione di mettersi in proprio. La sua formazione internazionale si riflette pienamente nella proposta enologica e gastronomica del locale. La carta dei vini conta circa 700 etichette la cui scelta nasce proprio dalla memoria dei suoi viaggi in Spagna, Portogallo, Germania, ma con un focus su Francia e l’Italia. Tra i vini anche alcune “chicche”, ma con un prezzo accessibile per tutti. Per quanto riguarda la cucina, le preparazioni spaziano dalle tapas ai cubetti di tapioca, dalla polenta fritta ai crostini di vario gusto e genere. Resta però il caposaldo del crostino di salsiccia di vitello con senape e nocciole, un loro classico che non stanca mai.

Luogo Divino. Via S. Massimo 13, Torino. Tel. 011 19323530. Sito, Facebook

CENA

Cannavacciuolo Bistrot

Cannavacciuolo Bistrot Torino
Foto pagina Facebook Cannavacciuolo Bistrot

Il concetto di Bistrot di Cannavacciuolo nasce dal desiderio di dedicare ai propri ospiti una cucina che esalti la tradizione ma al tempo stesso elegante e unica. L’atmosfera è effervescente con una proposta che rende omaggio alla città di Napoli e al Piemonte, terra d’adozione dello chef dove è cresciuto professionalmente ed ha conosciuto la moglie Cinzia, con la quale ha intrapreso il suo percorso nella ristorazione. È recente il passaggio del testimone ai fornelli al nuovo giovane chef Emin Haziri (proveniente da Villa Crespi). Il Bistrot, una stella Michelin, segue le stagioni per il cambio del menu creando nuovi piatti e riproponendo quelli più amati. Tre i menu degustazione, I Classici e Questione di Attimi, più una proposta vegetariana (rispettivamente a 110, 120 e 110 euro). Ecco alcunu dei piatti che si possono assaggiare: tonno vitellato con maionese di bottarga, ravioli di faraona con scampo crudo e frutti rossi, guancia di vitella con cicoria e salsa pane nero e rombo alla brace, burro di gamberi, alga nori e cozze.

Cannavacciuolo Bistrot. Via Umberto Cosmo 6, Torino. Tel. 011 8399893. Sito, Facebook, Instagram

Condividere

Foto pagina Facebook Condividere

Condividere, una stella Michelin, è il progetto ideato dallo chef Ferran Adrià insieme alla società Lavazza, situato nella suggestiva ex Centrale elettrica realizzata nel 1897 dall’ingegnere torinese Ermenegildo Perini, e completamente ristrutturata per ospitare il ristorante. Una sala colorata e barocca con i suoi arredi in oro e colori forti, e una parete tutta orologi che segnano le ore dei luoghi del mondo. A firmare l’allestimento è lo scenografo, premio Oscar, Dante Ferretti, che ha lavorato per Fellini, Scorsese e Tim Burton. La promessa del nome è mantenuta: si condividono infatti la qualità del cibo, ma anche l’allegria data dallo spazio circostante. La cucina ha piatti che spaziano dalla terra al mare con abbinamenti interessanti che mescolano la tradizione piemontese con sapori internazionali, come il finto Katsu Sando di Fassona o lo Yakitori di lingua. Un’offerta gastronomica realizzata dallo chef Federico Zanasi che si compone di tre menu degustazione: i Piatti Classici, Festival e Gran Festival (70, 85 e 100 euro).

Condividere. Via Bologna 20/a, Torino. Tel. 011 0897651. Sito, Facebook, Instagram

L’Acino

Tonno di Coniglio. Foto pagina Facebook L’Acino

Sul menu, a grandi lettere, è scritto cuisin-a piemotèisa, ed è questa la piccola trattoria che fa della sua cucina il suo punto forte. Possiamo definirla di stretta osservanza piemontese, in più la proposta offerta è accompagnata da una vasta e ottima scelta di vini provenienti dalla cantina del locale stesso.
Vitel tonnè alla moda antica, tonno di coniglio alla monferrina, sformatino di Castelmagno con miele (11 euro), tra i primi tajarin al ragù di salsiccia e agnolottini del Plin (12 euro), mentre per i secondi ci sono stracotto di manzo al Roero e stinco di maiale (15 euro). Infine i dolci tipici e tutti fatti in casa come il bonèt della tradizione, la pera Madernassa al vino rosso (5 euro), la torta di nocciole e lo zabajone (7 e 6 euro).

