Nuove aperture a Milano dicembre 2014: il ristorante di Filippo La Mantia, Macinata, Mariù, Bio.it, e qualche indirizzo etnico

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Nuove aperture a Milano dicembre 2014.  L'Expo 2015 ormai è alle porte. Forse è per questo che da nord a sud e da est a ovest della città aprono i battenti ogni giorno nuovi ristoranti o pseudo tali. Le saracinesche meneghine non si sollevano soltanto per ristoranti duri e puri (cioè per trattorie tipiche o tradizionali), ma in particolare per luoghi specializzati nel preparare e servire un certo tipo di cibo. Un po' come l'avvento del digitale (per il settore televisivo) ha cambiato l'offerta di storici canali, segnando la diffusione di quelli tematici, l'arrivo dell'Expo 2015 a Milano sta trasformando l'offerta di mitici ristoranti, lasciando spazio a nuovi tipi di locali "tematici". Di qui nasce l'hamburgeseria, la kebabberia, gli assaggi dolci e salati, l'aumento degli etnici, anche quelli particolari, magari scandinavi, che in città ormai son di moda. Questa (micro) specializzazione è abbastanza evidente nell'elenco che segue: nella lista ci sono le ultime aperture milanesi, quelle avvenute nell'ultimo mese (e qualche anticipazione). 

BRERA

Macinata – Sarti di Burger

Macinata

Da Macinata l'hamburger, come suggerisce il nome, lo si fa su misura. Ed è per questo che le combinazioni sono "infinite", come quelle ipotizzabili per un abito realizzato da un sarto. No, non stiamo scherzando: qui troverete diverse carni  (manzo bavarese, black angus irlandese, manzo uruguaiano e tofu per il veggie burger) in quattro tagli differenti (misure da S a XL cioè 120, 180, 240 o 300 gr, mentre il veggie è solo in formato 120 e 240 gr) e un'ampia selezione di pane, o meglio di bun (il classico panino da hamburger è sfornato appositamente per Macinata da un forno milanese e qui lo si trova classico, integrale o al sesamo), prodotto senza ingredienti di origine animale. Una volta scelti i "tessuti" (pane, carne e cottura) si passa alla scelta del "modello" cioè dei numerosi contorni: cetriolo, lattuga, pomodoro, ketchup e mayonese sono gratis; tutte le verdure e le salse (al di là di mayonese e ketchup) costano 0,50 euro; le creme (soltanto olive, asparagi, carciofi, formaggi, guacamole, radicchio) vengono 0,70 euro; costano 1 euro i formaggi e i latticini, ma anche bacon, lardo, glassa di balsamico, porcini trifolati, jalapenos, cipolline agrodolci, crema di fegatini, crema di tartufo, pomodorini secchi sott’olio, burro di arachidi, friarielli; il bloc de foie gras costa 1,50 euro. I prezzi degli hamburger vanno dai 5,50 ai 12,50 euro: l'hamburger classico, ad esempio, con manzo bavarese, pane, lattuga, cetriolo, pomodoro e salsine costa 5,50 euro. Last but not the least questo posto è la nuova creatura di Foodation, la start up di Riccardo Cortese e Federico Pinna, che ha annunciato nuove 15 aperture nei prossimi mesi e ha appena aperto la kebbaberia Mariù. Insomma ne vedremo delle belle.

