Queen Makeda a Roma, viaggio nel ristorante con 40 spine e cucina internazionale

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Queen Makeda a Roma. Sta per cominciare il suo viaggio (apre sabato 13 dicembre 2014) il nuovo locale all’Aventino di cui abbiamo già brevemente parlato. Sappiamo che il nome rimanda alla Bibbia, che si trova a Via di San Saba e che prevede cucina fusion e birre alla spina. Ma il Makeda è il classico locale che ha bisogno di molto più di qualche riga per essere spiegato, poiché raccoglie in sé numerosi concept e diverse ambizioni.

queen makeda tavolo sociale

A partire dall’ambiente, con tre macro-zone su più livelli, che occupano 400 mq: quella in basso, di grande effetto, con il kaiten girevole, le spine e la cucina a vista, quella intermedia con il tavolone sociale e il grande “affresco” al soffitto, quella posteriore con divani porpora e area sedute basse. Lo stile Makeda è curato, urbano e molto crudo: i tavoli sono grigi, come alcune pareti e tanti dettagli. Il lavoro è stato affidato agli architetti Roberto Mosciatti e Raffaella Mirante ed è semplice ma efficace, un trend che viene rispettato anche nell’offerta gastronomica. Seduti sugli sgabelli davanti al nastro che gira, si apprezza ad esempio il soffitto specchiato a quadrati oppure le tante illustrazioni che si rincorrono sulle pareti e rappresentano i viaggi fantastici della regina di Saba immaginati da Repubblica Gastronomica. Per l’estate è previsto uno sfogo all’esterno, un bamboo garden ancora tutto da vedere.

queen makeda menu

Cosa si mangia? Anche qui la proposta è parecchio diversificata. Nel menu c’è il desiderio di arricchire piatti e prodotti classici con pennellate intercontinentali, ma soprattutto orientali, come dimostrano le spezie e gli agrumi, quasi onnipresenti. Sul kaiten girano pesce crudo, polpette, fagioli al sugo, un po’ di tutto in formato piccolo (2 €), medio (4) e grande (7). A tavola invece si può oscillare tra un capo e l’altro del mondo e non si fa torto parlando, per una volta a proposito, di contaminazioni. Non stupirà quindi trovare accanto ai gamberi fritti impanati nel panko con salsa tai chili (8), un tomino croccante con salsa alle alici (6). 

queen makeda smorrebrod

Ci sono i piatti di affettati e formaggi (10/12) ma anche gli smørrebrød, una fettina di pane di segale su cui adagiare salmone affumicato, salsa al whiskey, spinaci freschi e burro all’arancia (5) oppure caponata di verdure, composta di cipolle e burro vegetale salato (5).

queen makeda primi

I primi si cuociono nel wok, tanto la zuppa di granchio con crostone (17), quanto gli spaghetti alle vongole con lime, zenzero e coriandolo (11) o i tonnarelli aglio e olio con peperoncino, acciughe e peperone crusco (10). Dalla cucina, su cui supervisiona lo chef Marco Infante, arrivano anche cous cous con verdure (10), stinco di maiale con fagioli al prosciutto crudo e rosmarino (17), trancio di tonno (16), goulash di manzo (12) e curry d’agnello (12). Se già sentite la testa girare, prestate ancora l’orecchio agli immancabili burger (9/14) di tonno, di manzo, di pollo e ai sandwiches (6/7).

queen makeda carne 

L’ultimo rigo di questa carrellata lo dedichiamo al girarrosto, soffermandoci sulle costolette di maiale glassate con una salsa piccantina home made accompagnate da patate novelle affumicate (14), che meritano senza dubbio una visita.

queen makeda dolce

Gli amanti del dolce infine, non rimarranno delusi: tiramisù, cheesecake, brownies e crepes costano tutti 5 euro.

queen makeda-spine

Cosa si beve? Se la dichiarazione d’intenti è quella di fare di questo luogo un Grand Pub, una definizione che richiama l’idea di ambiente curato per gustare una birra insieme a un piattino intelligente, l’infilata di oltre 40 spine, quasi quasi sacrificate dietro al kaiten, non è casuale. Le birre sono selezionate da Valerio Errico (Open Baladin, 4:20) e prevedono una rotazione. C’è tutto, o quasi, anche qualche etichetta in bottiglia: blanche, lager, weizen, ipa, stout e barley wine. Costano tutte 5 euro, anche la birra della casa, la Makeda, una bitter ale con sentori di arancia e bergamotto. Su alcuni tavoli, si trovano degli spinatori per non ricorrere al cameriere. Data l’altissima attenzione rivolta alla birra, non c’è da stupirsi di non sentir parlare di vino e cocktail, nonostante siano presenti alcuni “spiriti”.

queen makeda kaiten

Facendo il punto della situazione, il Makeda è il prodotto di un lavoro molto attento che però restituisce un’idea di semplicità. Prima di tutti, lo ha firmato Dario Laurenzi, che a Roma ha realizzato ristoranti noti, come il Porto Fluviale, il Pastificio di San Lorenzo o Baccano. Aprendo il menu, si ha l’impressione che anche sui prezzi si sia rimasti con i piedi per terra. Il locale aprirà definitivamente al pubblico da sabato 13 dicembre, dalle 18 alle 2, con l’opzione brunch internazionale il sabato e la domenica ancora da avviare.

Queen Makeda, Via di San Saba 11, Tel. 065759608, Pagina Facebook