L’Acino. Via San Domenico 2/a, Torino. Tel. 345 1392770. Sito, Facebook, Instagram

Tre Galline

Foto pagina Facebook Tre Galline

Nell’omonima strada si trova questo piccolo ristorante, un tempio della cucina tradizionale piemontese. Due salette accoglienti e in stile “vecchia Torino”, con pavimenti e boiserie in legno e con i carrelli dei bolliti e dei formaggi in bella vista pronti a sfilare davanti ai tavoli. La cucina è fortemente legata al territorio da cui non riceve soltanto le materie prime, ma anche la storia e il significato gastronomico. I piatti proposti rispettano appieno la tipicità piemontese e abbiamo il vitello tonnato (15 euro), Fujot di bagna cauda con verdure e carne cruda (32 euro), gli agnolotti torinesi (15 euro), sottofiletto panato alla torinese, con zucca, amaretto (24 euro), la guancia di vitello brasata al nebbiolo (18 euro) e il bollito misto servito al carrello, con i suoi bagnetti (30 euro)Per chi volesse un assaggio completo della cucina piemontese c’è anche un menu degustazione con tre antipasti, un primo un secondo ed un dolce (55 euro).

Ristorante Tre Galline. Via Gian Frncesco Bellezia 37, Torino. Tel. 011 4366553. Sito, Facebook, Instagram

Del Cambio

Piccione alle Nocciole. Foto pagina Facebook Del Cambio

Dal Cambio è uno dei ristoranti più ricchi di storia in Italia. Aperto nel 1757, in piazza Carignano che ha visto passare eventi storici e appassionati personaggi gourmet. Riprende una nuova stagione nel 2014 quando a guidare la cucina arriva Matteo Baronetto, per molti anni braccio destro di Carlo Cracco, a cui segue subito la stella Michelin. Di proprietà della famiglia Denegri, qui l’esperienza può essere vissuta a 360°, in quanto al ristorante si aggiungono la Farmacia, il caffè bistrot, il Bar Cavour, il cocktail bar con cucina, e la Cantina. Nei piatti accanto alla tradizione viene messa in risalto anche l’innovazione portata avanti dallo chef. La proposta si divide nelle Similitudini, un menu fuori carta che varia dalle 8 alle 12 portate e che viene creato attraverso il dialogo tra Matteo Baronetto e l’ospite, e nelle scelta à la carte. Piatti ricercati con accostamenti particolari come il fegato d’oca al vapore, miele, cavolo nero e alga nori, (45 euro), gli agnolotti alla piemontese (30 euro), il raviolo aperto che omaggia Marchesi (33 euro); tra le carni invece il capriolo, la costoletta di vitello e il piccione alle nocciole (45 euro).

Del Cambio. Piazza Carignano 2, Torino. Tel. 011 546690. Sito, Facebook, Instagram

DOPO CENA

Bar Cavour

Strawberry Wine, pagina Facebook Bar Cavour

E dopo aver cenato al ristorante Del Cambio perché non spostarsi nel suo cocktail bar? Il Bar Cavour si trova sempre al primo piano di Piazza Carignano, durante questo periodo ha allestito un dehors all’esterno, un giardino segreto riparato da piante e fiori. Ma è all’interno invece che si respira quell’atmosfera ricercata e rilassante. Molto particolare la saletta chiamata la stanza verde, un salottino in perfetto stile ottocentesco molti simile ad una smoking room inglese. Vastissima è la selezione di bottiglie internazionali, si realizzano i grandi classici e anche le rivisitazioni che compongono la Cavour’s Hall of Fame (15 euro). I cocktail sono accompagnati da una proposta internazionale che spazia dai sashimi (26 euro) alle ribs, dagli hamburger personalizzabili (16 euro) al club sandwich (18 euro).

Bar Cavour. Piazza Carignano 2, Torino. Tel. 011 546690. Sito, Facebook, Instagram

Opposto Cocktail House

Foto pagina Facebook Opposto

Sotto gli eleganti portici di Piazza Vittorio Veneto si trova Opposto, il locale che coniuga ristorante e lounge bar. Aldo Termine, barman e sommelier, ne ha fatto il suo regno preparando una selezione di cocktail non indifferente. Dai classici alle rivisitazioni più o meno elaborate fino alle personalissime ricette come il Monopattino, bitter analcolico monim, succo di cranberry e sanbitter (7 euro). Interessante la selezione di gin e rum così come quella di birre, davvero ricca. Anche la proposta gastronomica è varia e spazia tra un menu tapas a piatti più strutturati fino ad una carta di pizze gourmet. Punto di forza del locale, però, rimane quello relativo al miscelato e alla scelta di cocktail.

Opposto Cocktail House. Piazza Vittorio Veneto 1, Torino. Tel. 011 18850967. Sito, Facebook, Instagram

 

[Foto copertina Fabio Fistarol via unsplash]

Dove mangiare a Torino