Macinata, via Goito 3, Milano, Tel. 02.29014858 Sito
 

PORTA ROMANA

Mariù – Kebbaberia gastronomica

Mariù

E' la sorella di Macinata, la sorella maggiore per precisione perché è nata l'11 settembre. Il concetto però è lo stesso: fai il tuo kebab, come più ti piace e secondo il tuo portafogli. Anche qui, infatti, si sceglie il pane (arabo, puccia salentina, piadina, piadina sfoglia E.V.O.), si sceglie la carne (arrosto di pollo, arrosto di vitello o vegetariano), si scelgono gli ingredienti tra classici e gastronomici (la differenza è che se si scelgono 4 ingredienti della lista classici il kebab è definito "classico", se se ne scelgono 4 da entrambe le liste è chiamato "gastronomico") infine si decide se prendere o meno le aggiunte (tra formaggi e aggiunte speciali) ed il kebab è servito. A parte si possono ordinare i contorni (verdure pastellate o patate fritte). Per mangiare un kekab qui si può spendere dai 5 euro in su, secondo le più creative combinazioni. L'ambiente è carino: i colori utilizzati per l'arredamento e le pareti sono il bianco e il giallo, un'ampia vetrata lascia intravedere la cucina, in sala le sedie e i banchi sono quelli della scuola. Il locale non è mai chiuso, ma sempre aperto dalle 12:30 alle 15 e dalle 19:30 a mezzanotte. Inoltre è attivo un servizio di consegna a domicilio dalle 20:30 alle 22:30, ma non tutte le zone di Milano sono coperte perciò consultate il sito, verificate e poi chiamate al numero 02 5843 3013 per ordinare. "Perché viene chiamata gastronomica? Ma il kebab non è sempre stato un po' zozzone", si domanderà il meneghino attento. Giusta osservazione. Il segreto è presto svelato: la carne qui è al 100 per cento italiana e condita solo con spezie mediterranee, sale e pepe senza conservanti e aromi artificiali (almeno così recita la reclame). Insomma un fast food gourmet per tutti quelli che del panino con l'hamburger si sono un po' stufati e hanno deciso che è arrivata la riscossa del kebab, purché sia gastronomico.

Mariù – kebabberia Gastronomica, viale Sabotino 9, Milano, Tel. 02 5843 3013 Sito
 

SEMPIONE – FIERA

Mes Amis

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Mes Amis ha aperto a fine settembre in zona Fiera, in un'area ricca di uffici, scuole e negozi. Il motivo del suo nome? Si riferisce a una poesia di Kalhil Gibran, nel quale il poeta invita a cercare ogni giorno i propri amici e non soltanto nel momento del bisogno. Un sottile invito, del proprietario ai clienti, a frequentare (più spesso) il ristorante? Questo ancora non si è capito. Quello che invece si sa è che qui si mangia secondo i dettami della cucina mediterranea reinterpretata. Nel menu ci sono antipasti (sono soprattutto di pesce come i calamari con melanzane e basilico oppure salmone affumicato con olio all'arancio e spuma di avocado), primi (rigatoni alla carbonara con gambero rosso crudo e cotto oppure passata di ceci con baccalà sfogliato e chips di topinambur), secondi di carne (qui ci sono piatti più tradizionali come milanese di vitello con pommes sautè, ossobuco con risotti alla milanese) oppure secondi di pesce (sogliola di Dover alla mugnaia, scaloppa di salmone grigliato alle erbe con tagliatella di verdura), contorni e dessert. L'arredamento è elegante ("intonaco veneziano dalle tonalità pastello tortora" si legge sul sito), ma anche abbastanza anonimo. A pranzo è possibile gustare dei menu tutto incluso (piatto unico, acqua, coperto e caffè) sui 12 euro (carne) e 15 euro (pesce).

Mes Amis, via Domodossola – via Giovanni da Procida, Milano, Tel. 02 3943 4364, Sito
 

TURATI

AssagGino

 
assagGino

"Chi ha detto che una pausa veloce non possa essere anche buona?", si è chiesto un giorno di qualche tempo fa l'architetto Gino Guarnieri. E tac, gli si è accesa la lampadina e ha messo su L'assagGino. Che cosa si mangia qui? Lo dice la parola: assaggi, sia dolci sia salati. Di che tipo? Ad esempio ci sono assaggini di carne (alla caccatora, brasato, tacchino, bolognese, agrodolce, calabrese, ossobuco), di pesce (vicentino di baccalà, pesciolino) di verdure (messicano, zucca taleggio e salvia, affumicatino, spinacino, zola e grana) di zuppa (zuppino secondo ingredienti di stagione) e di dolce (cantuccino, biscottino, cioccolatino, crostatino, brutti ma buoni). Oltre a questo ci sono combinazioni di prezzi: per aperitivo si può prendere aperitivino (un assaggino e un calice di vino o un bicchiere di birra alla spina a 4 euro), a merenda c'è merendino (uno spuntino più una spremuta o centrigufato a 3 euro), a colazione mattutino (assaggino dolce, caffè e spremuta o centrifuga a 4 euro) e a pranzo pranzettino (si spende dai 3,50 ai 10 euro per avere uno o più assaggi e una bibita). Qui sono aperti dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 21. Anche se domenica scorsa (il 30 novembre) hanno aperto per l'orario brunch, dalle 11 alle 15, e chissà che non continuino a farlo. Loro, insieme allo chef Tiziano Medina, si definiscono il primo "quality fast food" made in Italy. Sarà vero? Provare per credere.

AssagGino, via della Moscova 24, Milano, Tel. 02 8907 0650 Sito
 

BOCCONI

Re di Coppe & Piatti

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Ha aperto l'8 ottobre in viale Bligny la seconda sede di Re di Coppe & Piatti, che segue la già conosciuta location di Brera. La cucina è siciliana al 100 per cento. Nel menu ci sono: fritti (panelle, arancine, panzerotto, calzone fritto), primi piatti (pasta alla norma, pasta con le sarde, rustichelli con le cozze), cous cous (di carne, pesce e vegetariano), sfincione, melanzane (picurinata, caponata, melanzane fritte), insalatine (’nsalatuna cu pisci, ’nsalatuna cu pollu, pitaggiu cioè carciofi, fave, piselli freschi e cipolle), e zuppe (minestra di verdure). I prezzi sono abbordabili e con circa 20-25 euro si riesce a fare una cena completa. Nessun fuoco d'artificio circa l'arredamento o il servizio, qui il vero protagonista è il cibo siculo.

Re di Coppe & Piatti, viale Bligny 60, Milano, 02.72023313 Sito
 

ROMOLO – NAVIGLIO PAVESE

Caterina Cucina e Farina

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Da Caterina si entra a colazione e si esce a cena. Ce n'è davvero per tutti i palati in via Imperia 20. L'unico comun denominatore è alzarsi da tavola sazi e soddisfatti (sarà per questo che sulle pareti del locale si legge una citazione di Aristotele che dice: "E' bene nella vita, come ad un banchetto, non alzarsi né assetati né ubriachi"?). La carta risponde ai più svariati desideri culinari: c'è il breakfast (tradizionale, wellness, american style e celtica) da accompagnare se si vuole con le uova (strappazzate su pane casereccio, all'occhio di bue con pancetta ed edamer, omelette con ingredienti scelti a piacere dal cliente), la domenica c'è il brunch regionale (ogni settimana è dedicato a una regione diversa, si serve dalle 11:30 alle 15:30, costa 35 euro ed è un vero e proprio pranzo della domenica con 2 antipasti, 2 primi, 2 secondi, un dolce e una bottiglia di vino inclusa ogni 4 persone). E poi ci sono le proposte pranzo (ci sono paste fresche come i ravioli di zucca con spinacino piccante, diversi hamburger come la carne di scottona bavarese, bacon croccante, cipolla rossa di tropea glassata, asiago e salsa allo yogurt, salumi e formaggi, le selezioni dello chef come il carpaccio di spada affumicato con bufaline dop, rucola selvatica e crostini di pane ai cereali, contorni e dessert), il menu à a carte per la cena (con antipasti, ad esempio le tartare di tonno rosso marinato al coriandolo e di salmone con finissima di finocchi, avocado e zenzero, primi piatti come gli gnocchi di barbabietole con salsa di zafferano, croccante di melanzane e scaglie di grana, risotti, secondi piatti e due angolini regionali, uno dedicato alla cucina milanese e uno a quella pugliese), le focacce e le pizze. Il locale conta 100 sedute e ha un arredamento moderno e curato: tavoli e sedie bianche, mobili in legno, pareti fango, una lunga sequenza di vetrine che si affaccia sulla strada.

Caterina Cucina e Farina, Via Imperia 20, Tel. 02.89501337 Sito
 

ISOLA

Bio.it – Biocucina

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Sorge nel cuore di Isola il nuovo ristorante Bio.it, sotto al grattacielo Bosco verticale di Stefano Boeri (giusto per rimanere in tema di ecologia). Questo concept, già sperimentato nella capitale d'Oltralpe, punta su una cucina mediterranea sana (utilizzo di materie prime di qualità, esclusivamente bio e certificate secondo il regolamento comunitario da CCPB) e buona, ma anche sulla creazione di uno spazio realizzato in maniera ecosostenibile (con legni naturali e riutilizzo di alcuni materiali). Ma quindi chi sono i genitori di Bio.it? Il nuovo ristorante appartiene a diversi soci investitori (oltre Bioitalia, l’industria Agroalimentare De Vita srl e la società olandese Tigin Group) ed è stato progettato dalla Laurenzi ConsultingQui si potranno assaggiare piatti ispirati alla tradizione mediterranea con un'attenzione particolare all'equilibrio tra i diversi valori nutrizionali (il menu a la carte cambia ogni settimana e questa qui include antipasti come la tartare di salmone fresco a 12 euro, primi come il riso e verza con croccante parmigiano a 9 euro, secondi come il filetto di orata, sedano rapa alla griglia, spinaci con emulsione di limonolio a 13,50 euro e tante altre bontà). Il locale è sempre aperto dalle 7 alle 22. Previsto anche il servizio take away e un corner dedicato all’acquisto di prodotti Biotalia (come il pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop oppure il paté di zucchine presentato al Salone Anuga di Colonia, giusto per fare due esempi). Durante il weekend servizio pic nic, con i cestini pensati per tutta la famiglia.

