Il mondo è diviso in due: quelli che adorano il gelato di Grom a prescindere e quelli che lo considerano una volgare intrusione dell'industria nel mondo dei gelati artigianali. Ora la disfida si è fatta rovente, con un botta e risposta di una certa intensità. A lanciare l'accusa (qui), Roberto La Pira, sul sito il Fatto Alimentare. Riassumendo, si sostiene che "il gelato come una volta", claim di Grom, è slogan ingannevole perché fa pensare a un gelato artigianale. Cosa che non è e anzi, per il Fatto Alimentare, non si tratta neanche di un prodotto d'eccellenza. Il gelato di Grom, si scrive, è come gli "spaghetti precotti" (salvo poi assegnare un 7 ai gelati Grom, voto un po' insensato, viste le premesse). Contro tanta onta, scende in campo Guido Martinetti, uno dei due fondatori di Grom. Che replica (qui) invitando La Pira a visitare le loro gelateria e spiegando che il processo di lavorazione – "la miscela viene fatta nel nostro laboratorio centralizzato di Mappano e successivamente mantecato in gelateria " – non altera le qualità del gelato. Risposta soddisfacente? A voi (e al vostro gusto) l'ardua decisione.
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