Starbaps a Roma, il Bibimbap coreano da provare a Monti

Starbaps a Roma Ha aperto a luglio 2018 al confine del rione Monti, verso Santa Maria Maggiore, ed è subito diventato un piccolo punto di ritrovo per coreani e per curiosi. Niente in comune con il colosso delle caffetterie Starbucks, nonostante persino il Korea Times, il più antico quotidiano in lingua inglese della Corea del Sud avesse polemizzato, parlando di “una parodia che mette in imbarazzo” della comunità coreana. Di fatto, raccontano dal locale, “baps” in coreano significa pasto: “Non avevamo nessuna intenzione di citare Starbucks”.

A parte l’incidente onomastico, ecco al locale: una sala molto piccola con qualche sgabello, a gestione familiare, che incentra il menu fondamentalmente su cinque piatti. Oltre ai ravioli fritti con verdure (6.50 euro) e i già conosciuti udon (7.9 euro), troviamo due delle ricette più famose della cucina coreana. Entrambe a base di riso bianco al vapore, si differenziano per la maggiore quantità di verdure (Bibimbap 8.9 euro) o di carne (Bulgoghi 9.5 euro). Da qualche tempo il Bibimbap, un po’ come è accaduto per il ramen, sta diventando di moda negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e ora anche da noi. Per i condimenti si può scegliere tra la classica salsa di soia o la gochujang, la loro salsa piccante. Infine, per i più temerari, c’è in menu il Ttok-bokki (6.90 euro), tipico street food popolare coreano a base di gnocchi di riso conditi direttamente con la salsa piccante. Le portate sono pensate per essere piatti unici che bastano per soddisfare l’intero pasto.

Per preservare l’autenticità dei prodotti coreani, alcuni di questi vengono esportati direttamente dalla Corea. Come i stir fried kimchi ovvero il cavolo fermentato con spezie e peperoncino o i mochi, gnocchi di riso glutinoso con marmellata dolce di fagioli rossi. Tra le varie bevande compare anche la bevanda coreana al riso da bere a fine pasto. L’alta presenza di clientela coreana dimostra la fedeltà delle ricette rispetto alle originali.

Il locale è di base un take away: all’interno ci sono solo pochi tavoli alti con sgabelli. L’ambiente, per quanto piccolo, rimane molto luminoso grazie alla presenza di una porta a vetri. Dentro troviamo, accanto alle scritte in italiano, quelle in coreano, a dimostrazione del fatto che i titolari di Starbaps (coreani di Seul, da 25 anni in Italia) punta anche a una clientela autoctona, oltre che italiana.

Starbaps, via di S. Maria Maggiore 116, Roma. Aperto dal martedì alla domenica dalle 12 alle 15 e dalle 17,30 alle 20,30. Chiuso il lunedì Instagram