Il cuoco più sexy tra gli chef dei grandi hotel?Antonio Minichiello dal Four Seasons di Las Vegas

Antonio Minichiello

Antonio Minichiello

Italians do it better. Anche in cucina. Che si tratti di spadellare ad altissimo livello o di ammaliare i clienti con la propria bellezza il risultato non cambia. A confermarlo è il contest proposto dal sito hotelchatter.com che mirava ad eleggere “The hottest hotel chef in the world” (il cuoco più sexy tra quelli dei grandi hotel). Risultato? A vincere, dopo migliaia di voti e seppur di stretta misura, è stato il trentenne Antonio Minichiello, originario dell’avellinese e ora chef de cuisine al Four Seasons di Las Vegas.

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Minichiello, iscritto al sondaggio a sua insaputa, ha superato (di appena 8 voti) Chad Milton, che prepara le sue prelibatezze a New York, e Marcela Jongezoon Bosch, chef di un hotel guatelmateco, e si è così aggiudicato il “cucchiaio d’oro”. Ha accolto la vittoria con un misto di felicità ed ironia: «La prima telefonata l’ho fatta a casa, in Italia, dove avevo praticamente un fan club che mi ha sostenuto. Festeggerò con un piatto dei miei gnocchi di zucca fatti in casa e un bicchiere di prosecco».

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L’affascinante chef ha iniziato a lavorare nei locali della sua terra d’origine quando aveva appena 14 anni e poi, dopo essersi diplomato all’istituto alberghiero, ha proseguito in ristoranti ed hotel italiani di livello sempre più alto prima di approdare ai Four Seasons che l’hanno portato prima a Londra, a Praga ed ora negli States dove vive con la moglie Carmen. Lavoro duro per arrivare fino a Las Vegas, perciò non si è impressionato per questo strano titolo né per i commenti stravaganti dei votanti online (che spaziavano da “An-Hot-Tonio” a “100 broken hearts in Italy”). E le clienti del suo ristorante non si facciano illusioni, conquistare il bell’Antonio è davvero impossibile perché, da buon italiano, oltre che per la moglie Carmen nel suo cuore c’è spazio solo per un’altra donna: «È mia madre ad essere stata la più orgogliosa di questa vittoria: si sa che ogni scarrafone è bello a mamma soja», ha infatti commentato in una delle interviste rilasciate dopo il successo nel referendum sul web.

© Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa