Jonathan Nossiter, l'autore di Mondovino e Rio Sex Comedy, scrive sulla sua bacheca di Facebook del suo apprezzamento per No Au, il nuovo progetto di di cui avevamo scritto qui. Ecco il suo bel pezzo in italo-americano-brasiliano…
"Grazie a Puntarella Rossa ho scoperto questo nuovo posto da bere e mangiare cose belle e insolite a Roma (già questo è una cosa molto insolita) che mi ha assolutamente incantato. E' un enoteca-birreria-"spuntineria" in piazza Montevecchio. Ha una scelta bella e personale di vini naturali fatta da Alessandra Viscardi, una giovanissima ragazza che incarna tutto lo spirito generoso, umile e etico che ammiro in quei vignaioli (cui lavoro è spesso tradito dall'enotacario o sommelier prepotente, autocompiaciuto e poco "naturale"). Poi c'è una scelta altrettanto curata di birre artigianali che coinvolge i soci della meravigliosa birreria laziale Birra del Borgo. Ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stato il cibo.
Non hanno diritto al fuoco nella piccola cucina e dunque anche le proposte per mangiare sono strane. Di primo acchitto, non è chiaro se si possa mangiare veramente o no. Dopo ieri sera, lo so io. Almeno per me stesso. SI! E si mangia benissimo! Già la bruschetta al pomodoro non somiglia a niente: ciliegini confit al francese, con datterini croccanti tagliati in pezzatini intorno e sul pane, un paté di pomodoro di sapori, colori e densità complessi. Una seppia stirata (si!) con una maionese al nero di seppia. E forse l'unico piatto assaggiato a Roma che eguaglia il piacere provato da Leonardo Vignoli di Da Cesare: una burrata artigianalissima e succulenta con uova di muggine e un'esplosione di erbe fresche che ti butta nella campagna in piena primavera. Un piatto sorprendente di complessità, "tonicità" e puro piacere campagnolo nel mezzo della città. Potrei prende il vizio per quella profusione di natura. Dietro queste composizioni originali, freschissime e belle c'è un giovane cuoco (che non cuoce), Massimiliano Sepe, che come i camerieri e il socio Paolo che ho conosciuto ieri, emana una gentilezza, talento e sincerità che davvero sorprende e fa piacere in una città dove – nella ristorazione – purtroppo il cinismo e l'arroganza (come in qualsiasi città) regnano. Poi i ricarichi sui vini sono tra i più onesti che ho visto. Tutto questo in un posto che sembra la casa di un amico.
Un grandissimo lusso poter mangiare e bere a quel livello senza la formalità, la pretenziosità e i prezzi dei soliti ignoti. Vedendo tutti questi giovani fare un lavoro così impegnato, capisco che la vera politica non è morta.
Andate a appoggiare il loro progetto di grande piacere e civiltà!
Jonathan Nossiter