Michelin Days, è polemica. Visintin e Vizzari attaccano: “Mai più stelle, c’è una svolta mercantile”

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Michelin Days, è polemica. Visintin e Vizzari attaccano. La notizia l’ha pubblicata Repubblica. La celebre e celebrata guida Michelin ha lanciato un sito, Michelin Days, con le prenotazioni dei ristoranti di lusso. In sostanza, una sorta di discount per ristoranti di lusso. Idea già discutibile in sé: perché va bene democratizzare il lusso, ma poi che lusso è se diventa più simile al Lidl che a Eataly? Ma il punto chiave, che ha scatenato una baraonda di polemiche, è un altro. Perché la Michelin, si presume, ci guadagna una percentuale dalle prenotazioni. E quindi il conflitto d’interesse è evidente. E enorme per una guida così blasonata e snob.

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Il direttore delle Guide dell’Espresso Enzo Vizzari, spiega a Dagospia: “In sostanza la guida Michelin cambia mestiere e i ristoranti che giudica si possono considerare partner a tutti gli effetti. Un’agenzia commerciale: guadagna consigliando ai lettori i ristoranti che giudica, un vistoso cambiamento di ruolo”. Rincara la dose Valerio M. Visintin, critico del Corriere della Sera, che aveva già randellato la guida per il numero giudicato insufficiente di ispettori. E se Clara Barra della guida dell’Espresso non ci vede nulla di male, Visintin ci va giù duro: “Vorrei veder sparire una volta per tutte l’espressione stellato dal dizionario della ristorazione italiana. Vorrei, insomma, quello che non accadrà mai. Perché, per la brava gente del food, non c’è piatto più prelibato dell’ipocrisia”.

 

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