Bio.it Biocucina, via Federico Confalonieri 8, Milano. Tel. 02 3679 8430 – 02 36798431 Sito
 

CONCILIAZIONE

Amei Adorei

amei adorei

Non fatevi ingannare dal nome brasiliano, qui si mangia una cucina italianissima. Nel menu curato dallo chef Christian Leveraro si assaporano antipasti dai 12 ai 18 euro (ad esempio latticini con gnocco fritto oppure tartare di Fassona), primi dai 14 ai 18 euro (cambiano di stagione in stagione, come l'autunnale risotto ai porcini tartufati) e poi alcuni piatti gourmet (ad esempio hamburger con cipolla di Tropea caramellata) oppure secondi di carne (come il filetto francese, o irlandese, o di Angus argentino, diaframma e T-Bone a 15,80 euro per etto e la costata a 14,40 euro per etto). L'arredamento non è particolarmente degno di nota, ma l'antifona è chiara: qui la sostanza è il cibo. Perché chiamare un ristorante "amo adoro" in portoghese? Beh, chiedetelo a chi lo ha creato: la brasiliana Iris Paula da Silva (stilista) insieme al socio Paolo Stefano Bezza. 

Amei Adorei, viale San Michele Del Carso 7, Tel. 02 4851 9944, Sito
 

PORTA VENEZIA

Bjork – Swedish Brasserie

Bjork - Swedish Brasserie

Ne avevamo già parlato qualche tempo fa: il nuovo ristorante scandinavo Bjork – Swedish Brasserie, ispirato alla cucina nel nord Europa, vede ai fornelli gli chef Mattias Sjöblom (l'unico svedese), Julienne Chiudinelli e Rebecca Varjomaa e ha aperto da meno di un mese (il 7 novembre) in via Panfilo Castaldi. I tre ragazzi, infatti, hanno dato vita un menu con cotture lente a bassa temperatura e marinature delicate (dentro troverete gravadlax, le aringhe marinate oppure carni di selvaggina allo zenzero e rabarbaro). Questa sede in realtà rappresenta la seconda apertura di Bjork (si può già parlare di catena?), dopo il successo ottenuto ad Aosta. L'avventura culinaria di Milano nasce in alcuni locali che ospitavano uno store di food e design, rigorosamente svedese. Poi, pur mantenendo la sua anima da emporio, si è trasformato in ristorante per dare vita a "un luogo che avesse l’atmosfera vivace dei mercati del Nord, i colori di Stoccolma in primavera e l’eleganza delle sale da tè svedesi degli anni ’50". Se venite per orario aperitivo da queste parti troverete degli smörrebröd accompagnati da birre nordiche e snaps a volontà.

Bjork – Swedish Brasserie, via Panfilo Castaldi 20, Milano, Tel. 02 4945 7424, Sito
 

BOCCONI

Wang Jiao

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E' il quarto e ultimo arrivato di una catena di ristoranti cinesi che da un paio di anni ha aperto a Milano. Dopo la sede di via Casati, via Padova e via Lomazzo ecco arrivare quella di viale Col di Lana (il 4 settembre scorso). Ma che cosa avrà di tanto speciale 'sto posto qua? Bene, si dice sia un cinese frequentato da altri cinesi e che piace anche agli italiani. Insomma un the original per quanto riguarda la chinese cuisine. Sarà vero? Beh, provare per credere. Qui potrete trovare di tutto di più. Fra i piatti topici c'è il pollo allo zenzero (è un piatto di origine asiatica apprezzato e diffuso in tutto l'occidente accompagnato con riso basmati), i ravioli al vapore, i calamari sale e pepe, l'anatra alla pechinese e soprattutto le scodelle di fuoco (mini padelline, tipo wok, con un fornelletto acceso sotto, per tenere in caldo e continuare a cuocere germogli di soia, porri, peperoncini, pepe di sichuan accompagnati a scelta da gamberoni, calamari, ali di pollo o puntine di maiale). Non ci sono gli involtini primavera. Troverete, invece, un personale preparato che saprà istruirvi sul menu (così racconta il sito). Niente dragoni e lanterne rosse, che fa tanto steriotipo, qui da Wang Jiao ad accogliervi ci saranno ambienti curati, attenzione ai dettagli e ai colori e una selezione di materie prime fresche (lo dice la reclame). Prezzi popolari: con 15/20 euro si riesce a mangiare senza riempirsi troppo. 

Wang Jiao, viale Col di Lana 14 Milano, Tel.02 8940 2858 Sito
 

ISOLA

The Italians

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Da qualche mese ha aperto nel quartiere Isola (ebbene sì, stanno aprendo tutti qui gli ultimi ristoranti, d'altronde è o non è il posto più in voga di Milan?!) il bar ristorante The Italians. L'arredamento è molto curato (frutto di una collaborazione fra Olivinta, il famoso sito di Olivia che va in giro per l'Europa a cercare mobili vintage con possibilità di vendita o nolleggio, e l'architetto Enrico Mortigliengo): ricorda gli eleganti ristoranti italiani di inizio secolo con le tovaglie bianche e luci soffuse, incorniciati da fotografie in bianco e nero. Il concept è quello di un bar- ristorante in stile americano: un posto dove devi poter bere bene e dopo, magari, poter mangiare un boccone. E lo si capisce già dal nome, che fa tanto Little Italy. Anche se qui non siamo a New York, al bancone potrete trovare Pedro Fiol, un creativo e preparato barman, almeno così si racconta per le vie di Milan. Noi qui non ci siamo ancora stati, ma quel che sappiamo è che la cucina è quella classica italiana e prende spunto dalle diverse tradizioni regionali con un'attenzione particolare ai piatti più celebri del Belpaese (vitello tonnato, spaghetti con polpette, che fa tanto Lilli e il Vagabondo, tagliatelle alla bolognese, bucatini all’amatriciana, cotoletta alla milanese etc.). In più ogni giorno c'è una lista di carni bollite con tagli classici: come testina di vitello, biancostato, gallina, cotechino. I prezzi però qui sono un po' altini: si mangia con circa 40 euro.

The Italians, via Pastrengo 11, Milano, Tel. 02 3652 3846
 

PORTA ROMANA

Bar della Crocetta

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Una nuova gestione per lo storico Bar della Crocetta, in zona Porta Romana, che in poco tempo ha aperto altri 3 sedi (via Mercato 24, via Giotto 31, piazza Diaz 5). Il menu però resta sempre quello: gli innumerevoli e mitici panini imbottiti realizzati con ingredienti di qualità (dagli affettati come il prosciutto crudo, quello di Praga, la mortadella, fino ai contorni). Insomma nessun fuoco d'artificio, poco è cambiato qui (anche l'atmosfera, per i milanesi che lo conoscono, si dice sia sempre la stessa): al di là del banco a servire i clienti c'è la medesima persona. Provare per credere. Almeno potrete dire di essere andati in un paninoteca elegante e storica: interni e arredamenti in legno, curati, foto in bianco e nero. Ma appese al muro troverete soprattutto le fotografie e autografi di tutte le celebrities (in gran parte milanesi) che dal 1982 hanno frequentato il posto dei "panini d'autore", come promuove la reclame.

 Bar della Crocetta, Corso di Porta Romana 67, Milano. Tel 02 5450 228 Sito
 

CORSO INDIPENDENZA

Ristorante Filippo La Mantia

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A Milano, come abbiamo già detto, fervono i preparativi per l'Expo 2015 ed è per questo che Filippo La Mantia ha rilevato in gestione il ristorante di Dolce & Gabbana, Gold. Il locale cambierà nome prendendo quello dello chef (come era già successo per la sede romana di La Mantia, al momento chiusa) e dovrebbe aprire a febbraio. La tendenza, nella città meneghina, d'altronde (lo si legge anche sul Corsera) è quella di coniugare il fashion con il food: ad esempio gli stilisti Prada, Armani e Trussardi stanno tentando operazioni simili. Per il ristorante è previsto un restyling a cura di Piero Lissoni e una cucina di impostazione siciliana, la stessa che ha reso celebre lo chef Filippo nei salotti della Capitale.

Ristorante Filippo La Mantia, via Carlo Poerio, 2/A, Milano.