Clamoroso al Vivit di Vinitaly, fa irruzione la repressione frodi

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Incredibile al Vinitaly: ieri, proprio all'inizio della manifestazione, tre uomini della Repressione Frodi, ministero dell'Agricoltura, hanno fatto irruzione tra gli stand di Vivit, la sezione dedicata ai vini naturali e hanno "controllato" per un'ora diversi espositori, sbigottiti. "E' l'ennesima intimidazione", dice Claudia Carretti, di Podere Pradarolo. A subire i controlli diversi stand, tra i quali la veneta Masiero, che fa parte di Covibio, consorzio di vignaioli biodinamici: "E' un'intimidazione, l'ennesima. Vogliono farci paura".

Che ci fa la repressione frodi da Vinitaly? Lo spiegano allo stand Masiero: "Ci hanno detto che sono stati mandati da alcuni produttori che sono stati esclusi da Vinitaly". Come? E perché? "Per essere ammessi bisogna autocertificarsi e poi c'è una commissione che valuta". D'accordo, ma che cosa vi hanno controllato? "In realtà nulla, ci hanno detto che verranno in azienda a verificare che sia tutto a posto. Vengano pure, noi abbiamo tutto in regola e siamo tra i pochi che scriviamo nel dettaglio come è fatto il nostro vino e cosa c'è dentro.  E comunque ci hanno detto che la nostra etichetta è illegale, perché c'è scritto biodinamico". La parola biodinamico non si può usare? "Non si può usare il suffisso bio. Ridicolo. Lo abbiamo cancellato a penna". La questione delle etichette è centrale nella vicenda dei vini. Regole strette, vigilanza burocratica spasmodica. Che nasconde, secondo molti vignaioli naturali, la paura delle industrie mainstream rispetto al mercato emergente del vino naturale. Comunque sia, la domanda che si pongono al vicino stand Vilàr: "C'era bisogno di venire qui a fare questi controlli? Non potevano venire in azienda?". Domanda ineccepibile.