
Roma C'è è morto. O almeno così pare. Gli edicolanti scuotono la testa e riferiscono della prematura scomparsa. Dopo l'estate non è più tornato in edicola. L'unico settimanale romano che, bene o male, desse informazioni sulla vita in città, compresa una ricca pagina gastronomica, non è più in edicola. Dopo il cambio del direttore, non ha superato l'estate, travolto dalla crisi economica e di vendite. C'è da riflettere (oltre che da augurarsi che lo stop sia momentaneo). Una città come Roma risulta completamente sprovvista (salvo il TrovaRoma di Repubblica) di riviste, magazine e giornali che si occupino di tempo libero, spettacoli, gastronomia, appuntamenti. Una tendenza non solo romana, non solo italiana. E' arrivato il tempo delle guide online?Roma C'è non era il nostro giornale ideale. Troppo pacato, troppo polveroso. Poche idee, grafica tristanzuola. Però riempiva un vuoto. Ci provava, perlomeno. E non è detto che la qualità paghi sempre. Prendiamo Parigi. Lì fino a qualche anno fa c'era una rivista bellissima. Si chiamava Zurban. Era una guida nel vero senso della parola. Non offriva tutti gli spettacoli (certo, c'era anche l'elenco) ma li sceglieva per noi. Non offriva tutti i ristoranti della città, ma li selezionava, li vivisezionava, li raccontava, senza sconti e senza marchette. Zurban è morto, è rimasto Pariscope, che ha il fascino di un elenco telefonico.
Tornando in Italia da qualche anno TrovaRoma e TuttoMilano, i supplementi di Repubblica, hanno subito un ridimensionamento della parte giornalistica. Anche loro elenchi, o poco più. ViviMilano, il supplemento milanese del Corsera, è molto ben fatto. Vi collabora, per la parte gastronomica, l'ottimo Valerio Visintin. Ma a Roma, per pigrizia o per questione di costi, il Corsera non ha supplementi.
Vogliamo parlare delle riviste cittadine in inglese? Non ne vogliamo parlare, perché non ce ne sono o sono quasi sconosciute. Time Out ci ha provato ed è subito sparita. E dunque? E dunque forse questo panorama di macerie non è un caso. Forse la parte più vivace della città, quella che si muove, va alle mostre, al cinema, al ristorante, ora si informa su Internet. Per sapere qualcosa della città bisogna andare sui siti romani di Corriere e Repubblica o su 06. Ma è chiaro che non basta. Che c'è una rivoluzione in corso e non ce ne stiamo accorgendo. Che i vecchi bisogni necessitano di nuove risposte. E' ora che la rete si svegli. Servono forze fresche, energie. Servono idee.